¿Cuánto tiempo va a tardar?



Subcomandanta Mariana Moguel:
La saludo con respeto y la felicito por el nuevo grado que adquirió con su dibujo. Permítame contarle una historia que, tal vez, algún día entenderá. Es la historia de...

DURITO

Te voy a platicar una historia que me pasó el otro día. Es la historia de un pequeño escarabajo que usa lentes y fuma pipa. Lo conocí un día que estaba buscando el tabaco para fumar y no lo encontraba. De pronto, a un lado de mi hamaca vi que estaba caído un poco de tabaco y que se formaba una hilerita. La fui siguiendo para ver dónde estaba mi tabaco y averiguar quién carajos lo había agarrado y lo estaba tirando. A unos cuantos metros y detrás de una piedra me encontré a un escarabajo sentado en un pequeño escritorio, leyendo unos papeles y fumando en una pipa diminuta.
-Ejem, ejem- dije yo para que el escarabajo se percatara de mi presencia, pero no me hizo caso.
Entonces le dije:
-Oiga, ese tabaco es mío.
El escarabajo se quitó los lentes, me miró de arriba a abajo y me dijo muy enojado:
-Por favor, capitán, le suplico que no me interrumpa. ¿Qué no se da cuenta de que estoy estudiando?
Yo me sorprendí un poco y le iba a dar una patada, pero me calmé y me senté a un lado para esperar a que terminara de estudiar. Al poco rato recogió sus papeles, los guardó en el escritorio y, mordisqueando su pipa, me dijo:
-Bueno, ahora sí. ¿En qué puedo servirle, capitán?
-Mi tabaco- le respondí.
-¿Su tabaco?- me dijo -. ¿Quiere que le dé un poco?
Yo me empecé a encabronar, pero el pequeño escarabajo me alcanzó con su patita la bolsa de tabaco y agregó:
-No se enoje, capitán. Comprenda que aquí no se puede conseguir tabaco y tuve que tomar un poco del suyo.
Yo me tranquilicé. El escarabajo me caía bien y le dije:
-No se preocupe. Por ahí tengo más.
-Mmh- contestó.
-Y usted, ¿cómo se llama?- le pregunté.
-Nabucodonosor- dijo, y continuó -pero mis amigos me dicen Durito. Usted puede decirme Durito, capitán.
Yo le agradecí la atención y le pregunté qué era lo que estaba estudiando.
-Estudio sobre el neoliberalismo y su estrategia de dominación para América Latina- me contestó.
-Y eso de qué le sirve a un escarabajo- le pregunté.
Y él me respondió muy enojado: "Cómo que de qué? Tengo que saber cuánto tiempo va a durar la lucha de ustedes y si van a ganar o no. Además, un escarabajo debe preocuparse por estudiar la situación del mundo en el que vive, ¿no le parece capitán?"
-No sé- le dije. - Pero ¿para qué quiere saber usted cuánto tiempo va a durar nuestra lucha y si vamos a ganar o no?
-Bueno, no se ha entendido nada- me dijo poniéndose las gafas y encendiendo su pipa. Después de echar una bocanada de humo continuó:
-Para saber cuánto tiempo nos vamos a estar cuidando los escarabajos de que no nos vayan a aplastar con sus bototas.
-¡Ah!
- dije
-Mmh- dijo él
-¿Y a qué conclusión ha llegado usted en su estudio?- le pregunté.
Él sacó sus papeles del escritorio y los empezó a hojear.
-Mmh... mmh- decía a cada rato mientras los revisaba.
Después que acabó de hacerlo, me miró a los ojos y me dijo:
-Van a ganar.
-Eso ya lo sabía
- le dije. Y agregué: -Pero ¿cuánto tiempo va a tardar?
-Mucho- me dijo suspirando con resignación.
-Eso también ya lo sabía... ¿No sabe cuánto tiempo exactamente?- pregunté.
-No se puede saber con exactitud. Hay que tomar en cuenta muchas cosas: las condiciones objetivas, la madurez de las condiciones subjetivas, la correlación de fuerzas, la crisis del imperialismo, la crisis del socialismo, etcétera, etcétera.
-Mmh- dije yo.
-¿En qué piensa, capitán?
-En nada
- le contesté. -Bueno señor Durito, tengo que retirarme. Tuve mucho gusto en conocerle. Sepa usted que puede tomar todo el tabaco que guste cuando quiera.
-Gracias capitán. Puedes tutearme si quieres- me dijo.
-Gracias Durito. Ahora voy a dar orden a mis compañeros de que está prohibido pisar a los escarabajos. Espero que eso ayude.
-Gracias, capitán, nos será de mucha utilidad tu orden.
-Como quiera que sea, cuídese mucho porque mis muchachos son muy distraídos y no siempre se fijan dónde ponen el pie.
-Así lo haré, capitán.
-Hasta luego.
-Hasta luego. Ven cuando quieras y platicaremos.
-Así lo haré- dije, y me retiré hacia la intendencia.

