Se potessi sperare in una palingenesi anarchica — cioè il meglio nel migliore dei modi possibili — non dico tra sei mesi, ma tra venti, cento anni, mi murerei nell'intransigenza anarchica. [...] Ma non ho speranza in nessuna palingenesi. A chi chiede il mio parere sul da farsi [...] consiglio di stringersi fortemente il naso tra pollice e indice.
A un'amica anarchica, 1953. Gaetano Salvemini
A un'amica anarchica, 1953. Gaetano Salvemini
Molte volte per spiegare, o peggio ancora per giustificare, gli spropositi e le porcherie fatte ieri e oggi dai politicanti italiani di ogni denominazione, si ripete che “gli italiani son fatti così” e la botte non può dare che il vino che ha.
Giolitti ai suoi tempi diceva che il popolo italiano era gobbo e – lui – non poteva fare a un gobbo altro che un abito da gobbo. E certo il popolo italiano era gobbo. Ma Giolitti invece di tentare quanto sarebbe stato possibile per farlo, non dico dritto come un fuso, ma un gobbo meno gobbo di quanto egli aveva trovato, lo rese più gobbo di quanto fosse prima. Poi venne Mussolini e disse che il popolo italiano era buono a nulla. Poi sono venuti molti – troppi – antifascisti e anch’essi dicono che il popolo italiano è fatto così. Dove tutti sono responsabili, nessuno è responsabile.
La verità è che dove tutti sono responsabili, ciascuno è responsabile per la parte che gli spetta, in proporzione della sua capacità a fare il bene o fare il male, e in proporzione del male che ha realmente fatto e non ha cercato di impedire. Un contadino sardo è anche lui responsabile per la sua quarantacinquemilionesima parte di quanto avviene oggi in Italia. Ma un Ministro che sta a Roma è infinitamente più responsabile che un contadino sardo, per quel che avviene col suo consenso , o per suo ordine, o con la sua complice passività.
Gli italiani furono responsabili per non aver mandato al diavolo il re col suo duce, sebbene, a dire il vero, sia difficile spiegare che cosa gli italiani avrebbero potuto fare, ridotti come erano a polvere incoerente e passiva da un'organizzazione di pretoriani armati e da una polizia onnipotente. Ma lui il re, che non correva nessun pericolo di essere bastonato o mandato al domicilio coatto e in galera, lui, il re che aveva ai suoi ordini un esercito, non ebbe dunque nessuna responsabilità nelle vigliaccherie e nelle perfidie per cui rimarrà immortale nella storia?
Sissignori, gli italiani presi uno per uno sono quello che sono. Ma grazie al cielo, non tutti sono allo stesso modo. Ve ne sono alcuni che...sono fatti diversamente.
Quanti siano stati partigiani in Italia fra il settembre 1943 e l’aprile 1945 nessuno saprà mai. Il comandante delle truppe angloamericane ammise che nei primi mesi del 1945 essi distrassero dal fronte di combattimento sei divisioni nazifasciste. Sei divisioni, anche calcolando diecimila uomini per divisione, fanno 60.000 uomini. Per tenere a bada 60.000 uomini bene armati, organizzati alla tedesca sotto una direzione centrale, quei partigiani scalcagnati, divisi in gruppi scombinati, senza rapide comunicazioni, e con un direzione centrale che funzionava come Dio voleva, devono essere stai almeno tre volte più numerosi delle divisioni nazifasciste. Dunque non corriamo pericolo di esagerare se mettiamo che nei primi mesi del 1945 vi erano nell’Italia del Nord non meno di 180.000 partigiani. Ma mettiamo fossero non più di 100.000. Dietro a quei 100.000 uomini di prima linea, c’erano le seconde e le terze linee, senza il cui favore la prima linea non avrebbe potuto tenere duro per mesi. Se calcoliamo tre persone (uomini e donne) di seconda e terza linea per ogni uomo di prima linea, siamo certi di non esagerare. Abbiamo dunque un totale di 100.000 più 300.000 uomini e donne: cifra tonda 400.000 italiani.
