Metafore & Metamorfosi (febbraio)

DIES IRAE



Del fosco fin di secolo morente
sull'orizzonte cupo e sconfortato
spunta l'aurora minacciosamente
del dì fatato.

Urla d'odio la fame e di dolore
da mille e mille fauci inviperite
e tuona col suo schianto redentore
la dinamite!

Guizzan per l'aria i lampi furibondi
del dì dell'ira a scuotere i vigliacchi
e voi tremate o parassiti immondi
brago di ciacchi.

Siam pronti e dal selciato d'ogni via
spettri macabri nel momento estremo
sul labbro il nome santo d'Anarchia
insorgeremo!

E pallidi fantasmi segaligni
dinanzi a voi convulsi ci vedrete
del vostro sangue di vampir maligni
arsi di sete.

Sarem spietati e degli infami archici
di ministeri e banche e tribunali
sfavilleran le carte in tutti i trivi
roghi infernali.

Per le vittime tutte vendicate
là nel fragor dell'epico rimbombo
compenseremo sulla barricata
piombo col piombo!!

(1893)
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BELLA CIAO


Documentario del 1970 di Pier Paolo Pasolini

Bella Ciao, Bella Ciao una canzone
andava di moda insieme alle persone,
Bella Ciao è una vecchia canzone
storia di un bastone da Rivoluzione...


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FISCHIA IL VENTO



Fischia il vento, infuria la bufera,
scarpe rotte eppur bisogna andar,
a conquistare la rossa primavera
dove sorge il sol dell'avvenir.

Ogni contrada è patria del ribelle,
ogni donna a lui dona un sospir,
nella notte lo guidano le stelle
forte il cuore e il braccio nel colpir.

Se ci coglie la crudele morte,
dura vendetta verrà dal partigian;
ormai sicura è già la dura sorte
del fascista vile traditor.

Cessa il vento, calma è la bufera,
torna a casa il fiero partigian,
sventolando la rossa sua bandiera;
vittoriosi e alfin liberi siam.

(1943)
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LA DOMENICA DELLE SALME

La domenica delle salme
gli addetti alla nostalgia
accompagnarono tra i flauti
il cadavere di Utopia.
La domenica delle salme
fu una domenica come tante,
il giorno dopo c’erano i segni
di una pace terrificante,
mentre il cuore d’Italia
da Palermo ad Aosta
si gonfiava in un coro
di vibrante protesta.



Io tutte le sere, quando finisco un concerto, desidererei rivolgermi alla gente e dire loro: tutto quello che avete ascoltato fino adesso è assolutamente falso, così come sono assolutamente veri gli ideali e i sentimenti che mi hanno portato a scrivere queste cose e a cantarle. Ma con gli ideali e con i sentimenti si costruiscono delle realtà sognate. La realtà, quella vera, è quella che ci aspetta fuori dalle porte del teatro. E per modificarla, se voglamo modificarla, c'è bisogno di gesti concreti, reali.

Fabrizio De Andrè

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LA REVOLUCION HUMANISTA



Our deepest fear is not that we are inadequate. Our deepest fear is that we are powerful beyond measure. It is our light, not our darkness that most frightens us. We ask ourselves, Who am I to be brilliant, gorgeous, talented, fabulous? Actually, who are you not to be? You are a child of God. Your playing small does not serve the world. There is nothing enlightened about shrinking so that other people won't feel insecure around you. We are all meant to shine, as children do. We were born to make manifest the glory of God that is within us. It's not just in some of us; it's in everyone. And as we let our own light shine, we unconsciously give other people permission to do the same. As we are liberated from our own fear, our presence automatically liberates others.



Nuestro miedo más profundo no es el de ser inadecuados. Nuestro miedo más profundo es el de ser poderosos más allá de toda medida. Es nuestra luz, no nuestra oscuridad, lo que nos asusta. Nos preguntamos: ¿Quién soy yo para ser brillante, hermoso, talentoso, extraordinario? Más bien, la pregunta a formular es: ¿Quién eres tú para no serlo? Tu pequeñez no le sirve al mundo. No hay nada iluminado en disminuirse para que otra gente no se sienta insegura a tu alrededor. Has nacido para manifestar la gloria divina que existe en nuestro interior. Esa gloria no está solamente en algunos de nosotros; está en cada uno. Y cuando permitimos que nuestra luz brille, subconsciente le damos permiso a otra gente para hacer lo mismo. Al ser liberados de nuestro miedo, nuestra presencia automáticamente libera a otros.