Es todo Mariana, espero conocerla personalmente algún día y poder intercambiar pasamontañas y dibujos. Vale.
Salud y otros colorines, porque con los que usaste seguro se acabó la tinta.

Desde las montañas del sureste mexicano.
Subcomandante insurgente Marcos




Subcomandanta Mariana Moguel,
La saluto con rispetto e mi congratulo per il nuovo grado che ha guadanato col suo disegno. Mi permetta di raccontarle una storia che, forse, qualche giorno capirà. È la storia di...


DURITO

Voglio raccontarti una storia che m'è successa l'altro giorno. È la storia di un piccolo scarabeo che porta gli occhiali e fuma la pipa. Lo conobbi un giorno che stavo cercando il tabacco per fumare e non lo trovavo. All'improvviso, ad un lato della mia amaca vidi che era caduto un po' di tabacco e che si formava una fila. Mi misi a seguirla per vedere dove il mio tabacco era andato a finire e scoprire chi accidenti l'aveva preso e se lo stava tirando. Ad alcuni metri, dietro un sasso mi trovai di fronte ad uno scarabeo seduto a una piccola scrivania che stava leggendo alcune carte e fumando da una pipa minuscola.
-Ehm, ehm- dissi affinché lo scarabeo notasse la mia presenza, ma lui non fece caso a me.
Allora gli dissi:
-Senta, quel tabacco è mio.
Lo scarabeo si tolse gli occhiali, mi guardò da sopra a sotto e mi disse molto arrabbiato:
-Per favore, capitano, la prego di non interrompermi. Non si rende conto che sto studiando?
Io rimasi un po' sorpreso e già stavo per dargli una pedata, ma mi calmai e mi sedetti da un lato aspettando finisse di studiare. Poco dopo lui raccolse le sue carte, le ripose nella scrivania e, mordicchiando la sua pipa, mi disse:
-Bene, ora sì. In che cosa posso esserle utile, capitano?
-Il mio tabacco- gli risposi.
-Il suo tabacco? -disse lui. -Vuole che gliene dia un po'?
Io incominciai a incavolarmi, ma il piccolo scarabeo mi porse con la sua zampa la borsa del tabacco e aggiunse:
-Non si arrabbi, capitano. Cerchi di capire, qui non può trovarsi facilmente del tabacco e ho dovuto prenderne un po' del suo.
Io mi calmai. Lo scarabeo cominciava a starmi simpatico e gli dissi:
-Non si preoccupi. Di là ne ho ancora.
-Mmh- rispose.
-E lei, come si chiama?- gli domandai.
-Nabucodonosor- disse, e continuò -ma i miei amici mi chiamano Durito. Lei può chiamarmi Durito, capitano.
Lo ringraziai per il riguardo e gli domandai che cosa stava studiando.
-Studio il neoliberalismo e la sua strategia di dominazione sull'America Latina- rispose.
-E questo a cosa serve a uno scarabeo- gli domandai.
E lui mi rispose molto arrabbiato: "Come a cosa serve? Devo sapere quanto tempo dura la vostra lotta e se vincerete o no. Inoltre, uno scarabeo deve preoccuparsi di studiare la situazione del mondo nel quale vive, non le sembra capitano?"
-Non so- gli dissi. -Ma per che motivo lei vuol sapere quanto tempo dura la nostra lotta e se vinceremo o no?