Non tutti sono stinchi di santo. D’accordo. Molti erano anch'essi fatti così. D’accordo. Facciamo una tara della metà. Facciamo una tara dei due terzi. Facciamo una tara dei tre quarti. Si potrebbe essere più pessimisti di così? Restano sempre 100.000 uomini e donne, in tutti i partiti e fuori di tutti i partiti, che erano fatti diversamente.
E quand’anche gli italiani che sono fatti diversamente, fossero non centomila, ma appena mille, cento, dieci, uno solo, quell’uomo solo – degno di rispetto e non carogna – dovrebbe tener duro e non mollare. E sarebbe dovere approvarlo, incoraggiarlo, sostenerlo e non dirgli: “Pensa alla salute, tira a campare, chi te lo fa fare, bada ai fatti tuoi, lascia correre: gli italiani son fatti così”.
Un uomo degno di rispetto è una ricchezza che non si deve buttare via. Chi sa? Quell’uomo solo potrebbe diventare, quando meno lui stesso se lo aspetta, centro d’attrazione e di cristallizzazione per molti altri.
Gli italiani sono fatti così, 1947. Gaetano Salvemini
Giolitti ai suoi tempi diceva che il popolo italiano era gobbo e – lui – non poteva fare a un gobbo altro che un abito da gobbo. E certo il popolo italiano era gobbo. Ma Giolitti invece di tentare quanto sarebbe stato possibile per farlo, non dico dritto come un fuso, ma un gobbo meno gobbo di quanto egli aveva trovato, lo rese più gobbo di quanto fosse prima. Poi venne Mussolini e disse che il popolo italiano era buono a nulla. Poi sono venuti molti – troppi – antifascisti e anch’essi dicono che il popolo italiano è fatto così. Dove tutti sono responsabili, nessuno è responsabile.
La verità è che dove tutti sono responsabili, ciascuno è responsabile per la parte che gli spetta, in proporzione della sua capacità a fare il bene o fare il male, e in proporzione del male che ha realmente fatto e non ha cercato di impedire. Un contadino sardo è anche lui responsabile per la sua quarantacinquemilionesima parte di quanto avviene oggi in Italia. Ma un Ministro che sta a Roma è infinitamente più responsabile che un contadino sardo, per quel che avviene col suo consenso , o per suo ordine, o con la sua complice passività.
Gli italiani furono responsabili per non aver mandato al diavolo il re col suo duce, sebbene, a dire il vero, sia difficile spiegare che cosa gli italiani avrebbero potuto fare, ridotti come erano a polvere incoerente e passiva da un'organizzazione di pretoriani armati e da una polizia onnipotente. Ma lui il re, che non correva nessun pericolo di essere bastonato o mandato al domicilio coatto e in galera, lui, il re che aveva ai suoi ordini un esercito, non ebbe dunque nessuna responsabilità nelle vigliaccherie e nelle perfidie per cui rimarrà immortale nella storia?
Sissignori, gli italiani presi uno per uno sono quello che sono. Ma grazie al cielo, non tutti sono allo stesso modo. Ve ne sono alcuni che...sono fatti diversamente.
Quanti siano stati partigiani in Italia fra il settembre 1943 e l’aprile 1945 nessuno saprà mai. Il comandante delle truppe angloamericane ammise che nei primi mesi del 1945 essi distrassero dal fronte di combattimento sei divisioni nazifasciste. Sei divisioni, anche calcolando diecimila uomini per divisione, fanno 60.000 uomini. Per tenere a bada 60.000 uomini bene armati, organizzati alla tedesca sotto una direzione centrale, quei partigiani scalcagnati, divisi in gruppi scombinati, senza rapide comunicazioni, e con un direzione centrale che funzionava come Dio voleva, devono essere stai almeno tre volte più numerosi delle divisioni nazifasciste. Dunque non corriamo pericolo di esagerare se mettiamo che nei primi mesi del 1945 vi erano nell’Italia del Nord non meno di 180.000 partigiani. Ma mettiamo fossero non più di 100.000. Dietro a quei 100.000 uomini di prima linea, c’erano le seconde e le terze linee, senza il cui favore la prima linea non avrebbe potuto tenere duro per mesi. Se calcoliamo tre persone (uomini e donne) di seconda e terza linea per ogni uomo di prima linea, siamo certi di non esagerare. Abbiamo dunque un totale di 100.000 più 300.000 uomini e donne: cifra tonda 400.000 italiani.
