My name is Willie Stark from Mason City yonder. I had a speech... about this state and what it needs. There's no use in me telling you about it, you are the state. You know what you need. Look at the knees of your pants. Look at your crops. Look at your kids. You got holes and rot, and ignorant offspring on account of this state. Well, I had a speech, but I ain't got it no more. Mr. Duffy got it now in his fat little hands. Don't you, Tiny? Go ahead, show the people. Hold it up...
Well, since he got it, I'm gonna have to say something else. It's all right. Because I got something else to say. I got a story about a redneck hick. He's like yourselves, if you please. Well, this fella, a while back, this hick... started thinking about all the other hicks... what he could do for them. Well, one day it came down with the powerful force of God's own hand, when the only brick schoolhouse ever built in his parish, collapsed on account of it was built with politics-rotted brick. And it killed and mangled a batch of poor, young scholars.
Oh, you know this story. You heard it. He fought the politics that built that schoolhouse, with rotten brick and bolts. But he lost. He lost. And it fell. It fell.
Well, it wasrt long before some public officials from the city rode out in their big fine car and told this hick how they wanted him to run for governor. Them in them striped pants, they told me MacMurphy was a limberback... Joe Harrison, he was just a tool of the city machine. And they wanted this nobody, do-gooder hick to step in, give them some honest government. You know who they were? In that big fine car?
They was Joe Harrisors own lickspittles, coming in to split MacMurphy's hick vote! That's right! Your hick vote! There he is! There he is right there. There's the Judas Iscariot lickspittle nose-wiper from the city, right there. Come on, Tiny! Look at him! Joe Harrisors dummy! Come on, take a bow. Come on. No, come on now, people wanna see you. Take a bow, come on. There he goes.
No! No, let him lie! Let him lie! Let that hog lie in his own filth! Let him lie, but listen to me, you hicks. That's right, I'm not the only one here. You hicks too. They fooled you, too, just like they fooled me a thousand times. But it's time I fooled somebody. It's time I fooled them. Them big-city, striped-pants lickspittle hick-haters. I'm running for governor on my own. I'm coming for them and I'm coming for blood!!!
First thing I'm gonna do is build me a road out... across the swamps and alligators and anything else that gets in my way. A thousand miles of concrete, if that's what it takes... so I can come out here and visit with my fellow hicks on a regular basis. Then I'm gonna build me a bridge across that mighty Mississippi. Name it after myself because I'm the one who built it. Then I'm gonna build you all new schools. Send your kids home with free tablets and pencils and books to study and learn on the way to the new university I'm gonna build where every one of them can go. Same as rich folks' kids!!
Now, I hope you're listening, you hicks. Because I don't wanna drive all the way back home... just to drive back out here next week to tell you again. And this is it: IF YOU DON'T VOTE, YOU DON'T MATTER. YOU DON'T MATTER. YOU DON'T MATTER! And then you're just as ignorant as them in the city say you are... ...while they stealing food off your table... ...and every nickel out your pocket, saying, "Thank you"! Because then you are just a bunch of ignorant hicks who got nothing, because you deserve nothing! So listen to me. Listen here. Lift your eyes and look on the God's blessed and unflyblown truth: You are a hick and ain't nobody never helped a hick but a hick hisself. It's up to you to nail these parasites up! Up to you and me and God!!! Amen! Nail up Joe Harrison! Nail him up! Nail up MacMurphy! Nail him up! And nail up any bastard that gets between you and the roads and the bridges and schools and the food you need!! You give me the hammer and I'll do it! I'll nail their hides to the barn door!!
NAIL THEM UP!! NAIL THEM UP!! NAIL THEM UP!!
NAIL THEM UP!! NAIL THEM UP!! NAIL THEM UP!!
Mi chiamo Willie Stark, vengo da Mason City. Io avevo un discorso, su questo Stato e quello che gli serve. E' inutile che ve lo dica io, siete voi lo Stato e voi sapete che cosa vi serve. Guardate i ginocchi dei vostri calzoni, guardate i vostri raccolti, i vostri figli... Avete buchi, e muffa, e figlolanza ignorante a causa di questo stato. Io avevo un discorso, ma non ce l'ho più. E' il sinor Duffy che ce l'ha adesso, nelle sue grasse manine. Vero Tiny? Coraggio, fallo vedere al popolo, sollevalo...
