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Assodato che il Sistema neoliberale globale è un sistema che si autoalimenta e tende essenzialmente solo a riprodurre e perpetrare se stesso (vedi L'economia di Wanna Marchi), questo comporta, dal punto di vista economico, che non può reggere indefinitamente.
Un'economia di tipo neoliberale su scala globale basata esclusivamente su meccanismi di concentrazione (del profitto e dei capitali) ed esclusione-limitazione (dall'accesso al benessere e alle risorse) genera infatti, in un sistema chiuso, un insieme di rapporti il cui esito, a un certo punto, non può che essere di conflitto, dal lato sociale, e di “default”, da quello economico-finanziario. Il capitalismo è autodistruttivo e fagocita se stesso.
Il fenomeno è di intuitiva comprensione anche se la sua dimostrazione tecnica è un po' più complicata, perché legata al teorema di incompletezza (per la precisione il secondo) dei sistemi dei numeri naturali di Kurt Gödel, in cui si dice che un sistema finito non può mai essere al tempo stesso coerente e completo.
Messa così la cosa, risulta evidente che non potrà mai arrivarsi alla moltiplicazione illimitata della ricchezza e alla crescita esponenziale dei profitti, perché qualsiasi strumento finanziario moltiplicatore funziona solo se resta circoscritto ad esclusivo beneficio di chi se ne serve. Insomma, è necessario trovare sempre qualcuno da sfruttare, da “spennare”.
Rosa Luxenburg, nel suo studio L'accumulazione del capitale, questo dice quando conclude che il capitalismo non è in grado di sopravvivere senza economie non capitalistiche. Esso può crescere solo fino a quando ci sono “territori vergini” aperti allo sfruttamento e nuovi mercati d'espansione. E il Sistema si procura questi nuovi sbocchi all'interno delle stesse nazioni capitalistiche, ampliando artificialmente la scala dei bisogni e moltiplicando il consumo, e all'esterno, allargando la sfera d'influenza che permette l'investimento di capitali da parte delle multinazionali, attraverso il meccanismo dei prestiti internazionali, il dominio economico-militare, la preponderanza del capitale finanziario e la politica estera.
Il problema è che, una volta “conquistati” al capitalismo, questi “territori” non saranno più incontaminati, questi “pascoli” presto smetteranno di essere allettanti. Concluso lo sfruttamento di quel territorio e acquisito all'economia liberale anche quel mercato, ecco che si renderà necessario trovarne di nuovi.
Il capitalismo neoliberale in questo è molto simile al cancro, è un sistema parassitico ed impazzito che per prosperare attacca un organismo non ancora sfruttato e se ne alimenta. E allo stesso modo del cancro, in modo cieco e sconsiderato, prolifera con progressione esponenziale fino a danneggiare irrimediabilmente l'organismo ospite e comprometterne le stesse condizioni di sopravvivenza. Come le cellule cancerogene, il capitalismo ha poi anche una straordinaria virulenza e vitalità. Con ingegnosa versatilità si adatta, modifica, mimetizza e... propaga. Una metastasi alla perenne ricerca di nuovi territori di pascolo.
George Soros, che certo non è un comunista, in un recente articolo dal titolo The Crisis and Waht to do About It pubblicato sul New York Review of Books, ammette che “la crisi non è dovuta a fattori esterni, non è la conseguenza di una catastrofe naturale o inaspettata. E' il sistema che ha provocato la sua stessa rovina perché i processi capitalistici stanno sempre più assumendo la forma di una successione di “bolle” che si dilatano ben oltre le loro possibilità fisiche per poi scoppiare appena raggiunta la soglia critica, il punto di rottura.”
Ad un mercato momentaneamente in crisi o fuori servizio, segue quindi senza tregua la ricerca frenetica di nuove possibilità, fino a quando anche queste nuove potenzialità non si saranno esaurite. La domanda da porsi è allora la seguente: dopo la speculazione sui mutui subprime e i derivati, che cosa stanno escogitando? Dove andranno a parare?
Sappiamo che la liquidità, nonostante tutte le possibili trasfusioni, non servirà da sola a risolvere il problema (vedi
Banca Bassotti). Assodato allora che le iniezioni di liquidità non sono sufficienti perché, se portate al livello necessario richiesto, verrebbero vanificate dalla necessità di adottare politiche monetarie di contenimento dei tassi, ecco che si rende necessario trovare un espediente che consenta la liquidità (virtuale) senza l'emissione (reale). Come? Semplice: moneta elettronica, carte di credito.
Ricaricabili, prepagate, on-line, revolving: le carte di credito sono il business perfetto per fare affari e risolvere (per il momento) la crisi del Sistema. Il credito al consumo sta per trasformarsi nella nuova mucca da mungere, in un asset che consenta di trarre profitto in permanenza (almeno fino a quando la nuova “bolla” regge, come dice Soros).
Un telefonino? Una crociera? Un vestito griffato? Certe soddisfazioni non hanno prezzo, per tutto il resto c'è Mastercard. Pensate di non riuscire a far fronte al debito? Non preoccupatevi, a differenza di Ebenezer Scrooge non vi chiederanno mai di restituire le somme entro scadenze prefissate... perché in realtà nessuno li rivuole i vostri soldi!
