Qué te voy a contar...



Era el pez con mejores caderas
del mar de la moda,
se dejaba achuchar por cualquiera
(incluyéndome a mí),
sus palabras decían de memoria
lo que dicen todas,
sus pupilas contaban historias
para no dormir.

Yo era el último mono, un innoble
mirón solitario,
en las bodas algún pasodoble,
de suelto... ni hablar.
El perfume tabú de Chanel
y el cubata de Larios
no acostumbran buscarse un motel
cuando cierran el bar.

Porque siempre hubo clases y yo
soy el hombre invisible
que una noche soñó un imposible
parecido al amor.

Porque el mundo es injusto, chaval,
pero si me provocan
yo también sé jugarme la boca,
yo también sé besar.

Compartimos la misma toalla,
distintos sudores,
todavía quedan islas con playas
color azafrán.
Fui su medio limón, su chéri,
su peor latin lover,
su lección de español, su desliz,
su comme ci, su comme ça.

Pero un día retiraron las mesas
y... hasta otro verano.
Las mejores promesas son esas
que no hay que cumplir
y... “viajeros al tren, que nos vamos”,
me dijo un milano,
flaco, (gordo) pórtate bien, au revoir,
buena suerte en París
”.

Porque siempre hubo clases y yo
no doy bien de marido.
Otra vez a perder un partido,
sin tocar el balón.

Porque el mundo es injusto, chaval,
pero si me provocan
yo también sé jugarme la boca,
qué te voy a contar.

Bitter Bread










A mio nonno, che fu emigrante in Australia. (D)

Metafore & Metamorfosi (luglio)

UNA LUNGA STRADA...


Apre la strada la vita e l’amore,
chiude la strada la morte e il dolore,
limpida è l’aria, la palma è tranquilla,
il fiume scorre...

La luna non vede che polvere e stelle,
l’alba non sente l’angoscia di noi,
piccoli soldati, piccoli e armati
dal coraggio d’ordinanza e dalla noia,
dalla gloria dal rancio, dagli eroi
e dalle.. lettere d’amore.

La casa ci separa e ci avvelena,
nessuno tornerà più come prima.

Filo spinato, cemento armato
occhi nascosti ovunque per terra,
la radio gracchia, la testa scuote
le buche e le ruote...

Il cielo è soltanto una feritoia
un recinto blindato di un vetro di Humvee,
il deserto è tranquillo, non c’è linea del fronte
pattuglia di guardia a balia del nulla,
nulla che esplode rovente nell’aria,
odore di gomma e carne bruciata,
e pezzi di cranio, cervella per terra
e pezzi di faccia, e pezzi di noi
meccanismi d’ossa e protesi in cambio
e sangue drenato, e sangue versato...

In sacchi di plastica torna un soldato
e lascia effetti, foto e armadietti
e alcool in branda, pornografia
e giacche graduate, lucenti e stemmate
e soldi e coraggio, e contratti d’ingaggio
lascia un alloggio e lascia..
lettere d’amore.

Uccidere non è peccato se non sei ucciso tu,
uccidere non è peccato se è regola e lavoro...

50 metri, sparare al motore
a 20 nel vetro, a 10 nel cuore,
non hai conosciuto chi è che hai centrato,
una croce nel vetro nebulizzato,
non era un soldato...
non era un soldato...
piccolo e armato.

Il cielo ora è più nero e non è fumo
nessuno tornerà più come era...

La notte è serena, la palma è tranquilla
il fiume scorre, Babilonia muta
resta nel sole e non si importa di noi...
Piccoli soldati, piccoli e armati...
Piccoli soldati, piccoli e armati...
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TRAVEL BAG


Basta! Toniamo a casa...
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L'ARTE DELLA GUERRA

Giulia, esiste la verità e la non verità. Chi si aggrappa alla verità, anche se solo, non è pazzo...


L'ignoranza è forza. In conformità ai principi del bipensiero, non ha importanza che la guerra ci sia davvero, o che essendoci la vittoria sia impossibile, scopo della guerra non è la vittoria ma la continuità, scopo essenziale del conflitto moderno, è la distruzione di quanto prodotto dal lavoro umano. Una società gerarchica è possibile solo sulla base della povertà e dell'ignoranza. Come principio lo sforzo bellico è sempre programmato per tenere la società alla soglia della fame. La guerra è scatenata dal gruppo dominante contro i suoi stessi soggetti e lo scopo non è la vittoria contro l'Eurasia o l'Estasia ma quello di tenere intatta la struttura della società.

