E Lui, che c'entra?



Salutato da Giuliano Ferrara come un imprenditore milanese di molto genio e parecchia sregolatezza che considera certi aspetti della legalità formale fastidiosi alla sua libertà e deciso a cambiare i codici come Giustiniano e Napoleone, nessuno si è mai ritagliato tante leggi e leggine su misura.
Non Lui, eh... chiaro. Ogni volta che c'era qualcosa che lo riguardava, usciva premuroso dal Consiglio dei Ministri. Oppure, se la faccenda era in mano alle Camere, dove aveva piazzato alcuni dei suoi avvocati, faceva mostra di assistere distratto, fino al punto, davanti ad una domanda sulla legge Gasparri, di strabuzzare gli occhi: e io, che c'entro?
A fare l'elenco delle cose che i suoi gli hanno fatto sotto il naso, non si finisce più.

Esordiscono, due settimane dopo il giuramento del Berlusconi bis, abolendo la tassa di successione anche per i miliardari; cosa già fatta dall'Ulivo... ma esclusi i miliardari.
E Lui, che c'entra?

Proseguono qualche mese dopo, quando i processi Sme, Imi-Sir e Lodo Mondadori stanno entrando nel vivo, varando di corsa una legge sulle rogatorie così cavillosa e pignola da rendere inutilizzabili in Italia i documenti trasmessi dai giudici stranieri, al punto che di fatto sarà svuotata dalla Cassazione.
E Lui, che c'entra?

Partono con un condono fiscale così appetitoso da spingere Lui stesso, Sua Emittenza, a dichiarare che Mediaset non farà alcun ricorso al provvedimento. Promessa violata, spiegherà mesi dopo l'Espresso, da una regolare richiesta di sanatoria che farà pagare al Biscione 35 milioni di euro invece dei 197 pretesi dal Fisco.
E Lui, che c'entra?

Insistono promulgando quella legge Gasparri sulle emittenze che, secondo Fedele Confalonieri, regala a Mediaset un bacino di crescita potenziale di uno o due miliardi di euro.
E Lui, che c'entra?

Distribuiscono a cura del Governo, davanti agli stadi, migliaia di volantini per spiegare cos'è il digitale terrestre, appena adottato da Mediaset, a chi ama il calcio e la qualità.
E Lui, che c'entra?

Mettono il segreto di stato, usato fino ad allora per cose serissime (solo dieci volte in due decenni!), sulle ville di Porto Rotondo, Arcore, Macherio, più palazzo Grazioli a Roma, più le abitazioni di familiari e non precisati, per numero e nome, diretti collaboratori.
E Lui, che c'entra?

Non è finita. Cambiano, dopo due secoli, la legge napoleonica sui cimiteri che vietava la sepoltura dei morti nelle case, permettendogli così di portare i defunti nel mausoleo di Arcore.
E Lui, che c'entra?

Firmano un accordo tra la Pubblica Istruzione e le Poste per portare i libri scolastici a casa delle famiglie... e fanno comprare i libri alla Mondadori.
E Lui, che c'entra?

Ultima chicca il calcio. Occhio alle date, eh...
Il 6 maggio 2004 entra in vigore la legge Gasparri, Lucia Annunziata si dimette da presidente Rai, si avvicina la scadenza dei diritti televisivi in chiaro per il calcio detenuti dalla TV pubblica. Le trattative con Adriano Gagliani, presidente della Lega Calcio, nonchè vicepresidente del Milan e socio storico di Berlusconi, stentano.
Ci sarebbe bisogno di un Consiglio di Amministrazione in grado di decidere, ma la nomina dei sette componenti indicati dalla Commissione di Vigilanza arriva "solo" il 17 maggio 2005, 376 giorni dopo la legge Gasparri. Manca però ancora il presidente.
Di rinvio in rinvio si giunge all'asta per aggiudicarsi i diritti di trasmissione, che la Rai va a perdere, volutamente, offrendo nelle buste 100 euro.
E' il 30 luglio 2005. Occhio agli orari, ora.
Alle 12:48 l'Ansa segnala la fine del tormentone con la nomina a presidente del diessino Petruccioli. Troppo tardi.
Alle 12:51, tre minuti dopo, un'altra Ansa dice che i diritti sulla serie A sono passati, fino al 2008, a Mediaset.
E Lui, Berlusconi, che c'entra?


Gian Antonio Stella


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