Allora, visto che ce l'ha lui, mi toccherà dire qualcos'altro. Ma va bene così, perché ce l'ho qualcos'altro da dire. Ho una storia, di un contadino zotico, uno come voi, se permettete. Beh, questo tizio, tempo fa, questo zotico, cominciò a pensare a tutti quanti gli altri zotici, a cosa fare per loro... E un giorno la risposta gli arrivò con la prorompente forza della mano stessa di Dio, quando l'unico edificio scolastico della sua contea crollò per via che era stato costruito coi ferri e i mattoni marci della politica, uccidendo e massacrando dei piccoli poveri scolaretti.
Voi la conoscete questa storia? Se n'è parlato! Lui s'era battuto contro la politica che aveva usato questi mattoni marci, ma aveva perso, aveva perso, e ci fu il crollo, ci fu il crollo.
Beh! Non passò molto tempo prima che alcuni funzionari pubblici della capitale arrivassero con un bel macchinone a dire a questo zotico che volevano farlo candidare a Governatore, nelle loro braghe gessate mi dissero che McMurphy era un portaborse, Joe Harrison solo un galoppino di notabili, e che volevano che questo signor nessuno, moralista zotico, subentrasse come onesto Governatore, e sapete chi erano? Quelli nel bel macchinone?
I servi di Joe Harrison, i suoi tirapiedi, sgiunzagliati per togliere a McMurphy metà voti, esatto, il vostro voto di zotici. Eccolo lì! Eccolo, è qui davanti a voi il Giuda Iscariota leccapiedi, scagnozzo venuto dalla capitale! Eccolo lì! Vieni avanti Tiny! Guardatelo il burattino di Joe Harrison! Avanti fatti applaudire, coraggio dai, la gente ti vuole vedere, fatti applaudire dai!
Ehheheh no no no! Lasciatelo lì! Lasciatelo lì! Lasciate che il maiale si rotoli nel suo letame, lasciatelo stare, però ascoltatemi voi zotici, si io non sono il solo zotico qui, lo siete anche voi, hanno fatto fessi anche voi, come hanno fatto fesso me migliaia di volte! Ma è ora che sia io a fare fesso qualcuno, è ora che io faccia fessi loro, questi leccapiedi con le braghe gessate che odiano noi zotici! Mi candido a Governatore da indipendente!! Li affronterò da solo e voglio vedere il loro sangue!!!
Per prima cosa mi costruirò una strada sulla palude, sugli alligatori e su ogni cosa mi si metta di traverso. Mille miglia di asfalto se sarà necessario, così potrò venire a trovare i miei colleghi zotici regolarmente. Poi mi costruirò un ponte sul possente Mississippi e gli darò il mio nome perché l'ho costruito io. E a voi tutti costruirò nuove scuole e i vostri figli avranno gratis quaderni, matite e libri per poter studiare e prepararsi per le nuove Università che costruirò, dove tutti quanti loro potranno andare come i figli dei ricchi!!
Io spero che voi mi stiate a sentire zotici, perché non voglio rifare tutta la strada di casa per tornare qui tra una settimana a dirvelo ancora. A dirvi questo: SE VOI NON VOTATE, VOI NON CONTATE, NON CONTATE, VOI NON CONTATE!! E siete tanto ignoranti, quanto dicono quelli delle città, mentre vi rubano il cibo dalla tavola e gli ultimi spiccioli dalle tasche dicendovi: "grazie mille"! Perché sareste davvero un branco di zotici! E non avete niente, perché non meritate niente! Perciò ascoltatemi, aprite le orecchie, levate lo sguardo e guardate in faccia all'innegabile verità, la divina e pura verità: voi siete zotici! E nessuno aiuta mai uno zotico se non si aiuta da solo. Sta solo a voi inchiodare questi parassiti al muro! Sta a voi, a me e a Dio!! Inchiodiamo Joe Harrison! Inchiodiamo McMurphy! Inchiodiamo chiunque si frapponga tra me, voi e le strade e i ponti e le scuole e il cibo che vi occorre!! Voi datemi il martello e io l'inchioderò! Inchioderò la loro pelle alla porta del granaio!!
INCHIODIAMOLI!! INCHIODIAMOLI!! INCHIODIAMOLI!!
INCHIODIAMOLI!! INCHIODIAMOLI!! INCHIODIAMOLI!!
