Io cammino in fila indiana. Vabbè, non è corretto dire che io cammino in fila indiana, perché essendo la fila indiana, non sto da solo, perciò sarebbe più corretto dire “noi camminiamo in fila indiana”. Ecco, questo è più corretto.
Cioè, oddio, io non sono mica il portavoce della fila indiana, devo parlare solamente a nome mio. Per cui, diciamo, correttamente sarebbe meglio dire “io, insieme a molti altri, cammino in fila indiana”.
Oddio, neanche questo è proprio corretto, eh... Perché... Perché io non saprei dire se veramente siamo molti. Potremmo essere di più o di meno. Però, diciamo, correttamente posso dire che davanti a me camminano in fila indiana diverse migliaia di persone. Per la precisione io sono il numero 23.724. Perciò, se la matematica non è un'opinione, davanti a me ci stanno 23.723 persone che camminano in fila indiana.
Cioè, non è che ne sono proprio sicuro però, eh... Diciamo che l'ho dedotto, che sono 23.724. L'ho dedotto dal fatto che quello che cammina davanti a me è 23.723. O almeno così lui mi ha detto. Che però pure lui l'ha dedotto dal fatto che quello che gli cammina davanti è il 23.722. E pure il 23.722 l'ha dedotto dal fatto che quello che gli cammina davanti è il 23.721. E pure il 23.721, mica gliel'ha detto Gesù Cristo sceso in terra che è 23.721, pure lui l'ha dedotto. E così via tutti gli altri. Ecco...
Io cammino in fila indiana. Cammino in fila indiana e guardo davanti a me. E infatti guardo il 23.723. Cioè, non è esatto dire che guardo il 23.723, perché effettivamente, essendo la fila indiana, noi non ci giriamo mai, per cui io guardo solamente metà del 23.723, gli guardo la schiena. Ecco, io gli guardo la schiena. E poi vedo anche un pezzo di 23.722, una volta un orecchio, una volta quell'altro, a seconda di come si muove. Del 23.721 una volta ho visto una mano. Mi pare, mi pare... ma non ne sono sicuro.
Invece il numero 1, il primo della fila, quello lo vedo sempre. Lo vedo in televisione, lo vedo. Perché il numero 1, il capofila, è quello che dà il passo. Numero 1 cammina veloce e noi tutti a presso veloci, numero 1 va piano e noi tutti appresso piano, numero 1 barzotto e noi barzotto... Quando numero 1 marcia, noi tutti marciamo. E infatti è un bel periodo, questo qua, eh... In questo periodo si marcia sempre. Marciamo e facciamo anche il passo dell'oca, sai quello che marci con le zampe tese, no? Infatti 23.725, che è quello che cammina appresso a me, che l'ha dedotto che è 23.725 dal fatto che io gli ho detto che sono 23.724... Beh, 23.725 quando facciamo il passo dell'oca mi prende a calci nel culo, che non è una bella cosa, insomma. Fortunatamente, quando facciamo il passo dell'oca, io a mia volta prendo a calci nel culo 23.723. Piccole soddisfazioni... Piccole soddisfazioni... Eh eh eh...
Io cammino in fila indiana. E guardo dritto davanti a me. Guardo la schiena di 23.723, e cammino in fila indiana. A un certo punto però, mentre cammino in fila indiana, vedo che accanto a me c'è uno che mi cammina a fianco. Dico, e da dove viene questo qua? Cioè, adesso non è che lo vedo bene, nel senso che non mi posso proprio girare, perché sennò, se mi giro, va a puttane la fila indiana. Devo guardare dritto davanti a me, però con la coda dell'occhio lo vedo che mi cammina a fianco.
Oddio, che terrore, che paura... Dico, ma non è che per caso questo qua è il capofila di un'altra fila? E' il numero 1 di un'altra fila? Questo non è possibile. Cioè, non è possibile che ci sia un'altra fila oltre questa fila, perché questo significherebbe che se ci stanno due file ce ne possono stare anche tre, trenta, trentamila, tre milioni, infinite file... E questo non è possibile, perché la fila indiana è una. Perché è una la fila indiana, come uno è Dio, come uno è il pensiero, come una è la mamma... Ecco, non è possibile che sia un'altra fila indiana.
Così allora prendo coraggio, forza... Mi giro un pochetto, senza voltarmi troppo e guardare 23.725, mi giro un pochetto e infatti... vedo che sta da solo! Sta da solo, infame, impudente... Ma dove vai in giro da solo? Glielo dico. Dico, ma 'ndo vai? ma chi sei tu? Dico, chi sei? 23.726? 27727? 24.000? 28.000? 30.000? Chi sei?
Lui ride e mi dice: “Io sono Mario”. Deficiente, infame, terrorista... Ma come Mario? Come puoi essere Mario? Siamo numeri, siamo tutti numeri, e tu sei Mario?
Infatti la fila sento che cammina più piano, sento che si sta fermando. Vedo 23723, che sta davanti a me, che quasi si gira. Pure 23.722 e 23.721 si stanno per girare. Infame terrorista, hai terrorizzato tutti! Allora prendo ancora coraggio, mi fermo, lo prendo a cazzotti, lo sbatto per terra, gli spacco la testa, lo lascio morto con la testa spaccata, per terra... e mi rimetto in fila.
Sento la fila che riprende coraggio, e si riparte. Abbiamo ammazzato il terrorista. Infame, disgraziato... La fila è unica! Dove vai in giro da solo, Mario, sedicente Mario... Capito? Si riparte con la fila.
Tutti contenti. Mi fanno pure un piccolo applauso, e anche un piccolo coro. Tutti dicono: 23.724... 23.724...
