¡Crímenes contra la Humanidad!

Esiste una cospirazione internazionale del silenzio e una disinformazione culturale da consumismo che mira a rimuovere e nascondere la verità sui crimini contro l'Umanità perpetrati dall'attuale modello di sviluppo. Ma eccola la Verità, ecco di cosa è responsabile il Sistema economico neoliberale. Oltre al deterioramento morale e alla perdita dei valori fondamentali di Umanità della società occidentale, questo Sistema insensato è responsabile di:

Sterminio di bambini per fame. La fame uccide ogni giorno oltre 35000 bambini con meno di cinque anni, il che fa più di tredici milioni l'anno. E' una contabilità dell'orrore, una cifra spaventosa, ma ancor più spaventoso è il tipo di morte. Noi in Occidente da tempo non sappiamo più cosa sia la fame, figurarsi immaginare di morirne, ma nel mondo all'alba del nuovo millennio c'è ancora chi muore di fame! Poi c'è la denutrizione, che anche se non uccide danneggia irrimediabilmente lo sviluppo psicofisico. Con un regime alimentare più equo e solidale, invece, si potrebbero sconfiggere l'obesità e le malattie del benessere nei Paesi ricchi sovralimentati, e far sparire la fame nei Paesi poveri e affamati. Le risorse alimentari infatti non solo ci sono, ma avanzano. Ci sono Paesi poveri che sono tra i primi produttori di alimenti al mondo, ma le loro popolazioni vivono di stenti e miserie, perché quanto prodotto è diretto ad alimentare le fabbriche di trasformazione alimentare delle multinazionali, che riversano poi i loro prodotti sui mercati sovralimentati dei Paesi ricchi a prezzi impossibili per i consumatori (e produttori) locali. Il tutto mentre nove milioni di bambini l'anno potrebbero essere salvati solo coi nostri avanzi, quello che finisce ogni giorno nelle pattumiere.

Annientamento di Intelligenza. Una massa enorme di bambini non studia e non ha possibilità di farlo, sopratutto nei Paesi poveri e in via di sviluppo. Questo significa, anche solo in termini puramente economici, lo spreco della risorsa maggiore che sia data all'Umanità: l'Intelligenza! Ma il Sistema, contrariamente a quanto si creda, non è così miope da non considerare le enormi potenzialità che un investimento sull'Intelligenza potrebbe generare. Ne è perfettamente consapevole, ma sa anche che un tale investimento avrebbe tempi lunghi e non sarebbe alla fine vantaggioso, perché vorrebbe dire che quei Paesi, ora sfruttati, depredati e abusati, non potrebbero più esserlo in futuro. Se un Paese matura intelligenza, matura infatti autonomia e indipendenza. Lo stesso Sistema poi, nei Paesi progrediti adotta una strategia diametralmente opposta, ma tale da garantire di fatto lo stesso risultato. Offre istruzione e informazione accessibile e diffusa, ma accompagnata dall'influsso di un modello culturale e comportamentale talmente sviante e dispersivo da partorire laureati-idioti e generare analfabetismo di ritorno. Questo perché il Sistema odia l'Intelligenza critica, in quanto non è gestibile, permeabile e funzionale. Così, se da una parte priva di risorse l'Intelligenza (in potenza) affinché non possa svilupparsi e manifestarsi, dall'altra crea le condizioni affinché l'Intelligenza (in atto) sia regredita e contenuta. In un caso e nell'altro non ci sarà mai una classe intellettuale prevalente che sia realmente in grado di sviluppare un pensiero interpretativo critico. O perché non avrà avuto modo di formarsi, o perché sarà formata da medici, ingegneri o avvocati che saranno tali non per formazione culturale ma solo per professione, allo stesso modo in cui si può essere operai, fattorini o carpentieri, con le sole differenze date dallo stile di vita e dalle possibilità economiche.