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* Tutti gli uomini del re (All the King's Men) è un film del 2006 diretto da Steven Zaillian, tratto dall'omonimo romanzo di Robert Penn Warren ispirato alla carriera del governatore della Louisiana Huey P. Long, pubblicato nel 1946 e vincitore del premio Pulitzer.
Huey Pierce Long, personaggio di indubbie capacità politiche e di forte carisma, nacque nel 1893 in una fattoria vicino Winnfield, in Louisiana, studiò legge e praticò da legale all'interno del suo Stato, almeno fino al 1918, anno in cui cominciò la carriera politica con i democratici.
Nel `24 partecipò alle elezioni per governatore della Louisiana, ma senza successo. Quello stesso posto lo conquistò quattro anni dopo e lo conservò fino alla morte, nel 1935. Dal `30 divenne anche senatore democratico.
Long si faceva chiamare Kingfish, "...perché - usava dire scherzando - sono un pesce piccolo a Washington, ma un kingfish in Louisiana". Le aspettative di cambiamento, che l'elezione a presidente degli Usa di Franklin D. Roosevelt avevano creato negli ambienti politici e sociali della sinistra democratica, furono abbastanza presto ridimensionate dalle decisioni consociative e graduali del successore di Hoover.
Nella "fronda" interna al partito si distinse proprio Huey P. Long, che accusò apertamente il presidente Roosevelt di essere passato dalla parte dei banchieri e di non adottare provvedimenti atti a ridistribuire la ricchezza prodotta.
Nel 1930, come già detto, divenne senatore democratico, ma non lasciò l'incarico di governatore della Louisiana. Quando nel `31 andò a Washington per un lungo periodo, Huey Long lasciò al suo posto Paul Cyr, il suo vice, ambizioso ed in rotta con lo stesso governatore. Appena insediato come "supplente", Cyr tentò un colpo di stato per estromettere Long. Quest'ultimo, tornato di corsa in Louisiana, fece intervenire la Guardia nazionale, la polizia di Stato e la polizia stradale per circondare la residenza di Cyr. Costretto alle dimissioni il suo vicegovernatore, Kingfish rioccupò pienamente il suo posto. Ai giornali Huey Long confidò: "Cyr non è più vicegovernatore. Anzi, ora non è più niente".
In breve tempo, il governatore della Louisiana scrisse il programma alternativo a quello presidenziale, chiamandolo Every Man a King: Share our Wealth [Ogni uomo un re: dividiamo la nostra ricchezza] e presentandolo pubblicamente nel 1934. Nel 1935, scrisse il libro autobiografico I miei primi giorni alla Casa Bianca, in cui delineava i suoi orientamenti politici qualora fosse stato eletto come presidente degli Usa.
Nell'agosto dello stesso anno infatti, Huey P. Long annunciò la sua candidatura a presidente Usa per le elezioni del 1936. Le sue apparizioni come oratore pubblico, nelle piazze, nei convegni, in senato, presso le radio, si moltiplicarono.
Il "quasi presidente" venne attaccato da destra come ammiratore delle politiche economiche socialiste, mentre in Louisiana era additato come "fascista" e "dittatore" perché controllava spietatamente tutta l'amministrazione statale, modellandola sulla propria idea personale di governo.
Ma l'8 settembre 1935 fu colpito da una pallottola sparatagli dal dottor Carl Austin Weiss (un giovane trentenne specialista in otorinolaringoiatria, figlio del più noto ed omonimo dottor Weiss, presidente dell'associazione dei medici della Louisiana, e genero del giudice Benjamin Pavy, un potente oppositore di Long) a bruciapelo, nel corridoio del Campidoglio di Baton Rouge, la residenza del governatore. Lo stesso dottor Weiss fu immediatamente ucciso dalle guardie del corpo di Long, che gli scaricarono oltre trenta pallottole in corpo.
Dopo due giorni di agonia, a causa anche di un primo intervento sbagliato all'addome, Huey Kingfish Long morì a soli 42 anni. Il suo posto venne preso dal suo "luogotenente" Gerald L.K. Smith, un predicatore radicale della setta dei Discepoli di Cristo, il quale, in vista delle elezioni presidenziali del `36, fece la scelta "unitaria" di un nuovo partito politico insieme al padre Charles E. Coughlin ed al dottor Francis E. Townsend del movimento pensionati, l'Union party. Alle presidenziali, come è noto, Roosevelt trionfò di nuovo, mentre l'Union party ebbe poco meno dell'uno per cento dei voti.