George Orwell

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PERCHE' SIAMO IN AFGHANISTAN?


Perchè siamo in Afghanistan?

Siamo in Afghanistan per la semplice ragione che siamo servi degli americani, ma la cosa curiosa è che neanche gli americani hanno più un vero interesse a stare in Afghanistan perché non si può sostenere che in Afghanistan si sta combattendo il terrorismo, perché terroristi internazionali non ci sono in Afghanistan. la stessa Cia ha calcolato che su 50 mila combattenti solo 359 sono stranieri e sono ceceni, turchi, non quelli che hanno in testa la Jihad universale. I nostri governanti sono ancora più realisti del re perché continuano a sostenere che bisogna rimanere in Afghanistan, nel momento in cui gli americani stanno facendo trattative con i talebani per venire via, solo La Russa e Frattini chiamano questi ancora terroristi, Pentagono e Cia li chiamo insorti, quali sono effettivamente.

Mentre i nostri soldati stanno morendo, gli americani stanno trattando con i talebani?

Sì, anche perché non possono rimanere in Afghanistan più a lungo perché spendono cifre, in un momento di crisi economica come questo.

Perchè Obama ha deciso di rafforzare la presenza militare in Afghanistan?

Secondo me ci sono state molte illusioni su questo pseudo nero, pseudo democratico, in realtà lui sta seguendo esattamente la politica di Bush. Infatti ha mandato 30 mila uomini in più in Afghanistan, solo che non riescono in alcun modo non dico a vincerla questa guerra, ma neanche a contenerla, perché i talebani hanno riconquistato l’80% del territorio, per cui è una presenza che è del tutto inutile, oltretutto anche loro perdono degli uomini, ne hanno persi mi pare fino a 1.400 le vittime americane, la stragrande maggioranza della popolazione vuole una sola cosa, che gli stranieri se ne vadano, lo vogliono anche le donne, questi 10 anni di guerra, hanno causato 60 mila morti civili, di cui la maggioranza secondo un rapporto ONU del 2009 è stata causata dai bombardamenti della Nato. Storicamente gli afgani non hanno mai tollerato gli stranieri, hanno cacciato gli inglesi nell’800, hanno cacciato i sovietici 20 anni fa e adesso cacceranno anche questi!

Nel tuo libro affermi che l'invasione americana è ancora peggiore di quella sovietica...

Sì perché i sovietici fecero grandi distruzioni materiali, gli occidentali hanno fatto grandi distruzioni materiali ma in più con la pretesa di introdurre lì la nostra mentalità, la nostra economia, il nostro modo di vedere il mondo, hanno distrutto l’economia afgana, la socialità afgana e in parte hanno distrutto anche la loro moralità. Ashraf Ghani che è un medico afgano, che ha fatto il dottorato alla Columbia University, ha insegnato alla John Hopkins e era il terzo candidato di quelle elezioni, peraltro false del 2009, quindi non è assolutamente sospettabile di simpatie talebane, ha detto: “Nel 2001 eravamo poveri, ma avevamo una nostra moralità, questo profluvio di dollari ha distrutto la nostra integrità”, quindi sono danni che vanno oltre le cose materiali, Kabul all’epoca talebana aveva 1.200.000 abitanti, oggi ne ha 5,5. La disoccupazione all’epoca talebana era l’8%, adesso al 40%, in alcune regioni del paese è all’80%, l’artigianato locale è stato distrutto dall’arrivo di costoro. Per dire una cosa divertente, i burka adesso non li fanno più le famiglie afgane, ma i cinesi, la famiglia afgana faceva un burka in un giorno, questi ne fanno 30 in un giorno. Poi questo continuo tentativo di corruzione con il denaro, anche adesso che ci sono le trattative, ma uno dei tentativi è di pagarli in qualche modo. Questi non li paghi, i talebani non è gente che si fa pagare, è gente che ha in testa una sua ideologia o ideale fortissimo. Oltre l’idea principale di cacciare gli stranieri e ci sono mille episodi che dicono che non li compri con il denaro. Per esempio quando gli americani invadono l’Afghanistan, con l’aiuto delle Alleanze del Nord, perché altrimenti non ce l’avrebbero mai fatta, quindi il Mullah è costretto a fuggire, si rifugia da un capo tribale che si chiama Valid, arrivano i Marines sulla sua testa c’è una taglia di 25 milioni di dollari, i Marines chiedono la consegna del latitante, di Omar. Valid fa solo finta di trattare 2 giorni, per consentire al Mullah Omar di guadagnare terreno sugli inseguitori. Con 25 milioni di dollari da quelle parti compri tutta l’Afghanistan e un po’ di Pakistan, però non sono bastati per corromperlo. C’è un altro che è preso prigioniero, uno tra l’altro che non è un cuor di leone, Zaef allora pensano gli americani che da lui otterranno informazioni utili su dove è Omar, prima gli fanno il trattamento a Guantanamo, poi gli fanno le torture vere e proprie, poi gli propongono la libertà e un mucchio di soldi e quello risponde “Non c’è prezzo per la vita di un amico, di un compagno di battaglia”, capisci che è una mentalità completamente diversa, qui per quanto ci si vende? Non parlo delle escort, che sono sciocchezze, per quanto ci si vende nella vita sociale e civile in questo Paese? E’ gente che ha ancora un fortissimo senso della propria dignità.