Non tutti sono stinchi di santo. D’accordo. Molti erano anch'essi fatti così. D’accordo. Facciamo una tara della metà. Facciamo una tara dei due terzi. Facciamo una tara dei tre quarti. Si potrebbe essere più pessimisti di così? Restano sempre 100.000 uomini e donne, in tutti i partiti e fuori di tutti i partiti, che erano fatti diversamente.
E quand’anche gli italiani che sono fatti diversamente, fossero non centomila, ma appena mille, cento, dieci, uno solo, quell’uomo solo – degno di rispetto e non carogna – dovrebbe tener duro e non mollare. E sarebbe dovere approvarlo, incoraggiarlo, sostenerlo e non dirgli: “Pensa alla salute, tira a campare, chi te lo fa fare, bada ai fatti tuoi, lascia correre: gli italiani son fatti così”.
Un uomo degno di rispetto è una ricchezza che non si deve buttare via. Chi sa? Quell’uomo solo potrebbe diventare, quando meno lui stesso se lo aspetta, centro d’attrazione e di cristallizzazione per molti altri.
Gli italiani sono fatti così, 1947. Gaetano Salvemini
Secondo me gli italiani e l'Italia hanno sempre avuto un rapporto conflittuale. Ma la colpa non è certo dell'Italia, ma degli italiani che sono sempre stati un popolo indisciplinato, individualista, se vogliamo un po' anarchico, ribelle, e troppo spesso cialtrone.
Secondo me gli italiani non si sentono per niente italiani. Ma quando vanno all'estero li riconoscono subito.
Secondo me gli italiani sono cattolici e laici. Ma anche ai più laici piace la benedizione del Papa. Non si sa mai...
Secondo me gli italiani sono poco aggiornati e un po' confusi perché non leggono i giornali. Figuriamoci se li leggessero!
Secondo me non è vero che gli italiani sono antifemministi. Per loro la donna è troppo importante. Specialmente la mamma.
Secondo me gli italiani hanno sempre avuto come modello i russi e gli americani. Ecco come va a finire quando si frequentano le cattive compagnie.
Secondo me gli italiani sentono che lo Stato gli vuol bene. Anche perché non li lascia mai soli.
Secondo me gli italiani sono più intelligenti degli svizzeri. Ma se si guarda il reddito medio procapite della Svizzera, viene il sospetto che sarebbe meglio essere un po' più scemi.
Secondo me gli italiani sono tutti dei grandi amatori. Peccato che nessuna moglie italiana se ne sia accorta.
Secondo me gli italiani al bar sono tutti dei grandi statisti. Ma quando vanno in parlamento sono tutti statisti da bar.
Secondo me un italiano quando incontra uno che la pensa come lui fa un partito. In due è già maggioranza.
Secondo me gli italiani sono i maggiori acquirenti di telefonini. E non è vero che tutti quelli che hanno il telefonino sono imbecilli... è che tutti gli imbecilli hanno il telefonino.
Secondo me gli italiani non sono affatto orgogliosi di essere italiani. E questo è grave. Gli altri invece sono orgogliosi di essere inglesi, tedeschi, francesi, e anche americani... e questo è gravissimo.
Secondo me gli italiani sono i più bravi a parlare con i gesti. E quando devono pagare le tasso fanno... [gesto dell'ombrello].
"Italiani popolo di combattenti". L'ha detto Giosuè Carducci.
"Italiani popolo di pensatori". L'ha detto Benedetto Croce.