Sfruttamento del lavoro minorile. Più di 350 milioni di bambini nel mondo sono parte di un Sistema di sfruttamento disumano non diverso da quello messo in atto dal Terzo Reich sugli ebrei e descritto così bene al processo di Norimberga. Il Sistema è stato creato dalle grandi corporations multinazionali nelle loro catene di produzione, in modo da arricchirsi sfruttando il lavoro umano, sopratutto minorile. Si è visto infatti che la capacità produttiva dei minori è spesso superiore a quella degli adulti ed è sempre più conveniente, perché meno retribuita. Lo stesso inarrestabile Sistema porta poi all'espansione del fenomeno perfino nei Paesi industrializzati e ricchi, perché il consumismo spinge i ragazzi al lavoro in età precoce per poter ottenere prima ciò che attraverso la scuola non avrebbero nell'immediato. Il risultato vantaggioso è in questo caso triplice: si diminuisce l'intelligenza in circolo, in modo da avere masse di cretini facilmente controllabili e manipolabili; si aumenta il gregge dei consumatori sempre più precoci, ampliando il mercato dei beni di consumo; si alimenta il sistema di produzione con manodopera precaria e facilmente rimpiazzabile, su cui non si sia investito molto in termini di formazione (e da qui l'aumento degli infortuni sul lavoro). Insomma, sono vittime anche le nuove generazioni dei Paesi ricchi, perché mentre i figli degli amministratori delegati della Motorola Inc. o della Volkswagen Group frequentano Eton e studiano a Yale, loro come tanti idioti rincorrono l'ultimo modello di telefonino e firmano pacchi di cambiali per una Golf! I processi di sfruttamento fin qui descritti hanno registrato un'accelerazione da quindici anni a questa parte a causa dell'indirizzo sempre più neoliberale dell'economia internazionale, ma lungi dall'essere arrestati vengono pacificamente accettati come un effetto collaterale inevitabile del libero sviluppo economico.

Sfruttamento sessuale. La principale industria del mondo occidentale è il sesso. In modo diretto (pornografia, prostituzione) o indiretto (pubblicità, consumismo) il sesso movimenta miliardi di euro di fatturato. A farne le spese sono soprattutto i Paesi poveri, dove prospera il commercio di corpi umani dati in pasto a quest'industria. E questi corpi sono sopratutto di bambini e bambine. Oltre un milione di prostitute bambine in Thailandia, più di cinquecentomila in Brasile. In molti Paesi tutto avviene con la connivenza, la complicità o la tolleranza delle autorità politiche locali, perché si tratta di un “commercio”, di una forma di “lavoro”, che consente alle masse di disperati di sopravvivere senza impegnare misure o interventi di aiuto e sviluppo sociale da parte dei governi. Il prezzo finale, in termini di vite e sofferenze è altissimo: malattie veneree, aids, gravidanze precoci, aborti clandestini, iniziazione alla droga. E si tratta di un prezzo che viene pagato al marciume morale voluto, alimentato e diffuso da questo Sistema dedito al lenocinio.

Genocidio per guerra. Le guerre sono una necessità, perché sono un affare! Se anche non ce ne sono si fa in modo di innescarle, aizzarle e provocarle. Un'infinità di guerre fratricide, tribali o etniche nei Paesi poveri sono fomentate e sostenute dai Paesi ricchi. I Paesi ricchi (USA in testa) producono e forniscono le armi, mentre i Paesi poveri sono i clienti che le comperano. Questo consente ai Paesi ricchi non solo di depredare ricchezza e drenare risorse dai Paesi poveri, ma anche di liberarsi di vecchi e inservibili arsenali facendone profitto. L'uso di quelle armi comporta un tributo di sangue e morte altissimo, ma questo al Sistema economico-finanziario non interessa minimamente. Quelle stesse armi, oltre alle sofferenze immediate, causeranno anche un danno lento e a rilascio prolungato, per inquinamento e danno ambientale, oltre che un pericolo duraturo e persistente a causa della presenza di materiale inesploso. Quasi settanta Paesi vivono contaminati da 150 milioni di mine di vario tipo. Afganistan, Angola e Cambogia da sole ne contano più di trenta milioni. I Paesi più contaminati sono anche i più poveri al mondo e diventano così fabbriche di invalidi: l'Angola non ha solo 10 milioni di mine ma anche più di settantamila amputati, di cui oltre ottomila sono bambini. In alcuni casi, nel corso dei conflitti armati in Africa, si sono usati i bambini-soldato per lo sminamento dei campi minati. Tanto la vita di un bambino in quei posti vale poco e secondo alcuni ce ne sono pure troppi.