Il Mullah Omar riesce a proibire la coltivazione di oppio in Afghanistan, poi arrivano gli americani... cosa succede?

Quando il Mullah proibisce la coltivazione del papavero, la produzione oppio cade quasi a zero, dopo è successo che sono ritornate le grandi organizzazioni internazionali, criminali di trafficanti di stupefacenti che sono a loro volta collegate con insospettabili classi dirigenti di paesi altrettanto insospettabili. Quindi oggi l’Afghanistan produce il 93% dell’oppio mondiale. Per capire la storia afgana, e anche la storia talebana, bisogna fare un piccolo passo indietro e cioè capire perché i talebani si sono fermati. Quando si sono fermati, perché quando l’Unione Sovietica si ritira, rimane un vuoto di potere e i grandi comandanti militari che avevano sconfitto il colosso sovietico,
c’è tra di loro una feroce guerra civile per conquistare il potere e agiscono nel più pieno arbitrio, taglieggiano, borseggiano, stuprano, ammazzano, vessano in ogni modo la popolazione, cacciano dalle case gli abitanti e ci mettono i loro seguaci. ll movimento talebano nasce come reazione a questo stato di cose, nasce per l’iniziativa letteralmente di 4 ragazzi che hanno combattuto i sovietici, che in quel momento hanno 26/27 anni, giovanissimi, uno Omar l’altro si chiama Gaus, un altro Hassan, un altro Rabbani, i quali decidono che bisogna reagire, non sanno come fare, capiterà che proprio nel paese di Omar vengono rapiti due ragazze da uno di questi boss e le porta nelle basi militari per poterle stuprare a suo piacimento insieme ai suoi uomini. Omar con altri 30 "enfant de pays", armati con 16 vecchi fucili, va sul posto, libera le ragazze, sconfigge i banditi e fa impiccare il capo della banda alla cisterna della piazza del paese. Succederanno un altro paio di episodi di questo genere e allora la gente che viene oppressa, vessata da questi prepotenti che sono diventati in realtà delle bande mafiose, si rivolge a lui per avere giustizia. Piano, piano si aggiungeranno ragazzi delle madrasse, degli studenti delle scuole coraniche che si chiamano Talib e loro decideranno di chiamarsi talebani e nonostante siano militarmente inferiori perché quegli altri hanno molta più esperienza e hanno più armi, riescono a sconfiggere i signori della guerra, nel giro di due anni perché hanno l’appoggio della popolazione che non ne può più di quegli abusi e di quelle vessazioni. Infatti quando arrivano a Kabul sono accolti con grande favore dalla popolazione. Questa è la premessa che se non si capisce da dove saltino fuori, come mai si fa grande confusione, si pensa che i talebani siano nati quando c’erano i sovietici, no, sono nati dopo e a causa proprio del fatto che l’Unione Sovietica aveva lasciato un vuoto di potere. Sono nati contro i signori della guerra che hanno sconfitto e cacciato dal Paese e hanno riportato l’ordine e la legge in Afghanistan, una dura legge la sharia, peraltro non lontana, perlomeno nella vasta componente rurale, dalla mentalità di quella gente che comunque la preferiva all'arbitrio. In quell’Afghanistan, chiunque c’è stato lo può dire, c’era sicurezza, non c’era corruzione, bisognava rispettare la legge, quella legge e poi da un certo momento in poi, dal 2000 non ci sarà più neanche il traffico di droga, loro vanno molto per le spicce, quando li prendono li impiccano. La guerra l’hanno fatta gli altri, prima i sovietici e adesso gli occidentali, gli unici sei anni di pace, sia pure relativa, sono stati quelli talebani.

