Su Fabio Fazio ora indaga la Corte dei Conti, ma il viscido strapagato ha tenuto a precisare che il suo programma “è interamente pagato dalla pubblicità”.
Buon per lui (e per gli inserzionisti). Questo - tuttavia - non lo autorizza lo stesso a percepire 1.800.000 euro l'anno(!) da una azienda, la Rai, che nel 2012 ha perso quasi 246 milioni di euro e che le previsioni per il 2013 danno in perdita per altri 400 milioni. Oltretutto la Rai è una azienda pubblica, che in quanto tale è sostenuta dal canone (che è una tassa), viene ripianata ogni anno con i soldi pubblici ed è tenuta a svolgere "servizio pubblico". Da ultimo, ma non ultimo, in questo momento di crisi il suo contratto è un insulto alla condizione del Paese e dei lavoratori.
A tutto questo il milionario modello ha replicato con orgoglio: "Io faccio guadagnare la mia azienda. Sono contentissimo di restituire il 50% in tasse e non ho nessuna denuncia per frode fiscale”.
Vediamo di far chiarezza:
1) il fatto che uno di nome Fazio, per quanto imbecille, faccia guadagnare un'azienda (a tacere ogni considerazione sul fatto che si tratta di azienda pubblica) non significa che questo lo legittima ad un compenso milionario.
Un operaio metalmeccanico percepisce sempre lo stesso stipendio, a prescindere dal fatto che monti il radiatore a una vespetta o ad una ferrari. Che la Ferrari sia poi un'auto di successo e molto costosa, non aumenta il suo salario. Il fatto che contribuisca a far "guadagnare" la Ferrari, non gli cambia lo stipendio...nè gli consente di comprarsi una ferrari.
Se poi volessimo parlare di professionalità e pubblico servizio, un chirurgo che opera in un ospedale, salvando vite umane, quanto dovrebbe guadagnare secondo Fazio? Se Fazio dovesse avere un attacco di appendicite, magari con peritonite (cosa che gli auguro), quanto dovrebbe essere pagato il chirurgo che dovrà operarlo?
2 che sia contentissimo di pagare le tasse non ci sono dubbi, visto che ha di che pagarne. In abbondanza. A quell'imbecille di Fazio qualcuno dovrebbe forse spiegare che le tasse costa più sacrificio doverle pagare guadagnando poco, e col sudore della fronte;
3) da ultimo, in un "paese normale", quello di cui i radical chic di sinistra come Fazio vanno sempre blaterando, il fatto di non avere denunce per frode fiscale non dovrebbe costituire di per se nè un merito nè un riconoscimento.
Meglio di lui Brunetta, che non sarà di sinistra, ma almeno non è viscido, buonista e ipocrita.
Buon per lui (e per gli inserzionisti). Questo - tuttavia - non lo autorizza lo stesso a percepire 1.800.000 euro l'anno(!) da una azienda, la Rai, che nel 2012 ha perso quasi 246 milioni di euro e che le previsioni per il 2013 danno in perdita per altri 400 milioni. Oltretutto la Rai è una azienda pubblica, che in quanto tale è sostenuta dal canone (che è una tassa), viene ripianata ogni anno con i soldi pubblici ed è tenuta a svolgere "servizio pubblico". Da ultimo, ma non ultimo, in questo momento di crisi il suo contratto è un insulto alla condizione del Paese e dei lavoratori.
A tutto questo il milionario modello ha replicato con orgoglio: "Io faccio guadagnare la mia azienda. Sono contentissimo di restituire il 50% in tasse e non ho nessuna denuncia per frode fiscale”.
Vediamo di far chiarezza:
1) il fatto che uno di nome Fazio, per quanto imbecille, faccia guadagnare un'azienda (a tacere ogni considerazione sul fatto che si tratta di azienda pubblica) non significa che questo lo legittima ad un compenso milionario.
Un operaio metalmeccanico percepisce sempre lo stesso stipendio, a prescindere dal fatto che monti il radiatore a una vespetta o ad una ferrari. Che la Ferrari sia poi un'auto di successo e molto costosa, non aumenta il suo salario. Il fatto che contribuisca a far "guadagnare" la Ferrari, non gli cambia lo stipendio...nè gli consente di comprarsi una ferrari.
Se poi volessimo parlare di professionalità e pubblico servizio, un chirurgo che opera in un ospedale, salvando vite umane, quanto dovrebbe guadagnare secondo Fazio? Se Fazio dovesse avere un attacco di appendicite, magari con peritonite (cosa che gli auguro), quanto dovrebbe essere pagato il chirurgo che dovrà operarlo?