Cosa sarebbe accaduto se il dottor Weiss (un uomo ferocemente conservatore ed antisocialista) non avesse sparato a Long quell'8 settembre del `35 non è facile dirlo, ma se avesse vinto il governatore della Louisiana alle elezioni presidenziali dell'anno seguente sicuramente si sarebbero acuite le dinamiche di scontro sociale ed economico negli Usa. Il populismo di Huey Long è infatti fuori discussione, come il suo inveterato odio per le maggiori banche e le istituzioni finanziarie che avevano, coscientemente, preparato il crollo di Wall Street e, poi, ne avevano tirato fuori tutti i profitti possibili. Sia dal programma del movimento Share our wealth che dall'autobiografia sui primi giorni da presidente alla Casa Bianca, può essere chiarito in modo esauriente il disegno di Long.
Nel libro pubblicato nel 1935 si tengono le conversazioni immaginarie del neopresidente con i membri più influenti della politica, dell'industria e della finanza statunitense. Dopo un primo momento dedicato al contatto fisico con il nuovo ufficio presidenziale, tra timori reverenziali e paura di non essere all'altezza del compito, Kingfish Long manda il suo messaggio iniziale alla nazione, contenente la lista del suo nuovo governo.
Tra i membri più influenti del suo staff, Long pone nientedimeno che Franklin Delano Roosevelt (segretario alla Marina) ed Herbert Hoover (al Commercio), due ex presidenti provenienti da due partiti opposti, il democratico ed il repubblicano, a simboleggiare lo sforzo unitario nazionale per la ricostruzione del Paese. Anche padre Coughlin viene chiamato alla Casa Bianca dal neopresidente sognatore, per aiutarlo ad attivare la politica di riforma del sistema bancario.
Il sistema vede la confisca delle rendite maggiori di cinque milioni di dollari ed un forte prelievo per scaglioni ed in percentuale sulle rendite tra due milioni e cinque milioni di dollari. Il tutto è azionato centralmente da una potente banca governativa, cui tutte le banche private devono conformarsi.
Per avere il consenso del mondo della finanza e degli imprenditori, il neoinsediato presidente convoca alla Casa Bianca personaggi come John P. Morgan, John D. Rockefeller, Andrei W. Mellon, Pierre S. Du Pont ed altri eminenti banchieri. Kingfish Long offre loro la possibilità di entrare direttamente in una commissione che stabilisca come amministrare il patrimonio confiscato, come ridistribuire questa ricchezza, come creare nuovi posti di lavoro, come contribuire cioè alla rinascita nazionale.
Gli uomini della finanza e dell'industria, naturalmente (tanto, è solo la finzione del libro...), accettano. Solo Henry Ford, imprenditore automobilistico e già sostenitore ufficiale del candidato repubblicano Hoover, rifiuta il diretto coinvolgimento nella commissione, ma accetta le regole che impongono la confisca e la forte tassazione per scaglioni, comprendendo, dopo un lungo colloquio col neopresidente, le ragioni del governo di Long.
Nel suo messaggio al Congresso, il "presidente" Huey Long dice: "Non proponiamo alcuna divisione delle proprietà. Proponiamo solo che nessuno possa possedere troppo e che nessuna famiglia possa avere troppo poco per il proprio sostentamento. C'è un limite alla capacità di bere da parte di un cavallo, alle miglia che un uomo può correre, alla lunghezza del tempo che uno può vivere. C'è anche un limite all'ammontare delle ricchezze che un uomo può possedere. [...] L'importo che consideriamo normale per la ricchezza di una famiglia è di 17.000 dollari. Ciò vuol dire che se uno possiede 1.700.000 dollari, può bastare. Non ne può possedere di più ...". Ugualmente, la sua politica in favore dei pensionati e dei lavoratori è esplicita: "Oltre l'età di 60 anni, tutti hanno diritto ad una onorevole pensione di vecchiaia. [...] Ogni famiglia ed ogni lavoratore hanno necessità di avere una casa, un lavoro fisso, una radio, un'automobile ... e noi glieli daremo."
Umberto Calamita