E riparto, e ricominciamo a camminare. In fila indiana.
Ascanio Celestini
Cioè, oddio, io non sono mica il portavoce della fila indiana, devo parlare solamente a nome mio. Per cui, diciamo, correttamente sarebbe meglio dire “io, insieme a molti altri, cammino in fila indiana”.
Oddio, neanche questo è proprio corretto, eh... Perché... Perché io non saprei dire se veramente siamo molti. Potremmo essere di più o di meno. Però, diciamo, correttamente posso dire che davanti a me camminano in fila indiana diverse migliaia di persone. Per la precisione io sono il numero 23.724. Perciò, se la matematica non è un'opinione, davanti a me ci stanno 23.723 persone che camminano in fila indiana.
Cioè, non è che ne sono proprio sicuro però, eh... Diciamo che l'ho dedotto, che sono 23.724. L'ho dedotto dal fatto che quello che cammina davanti a me è 23.723. O almeno così lui mi ha detto. Che però pure lui l'ha dedotto dal fatto che quello che gli cammina davanti è il 23.722. E pure il 23.722 l'ha dedotto dal fatto che quello che gli cammina davanti è il 23.721. E pure il 23.721, mica gliel'ha detto Gesù Cristo sceso in terra che è 23.721, pure lui l'ha dedotto. E così via tutti gli altri. Ecco...
Io cammino in fila indiana. Cammino in fila indiana e guardo davanti a me. E infatti guardo il 23.723. Cioè, non è esatto dire che guardo il 23.723, perché effettivamente, essendo la fila indiana, noi non ci giriamo mai, per cui io guardo solamente metà del 23.723, gli guardo la schiena. Ecco, io gli guardo la schiena. E poi vedo anche un pezzo di 23.722, una volta un orecchio, una volta quell'altro, a seconda di come si muove. Del 23.721 una volta ho visto una mano. Mi pare, mi pare... ma non ne sono sicuro.
Invece il numero 1, il primo della fila, quello lo vedo sempre. Lo vedo in televisione, lo vedo. Perché il numero 1, il capofila, è quello che dà il passo. Numero 1 cammina veloce e noi tutti a presso veloci, numero 1 va piano e noi tutti appresso piano, numero 1 barzotto e noi barzotto... Quando numero 1 marcia, noi tutti marciamo. E infatti è un bel periodo, questo qua, eh... In questo periodo si marcia sempre. Marciamo e facciamo anche il passo dell'oca, sai quello che marci con le zampe tese, no? Infatti 23.725, che è quello che cammina appresso a me, che l'ha dedotto che è 23.725 dal fatto che io gli ho detto che sono 23.724... Beh, 23.725 quando facciamo il passo dell'oca mi prende a calci nel culo, che non è una bella cosa, insomma. Fortunatamente, quando facciamo il passo dell'oca, io a mia volta prendo a calci nel culo 23.723. Piccole soddisfazioni... Piccole soddisfazioni... Eh eh eh...
Io cammino in fila indiana. E guardo dritto davanti a me. Guardo la schiena di 23.723, e cammino in fila indiana. A un certo punto però, mentre cammino in fila indiana, vedo che accanto a me c'è uno che mi cammina a fianco. Dico, e da dove viene questo qua? Cioè, adesso non è che lo vedo bene, nel senso che non mi posso proprio girare, perché sennò, se mi giro, va a puttane la fila indiana. Devo guardare dritto davanti a me, però con la coda dell'occhio lo vedo che mi cammina a fianco.
Oddio, che terrore, che paura... Dico, ma non è che per caso questo qua è il capofila di un'altra fila? E' il numero 1 di un'altra fila? Questo non è possibile. Cioè, non è possibile che ci sia un'altra fila oltre questa fila, perché questo significherebbe che se ci stanno due file ce ne possono stare anche tre, trenta, trentamila, tre milioni, infinite file... E questo non è possibile, perché la fila indiana è una. Perché è una la fila indiana, come uno è Dio, come uno è il pensiero, come una è la mamma... Ecco, non è possibile che sia un'altra fila indiana.
Così allora prendo coraggio, forza... Mi giro un pochetto, senza voltarmi troppo e guardare 23.725, mi giro un pochetto e infatti... vedo che sta da solo! Sta da solo, infame, impudente... Ma dove vai in giro da solo? Glielo dico. Dico, ma 'ndo vai? ma chi sei tu? Dico, chi sei? 23.726? 27727? 24.000? 28.000? 30.000? Chi sei?
Lui ride e mi dice: “Io sono Mario”. Deficiente, infame, terrorista... Ma come Mario? Come puoi essere Mario? Siamo numeri, siamo tutti numeri, e tu sei Mario?
Infatti la fila sento che cammina più piano, sento che si sta fermando. Vedo 23723, che sta davanti a me, che quasi si gira. Pure 23.722 e 23.721 si stanno per girare. Infame terrorista, hai terrorizzato tutti! Allora prendo ancora coraggio, mi fermo, lo prendo a cazzotti, lo sbatto per terra, gli spacco la testa, lo lascio morto con la testa spaccata, per terra... e mi rimetto in fila.
Sento la fila che riprende coraggio, e si riparte. Abbiamo ammazzato il terrorista. Infame, disgraziato... La fila è unica! Dove vai in giro da solo, Mario, sedicente Mario... Capito? Si riparte con la fila.
Tutti contenti. Mi fanno pure un piccolo applauso, e anche un piccolo coro. Tutti dicono: 23.724... 23.724...
E riparto, e ricominciamo a camminare. In fila indiana.
Ascanio Celestini
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