Al contrario vi aumenteranno progressivamente i limiti di spesa (carta oro, platino, diamante...) per ripagare i prestiti già avuti e i debiti già fatti. Vi daranno altro denaro (virtuale, cioè in moneta magnetica) per fare sempre più spese, alimentando il Sistema da entrambi i lati, il consumo e il profitto.
Il segreto del giochino sta nel ruolo delle banche. Le banche essenzialmente commerciano denaro, quindi erogano prestiti, ma non vogliono mai che i debitori li saldino, perché se pagassero quanto ottenuto sarebbero liberi, non più in debito, e le banche senza lavoro e profitto. Quello che i debitori quindi non sanno, è che sono proprio i loro debiti la benzina del motore, sono i loro interessi, pagati mensilmente, a mantenere in vita il meccanismo.
Tutte le banche hanno l'incubo che delle persone possano restituire i loro debiti, estinguere il loro conto, restituire il loro bancomat e la loro carta di credito. Questo perché gli stipendi degli impiegati, i compensi dei manager e i dividendi degli azionisti si basano ormai principalmente sul “servizio” al consumo e sulla creazione continua di debito, più che la sua restituzione o l'investimento. Cosa se ne farebbero del capitale? Loro sanno che i soldi sono solo pezzi di carta, valgono se si commerciano: comprare-vendere (moneta), prestare-incassare (canoni e interessi). Inoltre, creando moneta elettronica possono decuplicare la moneta.
L'ideale per loro è quindi creare moneta elettronica virtuale che non verrà mai ripagata. Gli erogatori trasformano così il credito al consumo in una fonte continua di guadagno, creando un debito diffuso e parcellizzato in modo capillare. In tal modo alimentano il consumo e garantiscono le entrate, ipotecando per questo la vita delle persone, prendendosi vite umane in usufrutto.
E' quello che si vede sempre nei film western dove il padrone della miniera è anche proprietario dello spaccio e paga i lavoratori con buoni spesa. Eccola, la trovata geniale divenuta realtà. Dopo aver abolito il corso forzoso e la convertibilità della moneta, adesso si parla di cancellarla del tutto e sostituirla con moneta elettronica. Ecco trovato il nuovo business.
E il territorio vergine sono tutti quelli che ancora non hanno compreso, meschini e trogloditi, la grande comodità delle carte di credito, della domiciliazione bancaria delle bollette, dell'accredito dello stipendio sul conto, ecc...
La pubblicità oggigiorno è tutta su telefonia, automobili, intimo, cosmetici, e... credit cards. E il sistema è perfetto, perché una volta che abbiano abboccato, i nuovi pesci non torneranno mai, dico MAI, liberi! Lusingano e ingannano dicendo che così è più pratico fare compere, che si è più autonomi nel gestire da soli la propria vita e le proprie finanze, ma alla fine chi diventa padrone dell'una e delle altre è il Sistema!
Il tutto con la complicità e copertura dell'apparato politico, longa manus di quello economico-finanziario. Fu un'iniziativa voluta e promossa dal governo Clinton, quella che introdusse per prima negli USA la possibilità dei mutui subprime che stanno all'origine dell'attuale sfracello e ora
Obama che fa? Si appresta a fare lo stesso col credito al consumo.
Dopo essersi avvicinato al non intenzionale suicidio e al punto di rottura, il Sistema allarga ora la sua soglia attraverso... la metastasi. E fa questo servendosi di interventi pubblici che hanno dello scandaloso, in una sorta di welfare rovesciato dove lo Stato, come lo Sceriffo di Nottingham, prende ai poveri per dare ai ricchi
L'intenzione del neoliberismo antropofago è ormai quella di trasformare in debitrici le sue stesse popolazioni, in modo da poter operare uno sfruttamento di massa mediato dal credito. Ecco allora che, come dimostrato da Godel, presagito dalla Luxemburg e dichiarato da Soros, il neoliberismo non potendo risolvere i problemi si appresta a crearne di nuovi
. (D*)



4 commenti:

  1. non ci sarà più nessun ritorno alla normalità vero?... mi fà paura la perdita della normalità.... ciao R

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  2. Non è detto... Stanotte ad esempio ho sognato che io e Marcos ce ne andavamo a passeggio (nessuno dei due portava pistole, casco o passamontagna) finalmente felici (ma, ahimè, sempre brutti!).
    C'era sole, faceva caldo e andavamo a prenderci un gelato (un bel cono per noi e una coppetta da portare al compañero, maestro y caballero de mil empresas, el Don Durito).
    Nessuno ci riconosceva, ridevamo da matti e in sottofondo si sentiva un jukebox (ma ce ne sono ancora?) che suonava "Comunista al sole" di Venditti...
    Ciao, D.

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  3. x essere normale... non dovrebbe essere un sogno....ps: i jukebox esisterebbaro ancora.. rarità...speriamo che non si estinguano del tutto ...ciao R.

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  4. ("speriamo che non si estinguano del tutto..")
    Come i ribelli. Ciao, D.

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