Sottovoce...


Cittadini e cittadine, scusate se parlo sottovoce... Voi mi direte: ma perché? Stiamo in democrazia, no? Chiunque può dire quello che vuole. Eh, vabbeh ma... Sapete, la differenza tra una dittatura e una democrazia sta nel fatto che in una dittatura non si può parlare, anche i muri hanno orecchie, mentre invece in una democrazia puoi dire quello che te pare... tanto non te sente nessuno. Però noi siamo in una fase transitoria, un po' di qua un po' di là, perciò possiamo dire quello che vogliamo... ma è meglio che lo diciamo sottovoce, che non ci ascolti nessuno.
Cittadini e cittadine, secondo alcuni è scoppiata la guerra. Certo, voi mi direte, se fosse scoppiata lo sapremmo, ce ne accorgeremmo, no? Ehh, ma questa è una guerra particolare, questa è una guerra che qualcuno sta combattendo contro qualcun'altro che però non lo sa che c'è la guerra.
E pure io vorrei combattere una guerra contro qualcuno che non sa che non sa di essere in guerra contro di me. Sarebbe debole, no? Lo vincerei subito, non si difenderebbe...
Vi racconto una cosa. Mettiamo che io vi do un po' di semi. Voi andate al campo, coltivate il campo, 'sti semi germogliano, c'avete un bel campo di grano, raccogliete il grano, andate al mulino, c'avete la farina, fate 'na bella pagnotta de pane e me la portate. Quanto tempo ci mettete? Mesi, cittadini e cittadine, mesi... Mentre io, se sono uno che commercia in pane, che lo compra, che lo vende, che lo distribuisce, durante quei mesi, nel frattempo potrei aver guadagnato o perso miliardi, licenziato, assunto operai... pure cambiato lavoro, capite?
Vi faccio un altro esempio. A me piace la marmellata di arance. Io vi do i soliti semi, voi andate al campo, coltivate 'sti semi, nasce l'albero, poi a un certo punto raccogliete le arance e ci fate la marmellata. Quanto tempo passa? Mesi. Anzi, forse pure un paio d'anni. Nel frattempo io che so' na multinazionale de' confetture potrei aver delocalizzato, cambiato lavoro, settore, che ne so... Se son addirittuara quotato in Borsa, nel giro di pochi minuti o pochi secondi, per qualche pettegolezzo, rumors, pe' na dichiarazione sbagliata posso perdere miliardi o guadagnare miliardi. Capite? E' una questione di tempi.
Avete capito tra chi è la guerra? La guerra è tra il capitale, il capitalismo, e l'uomo, l'essere umano, l'individuo, la natura umana, voi cittadini... Ehh, siete troppo lenti. Troppo, troppo lenti... So' due velocità differenti.
Voi c'avete una possibilità di vincere questa guerra, quando sarà dichiarata, solamente se io vi do un mucchietto di semi e voi, dopo due tre minuti, mi portate pane e marmellata. Ma questo è impossibile.
Vedete, cittadini e cittadine, questa guerra è già in corso, presto verrà dichiarata. Qualcuno pensa che sarà una guerra civile, qualcun'altro una rivoluzione. Ehh però pe' fa la revioluzione ce vo' la coscienza de' classe, mentre pe' fa' la guerra civile bastano pistole, fucili, cannoni... Per cui, secondo me, sarà guerra civile.
Provate ad andare a casa di un vero capitalista, uno importante. Vedrete che non comprano più opere d'arte, oro, argento... No, comprano sacchetti di sabbia. Si preparano per le trincee, le barricate. Poi comprano il tonno sott'olio, la carne in scatola, le bottiglie dell'acqua... Insomma, si preparano. Per il bunker, per chiudersi dentro, per fare la guerra. E poi soprattutto armi, comprano armi.
Cittadini e cittadine, sapete come sarà dichiarata questa guerra? Lo faranno loro, gli economisti. Con sorrisi da doppiopetto, con parole da giacca e cravatta ci spiegheranno che per fare una pagnotta di pane ci vogliono mesi, mentre per costruire un'arma da fuoco in una fabbrica ce vole n'oretta in catena di montaggio, perciò il prezzo del pane andrà alle stelle e le armi saranno regalate al mercato. A quel punto nessuno c'avrà la possibilità di comprarsi un filone, 'na pagnotta de pane. Tutti si armeranno, assalteranno i forni e scoppierà in maniera definitiva, palese, questa guerra.
Cittadini e cittadine, scusate se parlo un po' sottovoce, ma qui bisogna stare attenti, eh... Siamo ancora in democrazia sì, ma è meglio non farsi ascoltare. E poi nella democrazia, cari cittadini e care cittadine, ma insomma, i nostri rappresentanti davvero ci rappresentano? Nel senso, li abbiamo votati noi? E dai, abbiamo un governo che è fatto di persone che sono andate lì senza aver ricevuto neppure un voto. Io non lo so se è una democrazia, ma 'sta cosa me ricorda tanto, sai, il ventennio, quella roba là...
Cittadini e cittadine, date retta a me, comprate carne in scatola, bottiglie ben sigillate, tonno sott'olio... E' un investimento. Quando sarà dichiarata palesemente la guerra, varranno più dei titoli di stato tedeschi.
Cittadini e cittadine, e se non avete il denaro per fare questi acquisti, almeno armatevi. E soprattutto, parlate, dite quello che volete, siamo in democrazia. Però ditelo sottovoce, sshhhh...

Ascanio Celestini

Nessun commento:

Posta un commento