2 che sia contentissimo di pagare le tasse non ci sono dubbi, visto che ha di che pagarne. In abbondanza. A quell'imbecille di Fazio qualcuno dovrebbe forse spiegare che le tasse costa più sacrificio doverle pagare guadagnando poco, e col sudore della fronte;
3) da ultimo, in un "paese normale", quello di cui i radical chic di sinistra come Fazio vanno sempre blaterando, il fatto di non avere denunce per frode fiscale non dovrebbe costituire di per se nè un merito nè un riconoscimento.
Meglio di lui Brunetta, che non sarà di sinistra, ma almeno non è viscido, buonista e ipocrita.
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14 EURO
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8 EURO
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LA VIA DEL Q.I.
El Gordo
Più adipe, meno QI
Un nuovo studio mette in evidenza i problemi che l'obesità causa anche al cervello.
Più ingrassi, più ti instupidisci; questa la triste realtà emersa da uno studio condotto in Francia, da cui appare che c'è un collegamento tra l'obesità e il declino della funzione cognitiva.
Quoziente di intelligenza (Qi) e grassezza sarebbero inversamente proporzionali. I lipidi, dunque, oltre a provocare l'aumento della pressione arteriosa ed essere all'origine di malattie cardiache, fanno anche male al cervello. Lo sostiene una ricerca condotta da alcuni scienziati francesi e pubblicata dalla rivista inglese Neurology.
Secondo Maxime Cournot, che ha diretto la ricerca, gli ormoni secreti dal grasso potrebbero avere un effetto dannoso sulle cellule cerebrali, circostanza che si tradurrebbe in una diminuita funzionalità cerebrale. Anche David Haslam, direttore clinico del National Obesity Forum, ha detto che i risultati della ricerca sono "preoccupanti".
Quello dall'aria sveglia nella foto è un parlamentare a cinquestelle deputato della nostra Repubblica.
Com'è lo vediamo: in evidente sovrappeso. Chi è, purtroppo, lo sappiamo.
Questo esemplare d'eccellenza che secondo Grillo avrebbe dovuto "rivoluzionare" la politica e cambiare il nostro Paese è Vito Claudio Crimi. Anche se sembra mio nonno a ottant'anni (e neppure in uno dei suoi giorni migliori), garantisco che ha appena compiuto quarant'anni!
Si dirà: vabbè, non è bello... e non è neppure aitante. Sarà sicuramente colto, istruito e preparatissimo.
Ehm...sì, ha un bel diplomuccio di liceo scientifico. Tutto qua. Però lui ci tiene a far sapere che si è iscritto al corso di laurea in matematica dell'Università di Palermo. E' vero, è un po' fuori corso, ma d'alta parte dimostrare il teorema di Pitagora non è cosa facile.
A cercarsi una "sistemazione" Vito però c'ha pensato... Un bel posto che non lo oberasse di lavoro, non richiedesse particola perspicacia, gli consentisse di ingrassare tranquillamente e, ovviamente, gli garantisse anche uno stipendio sicuro. Così nel 2000, stanco di non studiare matematica, s'è "ficcato" come impiegato (assistente giudiziario) alla Corte d'Appello di Brescia. Con il suo diplomuccio!
Quelli che come me bazzicano gli uffici amministrativi dei tribunali sanno bene che questa gente lavora indefessa da mane a sera, con la schiena curva e il sudore che gli imperla la fronte. Troppa fatica, povero Vito. E allora ha pensato bene di darsi una pausa dal lavoro e salvare il Paese.
Ma non subito... dopo la siesta.
Com'è lo vediamo: in evidente sovrappeso. Chi è, purtroppo, lo sappiamo.
Questo esemplare d'eccellenza che secondo Grillo avrebbe dovuto "rivoluzionare" la politica e cambiare il nostro Paese è Vito Claudio Crimi. Anche se sembra mio nonno a ottant'anni (e neppure in uno dei suoi giorni migliori), garantisco che ha appena compiuto quarant'anni!
Si dirà: vabbè, non è bello... e non è neppure aitante. Sarà sicuramente colto, istruito e preparatissimo.
Ehm...sì, ha un bel diplomuccio di liceo scientifico. Tutto qua. Però lui ci tiene a far sapere che si è iscritto al corso di laurea in matematica dell'Università di Palermo. E' vero, è un po' fuori corso, ma d'alta parte dimostrare il teorema di Pitagora non è cosa facile.
A cercarsi una "sistemazione" Vito però c'ha pensato... Un bel posto che non lo oberasse di lavoro, non richiedesse particola perspicacia, gli consentisse di ingrassare tranquillamente e, ovviamente, gli garantisse anche uno stipendio sicuro. Così nel 2000, stanco di non studiare matematica, s'è "ficcato" come impiegato (assistente giudiziario) alla Corte d'Appello di Brescia. Con il suo diplomuccio!
Quelli che come me bazzicano gli uffici amministrativi dei tribunali sanno bene che questa gente lavora indefessa da mane a sera, con la schiena curva e il sudore che gli imperla la fronte. Troppa fatica, povero Vito. E allora ha pensato bene di darsi una pausa dal lavoro e salvare il Paese.