Perchè gli americani hanno dichiarato guerra all'Afghanistan e l'hanno occupato?

I progetti di occupare l’Afghanistan e l'Iraq per la verità, queste sono rivelazioni del Washington Post e del New York Times, c’erano già prima delle Torri Gemelle. Le Torri Gemelle hanno dato naturalmente una spinta. In Afghanistan c’era Bin Laden sulla cui figura sospendo il giudizio, non si sa bene chi sia Bin Laden e questo gli ha dato il permesso di invadere l’Afghanistan che volevano conquistare soprattutto oltre che per ragioni geopolitiche solite che poi sono quelle che hanno sempre messo in mezzo questo paese, c’era un enorme gasdotto che doveva attraversare tutto l’Afghanistan dal Turkmenistan al Pakistan quindi era un affare colossale di miliardi in cui era interessata una multinazionale americana Unocal in cui erano dentro mezza amministrazione americana, quella precedente. I rapporti tra il Mullah Omar e gli americani si incrinano, ma all’inizio erano stati buoni, Omar non era un antioccidentale pregiudiziale, tanto meno un antiamericano, aveva una certa simpatia perché gli americani li avevano aiutati a liberarsi dai sovietici, ma quando decide di affidare questo gasdotto non alla Unocal americana, ma alla Bridas argentina diretta da un italiano tra l’altro, Carlo Burgaroni, perché prende questa decisione? Ci sono due fattori, uno minore, che gli italo–argentini ci sanno fare, vanno lì, prendono il tè, stanno ore… fanno quelle ritualità che a quel tipo di popolo piace molto, ma la ragione maggiore è che Omar si rende conto che l’Unocal non è semplicemente una multinazionale, ma è legata a filo doppio al Dipartimento di Stato che quindi quello è il modo degli americani per mettere il cappello sull’ Afghanistan e siccome lui è un nazionalista come per la verità tutti gli afgani, questa cosa non la può tollerare.improvvisamente si scopre che la sharia limita il lavoro delle donne, limita la scolarità delle donne, cosa che poi non è vera neanche nei termini estremi in cui è stata riferita, è vera solo in parte e quindi comincerà una campagna a tambur battente alla fine della quale ci fosse stato o non ci fosse stato l’11 settembre, ci sarebbe stata l’invasione.

Riusciranno a vincere la guerra?

Non possono vincere la guerra, l’hanno già persa, questi malissimo armati hanno riconquistato in 6, 7 anni l’80% del territorio, queste sono stime Usa, quindi al di là di ogni sospetto, quindi possono controllare le città, perché le disparità di armamenti è tale che i talebani non possono prendere Kabul, qui è una situazione di stallo, che gioca tutta a favore degli insorti che hanno da parte loro il tempo.

Come finirà?

Questo è molto difficile dirlo, adesso ci sono queste trattative con il Mullah Omar. Per quello che ne so io il Mullah pone come pre condizione necessaria che tutte le truppe straniere se ne vadano, credo sia disposto a concedere ispezioni ONU che controllino che non ci sono ulteriori campi di terroristi etc., un po’ come gli iraniani, e forse un ammorbidimento della legge coranica, più in là non va. Non ha combattuto 30 dei suoi 49 anni di vita per farsi imporre una pax americana, gli stranieri se ne devono andare, del resto questo è il sentimento di tutta la popolazione, quindi questa è una delle ipotesi. L’altra ipotesi è che si metta d’accordo con Karzai in due sensi, se Karzai se vanno via le truppe straniere cade in 24 ore, dice: “Tu sei il Presidente democraticamente eletto, allora chiedi tu che se ne vadano le truppe straniere e voglio vedere cosa ti rispondono”. L’altra cosa che gli ha detto è: “Combatti con noi così ti riscatti da 10 anni di collaborazionismo con gli occupanti". Quindi sono trattative su due piani: americani – Mullah Omar; Mullah Omar – Karzai, nessuna dovesse andare in porto loro continueranno a combattere fino a logorare completamente le truppe occupanti.

Massimo Fini
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CRACK PROJECT