"Italiani popolo di eroi". L'ha detto Gabriele D'Annunzio.
"Italiani popolo di sognatori". L'ha detto Gigi Marzullo.
Secondo me gli italiani e l'Italia hanno sempre avuto un rapporto conflittuale. Ma la colpa non è certo degli italiani, ma dell'Italia che ha sempre avuto dei governi con uomini incapaci, deboli, arroganti, opportunisti, troppo spesso ladri, e in passato a volte addirittura assassini.
Eppure gli italiani, non si sa con quale miracolo, sono riusciti a rendere questo paese accettabile, vivibile, addirittura allegro. Complimenti!
Secondo me gli italiani Giorgio Gaber & Sandro Luporini
Secondo me gli italiani non si sentono per niente italiani. Ma quando vanno all'estero li riconoscono subito.
Secondo me gli italiani sono cattolici e laici. Ma anche ai più laici piace la benedizione del Papa. Non si sa mai...
Secondo me gli italiani sono poco aggiornati e un po' confusi perché non leggono i giornali. Figuriamoci se li leggessero!
Secondo me non è vero che gli italiani sono antifemministi. Per loro la donna è troppo importante. Specialmente la mamma.
Secondo me gli italiani hanno sempre avuto come modello i russi e gli americani. Ecco come va a finire quando si frequentano le cattive compagnie.
Secondo me gli italiani sentono che lo Stato gli vuol bene. Anche perché non li lascia mai soli.
Secondo me gli italiani sono più intelligenti degli svizzeri. Ma se si guarda il reddito medio procapite della Svizzera, viene il sospetto che sarebbe meglio essere un po' più scemi.
Secondo me gli italiani sono tutti dei grandi amatori. Peccato che nessuna moglie italiana se ne sia accorta.
Secondo me gli italiani al bar sono tutti dei grandi statisti. Ma quando vanno in parlamento sono tutti statisti da bar.
Secondo me un italiano quando incontra uno che la pensa come lui fa un partito. In due è già maggioranza.
Secondo me gli italiani sono i maggiori acquirenti di telefonini. E non è vero che tutti quelli che hanno il telefonino sono imbecilli... è che tutti gli imbecilli hanno il telefonino.
Secondo me gli italiani non sono affatto orgogliosi di essere italiani. E questo è grave. Gli altri invece sono orgogliosi di essere inglesi, tedeschi, francesi, e anche americani... e questo è gravissimo.
Secondo me gli italiani sono i più bravi a parlare con i gesti. E quando devono pagare le tasso fanno... [gesto dell'ombrello].
"Italiani popolo di combattenti". L'ha detto Giosuè Carducci.
"Italiani popolo di pensatori". L'ha detto Benedetto Croce.
"Italiani popolo di eroi". L'ha detto Gabriele D'Annunzio.
"Italiani popolo di sognatori". L'ha detto Gigi Marzullo.
Secondo me gli italiani e l'Italia hanno sempre avuto un rapporto conflittuale. Ma la colpa non è certo degli italiani, ma dell'Italia che ha sempre avuto dei governi con uomini incapaci, deboli, arroganti, opportunisti, troppo spesso ladri, e in passato a volte addirittura assassini.
Eppure gli italiani, non si sa con quale miracolo, sono riusciti a rendere questo paese accettabile, vivibile, addirittura allegro. Complimenti!
Secondo me gli italiani Giorgio Gaber & Sandro Luporini
Vent'anni all'estero da minatore,
oppure in galleria come editore,
scudetti in mezzo, buon meridionale,
se ammazzo in Africa son coloniale,
se ammazzo austriaci son patriota,
canto da sempre non conosco nota.
Piaccio alle nordiche, specie svedesi,
cambio governo quasi ogni sei mesi,
sono cattolico per adozione
e l'hobby invece è la rivoluzione,
mio figlio un giorno sarà calciatore,
per il momento è in terza dalle suore.
Ma cosa guardi, cosa c'è di strano?