La nostra più grande paura non è quella di essere inadeguati. La nostra più grande paura è quella di essere potenti al di là di ogni misura. È la nostra luce, non la nostra oscurità che più ci spaventa. Agire da piccolo uomo non aiuta il mondo, non c'è nulla di illuminante nel rinchiudersi in sè stessi così che le persone intorno a noi si sentiranno insicure. Noi siamo nati per rendere manifesta la gloria che c'è dentro di noi, non è solo in alcuni di noi è in tutti noi. Se noi lasciamo la nostra luce splendere inconsciamente diamo alle altre persone il permesso di fare lo stesso. Appena ci liberiamo dalla nostra paura la nostra presenza automaticamente libera gli altri.

Marianne Williamson

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SI QUIERES ALGO VE POR ELLO



Ehi... Don’t ever let someone tell you that you can’t do something. Not even me. Ok? You got a dream, you gotta protect it. When people can’t do something themselves, they’re gonna tell you that you can’t do it. You want something, go get it. Period.


Ehi... Nunca dejes que nadie te diga que no puedes hacer algo. Nisiquiera yo. ¿Vale? Si tienes un sueño, tienes que protegerlo. Las personas que no son capaces de hacerlo, te dirán que tu tampoco puedes. Si quieres algo, ve por ello. Y punto.


Ehi... Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. Neanche a me. Ok? Se hai un sogno tu lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non la sai fare. Se vuoi qualcosa, vai e inseguila. Punto.

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SE NON ORA QUANDO?


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RESISTENZA



Amo l'Italia, non voglio un primo ministro iscritto alla loggia massonica eversiva Propaganda 2.
Amo l'informazione, non voglio un governante che con la corruzione e la forza ha il monopolio totale delle tv private.
Amo il servizio pubblico, non voglio un primo ministro che imbottisce le istituzioni di servi, pregiudicati e prostitute.
Amo la cultura, non voglio un primo ministro che corrompendo alcuni giudici ha arraffato più grande casa editrice italiana, la Mondadori.
Amo lo stato moderno, non voglio un capo del governo che pretende di comandare la giustizia.
Amo l'onestà, non voglio un politico che diventa primo ministro grazie ai soldi, la corruzione, la menzogna e allo strapotere dei suoi media.
Amo l'uguaglianza di fronte alla legge, non voglio un primo ministro che si crea più di 80 leggi create per se stesso e per sfuggire alla giustizia e per fare ancora più soldi, contro l'interesse collettivo.
Amo la possibilità di scegliere e non voglio un primo ministro che mi ha rubato la possibilità di decidere chi mandare in parlamento.
Amo la divisione dei poteri, fondamenta degli stati moderni da 300 anni e non voglio un primo ministro che pretende di governare e allo stesso tempo di fare le leggi.
Amo la sincerità e non voglio come mio governante un bugiardo davanti ai giudici, al parlamento, alla stampa e ai cittadini.
Amo la giustizia e non voglio come mio governante uno che aveva come dipendente un capo mafioso, Mangano da lui indicato come eroe e che ha come braccio destro e co-fondatore di partito un condannato per mafia, come Dell'Utri.
Amo la storia e non mi piace pensare che il mio governante possa essere stato, come sempre più pentiti affermano, il mandante delle stragi di mafia del 1992-93.
Amo e rispetto le donne e non mi piace essere governato da uno che compra il sesso anche da minorenni.
Amo la libertà degli altri e non sopporto un primo ministro che offende gli omosessuali, gli ebrei, chi ha il colore della pelle più abbronzato. Ho rispetto per me stesso e mi offende che un simile uomo dica che tutti noi italiani siamo come lui.
Amo i cittadini quando scelgono con la propria testa e non mi piace un prepotente che rovescia le scelte dei referendum.
Amo il mio paese e per continuare ad avere rispetto di me stesso, urlo con tutto il mio cuore: "Dimettiti!"
Dimostro il mio amore per l'Italia, per la giustizia, per la democrazia con un sistema semplice uno striscione appeso al mio balcone.
Quando dai balconi saranno appesi migliaia e migliaia e milioni di inviti a dimetterti, caro Berlusconi, non potrai più ignorarci. Le tue dimissioni saranno inevitabili, perchè tutti rideranno di te.
Quando gli striscioni saranno migliaia e migliaia e milioni, anche noi cittadini ci renderemo finalmente conto di essere la maggioranza e capiremo che tutti i tuoi sondaggi erano tristi bugie.
Questo è un piccolo passo che tutti possiamo compiere. Nessuna iniziativa è inutile.
E' il nostro Piccolo Atto di Resistenza.
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BERLUSCONI'S FARM