-Bueno, lei non ha capito niente- mi disse mettendosi gli occhiali e accendendo la pipa. Dopo avere gettato una boccata di fumo continuò:
-Per sapere quanto tempo noi scarabei dovremo fare attenzione per non essere schiacciati dai vostri stivali.
-Ah!- dissi
-Mmh- fece lui
-E a che conclusione è arrivato nel suo studio?- gli domandai.
Lui tirò fuori le sue carte dalla scrivania e incominciò a sfogliarle.
-Mmh... mmh- diceva ad ogni momento mentre le rivedeva.
Appena fatto, mi guardò negli occhi e mi disse:
-Vincerete.
-Questo lo sapevo già- gli dissi. Ed aggiunsi: -Ma quanto tempo manca?
-Molto- mi disse sospirando con rassegnazione.
-Anche questo lo sapevo già... Non sa esattamente quanto tempo?- domandai.
-Non si può sapere con esattezza. Bisogna prendere in considerazione molte cose: le condizioni oggettive, la maturità delle condizioni soggettive, la correlazione di forze, la crisi dell'imperialismo, la crisi del socialismo, eccetera, eccetera.
-Mmh- dissi io.
-A cosa pensa, capitano?
-A niente- gli risposi. -Bueno signor Durito, devo ritirarmi. Mi ha fatto molto piacere conoscerla. Sappia che può prendere tutto il tabacco che vuole quando vuole.
-Grazie capitano. Puoi darmi del tu se vuoi- mi disse.
-Grazie Durito. Ora do ordine ai miei compagni che è proibito pestare gli scarabei. Spero che questo ti sia di aiuto.
-Grazie, capitano, ci sarà di molta utilità il tuo ordine.
-Ad ogni modo, fai molta attenzione lo stesso perché i miei ragazzi sono molto distratti e non guardano sempre dove metteno i piedi.
-Lo farò, capitano.
-Hasta luego.
-Hasta luego. E venga quando vuole, faremo due chiacchiere.
-Lo farò- dissi, e mi ritirai verso l'intendenza.

È tutto Mariana, spero di conoscerti personalmente un giorno e poter scambiare con te passamontagna e disegni. Vale.
Salute ed altri colori vivaci, perché a quelli che hai usasto finora di sicuro è finito l'inchiostro.

Dalle montagne del Sudest Messicano
Subcomandante Insurgente Marcos



2 commenti:

  1. Ciao,
    Sono Simone Avincola (autore anche di "Io dico basta" e "Abbiamo noi il potere").
    Ho scoperto, girovagando su internet, che nel tuo blog hai inserito e TRADOTTO i 2 testi.
    E' una bellissima cosa. Ti ringrazio! Mi ha fatto molto piacere.
    Se hai Facebook, puoi aggiungermi tranquillamente.

    Buona vita!
    Simone.

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  2. Grazie a te. Sono due bellissime canzoni, complimenti. Mi hanno ricordato un po' Stefano Rosso.
    Hai talento e se il mio piccolo gesto di ammirazione può servire a farti conoscere di più ne sono felice. Oggi più di tutto abbiamo bisogno di impegno e intelligenza.
    Ancora complimenti. Ti seguo e ascolto con piacere.
    Ciao D.

    P.s. Per le canzoni di Simone andate a questo link:
    http://revolucionyhumanismo.blogspot.com/search/label/Simone%20Avincola

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