Chi sono dici? Beh, sono italiano,
son stato il solo a perdere la mano
sia col tedesco che l'americano,
ma se mi chiedi chi fu Garibaldi
uno che nacque presto e morì tardi,
ma cosa guardi, cosa c'è di strano?
Chi sono dici? Beh, sono italiano.
Siam tutti preti, navigatori
figli di 'gnotta e grandi cantautori,
mamma è una santa, le altre da bordello,
se perde il Napoli faccio un macello,
se trovo un portafogli perchè è vecchio
tv a colori e pane dentro al secchio.
Siam diplomatici, laici, estremisti,
furbetti, asmatici e poi femministi,
di calcio tecnici, d'amor maestri,
figli di parroci in gite campestri,
del cruciverba siamo i pensatori,
quattro infermieri, centosei dottori.
Ma cosa guardi, cosa c'è di strano?
Chi sono dici? Beh, sono italiano,
son stato il solo a perdere la mano
anzi il pallone con il coreano,
son stato il solo a vincere la guerra
sia con la Svizzera che l'Inghilterra,
ma cosa guardi, cosa c'è di strano?
Chi sono dici? Beh, sono italiano.
Da vivo sono un po' menefreghista,
da morto invece son nazionalista,
specie se ho nomina da deputato
da giornalista a volte pensionato,
ma la domenica problemi grossi
segna Giordano, segna Paolo Rossi.
Ma cosa guardi, cosa c'è di strano?
Chi sono dici? Beh, sono italiano,
son stato il primo a perdere la mano
sia col tedesco che l'americano,
confesso, è vero, ma non è finita
prossima vittima è l'ora proibita,
ma cosa guardi, cosa c'è di strano?
Chi sono dici? Beh, sono italiano!
oppure in galleria come editore,
scudetti in mezzo, buon meridionale,
se ammazzo in Africa son coloniale,
se ammazzo austriaci son patriota,
canto da sempre non conosco nota.
Piaccio alle nordiche, specie svedesi,
cambio governo quasi ogni sei mesi,
sono cattolico per adozione
e l'hobby invece è la rivoluzione,
mio figlio un giorno sarà calciatore,
per il momento è in terza dalle suore.
Ma cosa guardi, cosa c'è di strano?
Chi sono dici? Beh, sono italiano,
son stato il solo a perdere la mano
sia col tedesco che l'americano,
ma se mi chiedi chi fu Garibaldi
uno che nacque presto e morì tardi,
ma cosa guardi, cosa c'è di strano?
Chi sono dici? Beh, sono italiano.
Siam tutti preti, navigatori
figli di 'gnotta e grandi cantautori,
mamma è una santa, le altre da bordello,
se perde il Napoli faccio un macello,
se trovo un portafogli perchè è vecchio
tv a colori e pane dentro al secchio.
Siam diplomatici, laici, estremisti,
furbetti, asmatici e poi femministi,
di calcio tecnici, d'amor maestri,
figli di parroci in gite campestri,
del cruciverba siamo i pensatori,
quattro infermieri, centosei dottori.
Ma cosa guardi, cosa c'è di strano?
Chi sono dici? Beh, sono italiano,
son stato il solo a perdere la mano
anzi il pallone con il coreano,
son stato il solo a vincere la guerra
sia con la Svizzera che l'Inghilterra,
ma cosa guardi, cosa c'è di strano?
Chi sono dici? Beh, sono italiano.
Da vivo sono un po' menefreghista,
da morto invece son nazionalista,
specie se ho nomina da deputato
da giornalista a volte pensionato,
ma la domenica problemi grossi
segna Giordano, segna Paolo Rossi.
Ma cosa guardi, cosa c'è di strano?
Chi sono dici? Beh, sono italiano,
son stato il primo a perdere la mano
sia col tedesco che l'americano,
confesso, è vero, ma non è finita
prossima vittima è l'ora proibita,
ma cosa guardi, cosa c'è di strano?
Chi sono dici? Beh, sono italiano!
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