Vorrei tutto questo servisse almeno a far riflettere, a fare in modo che per un solo giorno la tv, la stampa e i mezzi di comunicazione non fossero più solo la cassa di risonanza idiota dell'ultimo amore dell'attricetta di turno o dell'ultima fidanzata del calciatore cretino, ma servissero finalmente a vedere il volto, sentire la storia, conoscere le sofferenze, i desideri, le speranze e i sogni di tutte queste persone disperate e miserabili, per restituire ad esse la loro insostituibile Umanità. Vorrei che per un giorno si facesse maggioranza il numero delle persone che si indignano, si scandalizzano, si incazzano e chiedono, per tutto questo, un'economia di comunione e solidarietà, per una società equa che ponga al primo posto non il profitto, ma la Vita e il valore
dell'Umanità. E cominciassero a farlo adottando comportamenti conseguenti e coerenti, così da piegare il Sistema. (D*)


3 commenti:

  1. una verità... ma sopratutto una ..realtà così cruda...e vera..non la guardano in molti....e chi la vede.. non ha i " mezzi"... x porre rimedio... fino a che succedono in altri paesi... non fanno male...
    e chi ha i mezzi x poter fare.....bè..il Sistema.. sono loro..credi che si daranno mai la zappa sui propri piedini?.... ciao R.

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  2. Non guarda e non sa, chi non vuol guardare e non vuol sapere.
    Questo non è l'unico Sistema possibile e praticabile, ma solo il peggiore. Allora, come dice Silvano Agosti, intanto ognuno di noi deve acquistare coscienza perfetta di tutto questo, e poi non mettere i fiori al davanzale della sua cella. Non deve pensare che una TV con quattrocento canali e schermo piatto al plasma, un BlackBerry quadriband, un paio di mutande firmate o un'auto di lusso lo migliorino come persona e migliorino la sua vita, al punto da diventare la sua aspirazione di Felicità.
    Questo è solo quello che il Sistema vuole indurci a credere, per renderci tutti consumatori, quindi dipendenti, manipolabili, schiavi e complici volontari del funzionamento della macchina del consumo, che poi è quella che fa andare avanti il Sistema.
    Io sono invece convinto che ognuno di noi, se non è completamente plagiato e plasmato da questo modello, ha ancora la capacità di comprendere ed intuire l'essenza delle cose e della realtà che lo circonda.
    Per riacquistare in pieno questa capacità deve però coltivare e nutrire l'Intelligenza e rifiutare il condizionamento.
    Coltivare e nutrire l'Intelligenza significa aumentare le proprie capacità critiche. Rifiutare il condizionamento significa non essere eterodiretto, cioè non farsi dire quello che deve fare, quello che deve pensare, quello che deve credere, come deve vestire, cosa deve mangiare, etc...
    Ammetto che si tratta di un condizionamento molto potente, pervasivo e subliminale. Per questo è necessario coltivare l'intelligenza critica e rifiutare la stupidità ammaliatrice. Tutto il condizionamento è basato infatti su associazioni automaticamente positive: se hai questo telefonino sei ganzo, se guidi questa macchina sei figo, se ti vesti così rimorchi, se sei bello sei vincente, se sei sportivo sei bello, e così via... Questo serve a indurre esigenze e forme di bisogno che nulla hanno a che vedere con l'essere persona e con l'esistenza umana, e al tempo stesso a rendere la persona non più capace di scelte autonome (anche personali, esistenziali, culturali, politiche, emotive, etc..).
    Se invece le persone seguissero il percorso di “rivoluzione umanista” che ho indicato sono sicuro che il 90 percento di quello che si vende nei supermercati resterebbe invenduto e tempo una settimana il Sistema si affloscerebbe come un palloncino sgonfio.
    In conclusione dobbiamo capire, per citare Tyler Durden di Fight Club, che noi non “siamo” il nostro lavoro, non “siamo” i soldi che abbiamo, la macchina che guidiamo o i vestiti firmati che indossiamo. Capito questo, tutto il resto viene di conseguenza...
    Spero di essere stato esaustivo (come si dice con una brutta parola) ed aver fatto capire, anche al lettore di passaggio, cos'è la Revolciòn Humanista.
    Significa rimettere al centro di tutto l'Uomo, la nostra Umanità, non solo individuale ma anche (e soprattutto) in termini di appartenenza. Solo in questo modo saremo veramente felici e, cosa più importante, lo saremo tutti.
    Se hai avuto la pazienza di leggere fin qui, complimenti... e grazie.
    Ciao, D.

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  3. al centro di tutto ..esisterà sempre e solo il ""singolo"... la collettività? se sto bene io ...chi se ne frega di te...(questo è il concetto primario di molti cervelli)....ti ripeterà fin quando avrò voce.... che l'apparire "è"...fondamentale... è stato insegnato da molti genitori giovani e meno giovani...sempre più allo sbando o travolti dalla "società"...(come se la società fosse composta da esseri non viventi)..mah...
    a volte..ho pazienza da certosino...mi va di leggerti....che dire....ciao R.

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