Yo el deshabitado,
muro de cal al viento
y piel entumecida;
yo el de abajo,
con humo en las costillas
y el silencio en los ojos
desafiando
Yo él pasmado,
soy atado al hambre
con un cordón muy sutil
y tengo miedo que se desata
y desbordas;
desatada no podrán someterla,
desbordada
no podrán retenerla
ni con la espuma,
ni a golpes
de arena enmudecida.
Yo lo que camina bajo,
con pies ausentes
sobre su misma tierra;
Yo el descalcificado,
lo desterrado en la sombra,
el "no molesta" ;
yo que corté mi sangre
y me amputé los dedos
uno a uno.
Yo el de abajo:
sexo, nariz y pelo;
yo el que viene,
sin domingo de ramos
y sin viernes.
Alfonso Murriagui
Io il disabitato,
muro di calce senza tempo
e pelle intorpidita;
io quello di sotto,
con fumo tra le costole
e il silenzio negli occhi
sfidando.
Io lo sbalordito,
sono legato alla fame
con un cordone molto sottile
e ho paura che si sleghi
e trabocchi;
slegata non potranno assoggettarla,
traboccata
non potranno trattenerla
nè con la schiuma,
nè a colpi
di sabbia ammutolita.
Io quello che cammina sotto,
con piedi assenti
sulla sua propria terra;
Io il decalcificato,
il confinato nell'ombra,
il "non disturbi" ;
io che tagliai il mio sangue
e mi amputai le dita
una ad una.
Io quello di sotto:
sesso, naso e pelo;
io quello che arriva,
senza domenica delle palme
e senza venerdì.
Alfonso Murriagui
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