Ma non subito... dopo la siesta.
La signora Louis Vuitton
Questa signora Louis Vuitton de noantri, che fa la romana ma è nata a Orbetello, è la parlamentare a cinquestelle deputata della nostra Repubblica Roberta Lombardi.
Lei assicura di essersi laureata in giurisprudenza alla Sapienza (addirittura con tesi in Diritto commerciale internazionale e un corso post laurea in Sviluppo manageriale presso la Luiss Management... Me' cocomeri!), poi però non dice se sia riuscita ad abilitarsi.
Fatto sta che non fa l'avvocato, ma lavora presso un'azienda "di arredamento d’interni per case di lusso", attività che non sembra avere una particolare attinenza con la giurisprudenza. E non dev'essere stato un male, visto che forse ci capisce più di ebanisteria chippendale che di legge.
Si è immortalata quando, in un’intervista a Radio Radicale, in barba a tutte le sue Sapienze e Luiss ha dimostrato, con nonchalance e disinvoltura degne di una signora Louis Vuitton, la sua crassa ignoranza su delle nozioni costituzionali per la verità abbastanza basilari. Come quell’art. 84 della Costituzione che determina nell’avere almeno 50 anni il presupposto necessario per essere eletti Presidente della Repubblica!
La giornalista le aveva chiesto se non pensava che il Capo della Stato - oltre ad essere una persona specchiata - dovesse avere anche una certa esperienza, visto il ruolo di garanzia, oltre ad una certa età anagrafica.
Fulminea la risposta della signora Luis Vuitton: “Oddio, una certa età anagrafica non mi pare che sia scritto nella Costituzione...”
Alla faccia della Sapienza, della Luiss e della Giurisprudenza!
E quando la giornalista, più preparata di lei, le ha ricordato: “Sì invece, deve avere cinquant’anni”, la signora Louis Vuitton - come tutte le asine "di classe" - non si è scomposta, ma ha cominciato ad arrampicarsi su una specchiera Luigi XVI: “Eehmm...Cioè, intendevo dire nel senso che non è che c’è scritto dagli ottanta in su, o dai settanta in su, che è l’età media dei candidati...”
Uno spettacolo penoso e imbarazzante.
Ecco, con Grillo e la sua accolita di parlamentari incapaci gli italiani hanno forse capito che non basta più pretendere venga reso pubblico il certificato penale e la dichiarazione dei redditi dei candidati: alle prossime elezioni bisogna pensare anche al QI!
_____________________Lei assicura di essersi laureata in giurisprudenza alla Sapienza (addirittura con tesi in Diritto commerciale internazionale e un corso post laurea in Sviluppo manageriale presso la Luiss Management... Me' cocomeri!), poi però non dice se sia riuscita ad abilitarsi.
Fatto sta che non fa l'avvocato, ma lavora presso un'azienda "di arredamento d’interni per case di lusso", attività che non sembra avere una particolare attinenza con la giurisprudenza. E non dev'essere stato un male, visto che forse ci capisce più di ebanisteria chippendale che di legge.
Si è immortalata quando, in un’intervista a Radio Radicale, in barba a tutte le sue Sapienze e Luiss ha dimostrato, con nonchalance e disinvoltura degne di una signora Louis Vuitton, la sua crassa ignoranza su delle nozioni costituzionali per la verità abbastanza basilari. Come quell’art. 84 della Costituzione che determina nell’avere almeno 50 anni il presupposto necessario per essere eletti Presidente della Repubblica!
La giornalista le aveva chiesto se non pensava che il Capo della Stato - oltre ad essere una persona specchiata - dovesse avere anche una certa esperienza, visto il ruolo di garanzia, oltre ad una certa età anagrafica.
Fulminea la risposta della signora Luis Vuitton: “Oddio, una certa età anagrafica non mi pare che sia scritto nella Costituzione...”
Alla faccia della Sapienza, della Luiss e della Giurisprudenza!
E quando la giornalista, più preparata di lei, le ha ricordato: “Sì invece, deve avere cinquant’anni”, la signora Louis Vuitton - come tutte le asine "di classe" - non si è scomposta, ma ha cominciato ad arrampicarsi su una specchiera Luigi XVI: “Eehmm...Cioè, intendevo dire nel senso che non è che c’è scritto dagli ottanta in su, o dai settanta in su, che è l’età media dei candidati...”
Uno spettacolo penoso e imbarazzante.
Ecco, con Grillo e la sua accolita di parlamentari incapaci gli italiani hanno forse capito che non basta più pretendere venga reso pubblico il certificato penale e la dichiarazione dei redditi dei candidati: alle prossime elezioni bisogna pensare anche al QI!
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