A tutti i dittatori che prima o poi
faranno i conti con il proprio popolo.

























Il Belpaese degli animali
Sei una bestia, non fermarti mai,
sputa sangue e zuccherini avrai,
riga dritto, devi dire sì,
gli animali son così...

Ma in un attimo tutto cambiò,
basto poco a dire non ci sto,
morte all'uomo e alla sua schiavitù,
non obbediremo più! No!
Gatti, volpi, cani, pecore,
cavalli, orsi, lepri e colibrì
cominciarono a cantare in coro:
alla vita dico sì!

Da quel giorno le angherie e i soprusi
che da sempre gli uomini crudeli,
i macellai, chirurghi, le vivisezioni,
non ci furon più...

Stesi al sole, la felicità
sotto un cielo di tua proprietà,
che profumo che ha la libertà,
alla vita dico sì! Sì!

Certamente non fu vanità
ma piuttosto generosità,
un maiale allora s'affacciò
disse io governerò.

Un futuro di prosperità,
di ottimismo, di longevità,
pace e bene a tutti assicurò,
il mondo intero lo votò... Eh!

Promettendo primavere,
paradisi, sole e miele a volontà,
obbedirono al maiale ripetendo:
quanto è bravo il nostro re!

Che pensò a pararsi il culo,
si allevò un gruppetto di cani rabbiosi,
si sa mai ci fosse un ammutinamento, una difficoltà...

Le pecorelle pregaron Gesù
e le mammelle tornarono su,
il Belpaese degli animali
ting eling eling... vita bela.

Gatte in calore lisciavano il re
il fiore degli anni lo volle per se
la fattoria degli animali
cantava Tat's amore...

Le promesse poi dimenticò
quel suino se le rimangiò
mise un mappamondo sul comò
e a pallone ci giocò.

Le pecorelle pregaron Gesù
ma le mammelle calavano giù,
il Belpaese degli animali
ting eling eling... tarantela.


Le barzellette alla cricca del re
squali e delfini li volle per se
tutta l'azienda degli animali
cantava Tat's amore...

Allo specchio a lungo si guardò
la sua cotica siliconò,
i capelli se li disegnò,
lo zampone lucidò.

Passarono gli anni, i mesi i giorni
viva il progresso!
Chi era diverso sparì
chi era straniero... chi,
chi per la fame... chi,
chi protestò morì,
chi invece ingrassava alla corte del re
e si faceva il bidet!

Camminando su due zampe
tirò fuori un sigaro dal suo gilet,
mentre un gruppo di maiali
gli leccava il miele in mezzo al decolleté.

Non pensò quel mezzo uomo che la ruota gira
quando fu azzannato da un cane rabbioso
che in un lampo il re maiale
giustiziò... Olè!!

Il Bel Paese degli animali, liberamente tratto da La fattoria degli animali di George Orwell.
Interpreti: Tosca, Massimo Venturiello, Ruggiero Mascellino, Carmine Pagano, Pasquale Laino, Luca Iaboni, Matteo di Francesco.
Arrangiamento musicale : Ruggiero Mascellino.
Regia: Gabriele Altobelli.

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