C'era una volta un piccolo paese. Nel piccolo paese c'era il piccolo campionato di calcio. Nel piccolo campionato di calcio giocavano molte squadre, per esempio giocava la squadra dei vincitori e la squadra degli sconfitti.
I vincitori per legge dovevano vincere sempre, mentre gli sconfitti per legge erano sempre sconfitti. Nella prima giornata di campionato gli sconfitti vinsero tre a zero, mentre i vincitori persero tre a uno. Nella seconda giornata di campionato i vincitori persero due a zero, mentre gli sconfitti vinsero cinque a uno. Nella terza giornata di campionato gli sconfitti vinsero otto a zero, mentre invece i vincitori non giocarono affatto.
Così si andò avanti di giornata in giornata fino alla fine del campionato. Alla fine del campionato i vincitori non avevano vinto mai, avevano pareggiato un paio di partite, la maggior parte delle volte non erano nemmeno scesi in campo, mentre invece gli sconfitti avevano praticamente vinto sempre... Eppure per legge i vincitori erano primi in classifica, gli sconfitti invece erano ultimi.
Nell'ultima giornata di campionato si fronteggiarono sconfitti contro vincitori. Scesero in campo. Alla fine del primo tempo gli sconfitti conducevano per sei a zero. Alla fine del secondo tempo avevano segnato altri nove gol: quindici a zero. Ovviamente la partita venne vinta dai vincitori, perché erano i vincitori e quindi dovevano vincerla per legge.
Tutti scesero in campo, invasione di campo, con le bandiere, con i petardi, festeggiarono... Qualcuno però si chiese: ma che le giochiamo a fare le partite, se tanto i vincitori vincono per legge?
E così, allora, dall'anno successivo non si giocò più il campionato. O meglio, c'era il campionato ma non c'erano le partite. I giocatori scendevano in campo solamente per farsi le fotografie per l'album delle figurine.
Molte cose vennero semplificate quell'anno nel piccolo paese. Perché complicarsi la vita se in fondo la vita è una cosa così facile, così semplice...
Per esempio la scuola venne semplificata. Un bravo insegnante se ne accorge al primo sguardo se l'alunno è un bravo alunno o invece è un somaro, insomma un pessimo alunno. Perché a questi studenti bisogna fargli fare tutte le scuole: le elementari, le medie, le superiori e quant'altro... Gli insegnanti da quella volta lì, nel piccolo paese, decisero subito, al primo sguardo, il primo giorno di scuola, chi si sarebbe laureato e sarebbe diventato classe dirigente e chi invece sarebbe andato per cartoni, diciamo, per tutta la vita e sarebbe stato un fallito.
Perché complicarsi la vita se in fondo la vita è una cosa così bella e così semplice... Molte cose vennero semplificate quell'anno nel piccolo paese.
Per esempio vennero semplificati i processi. I processi erano lunghi, interminabili, non finivano mai. Allora si decise di fare una lista di possibili ipotetici colpevoli. Quando veniva commesso un crimine si pescava direttamente a caso in quella lista e si mandava a caso la gente in galera. Ovviamente in questa lista non vennero messi i ricchi e i potenti, che come tutti sanno non finiscono mai in galera.
Perché complicarsi la vita se in fondo la vita è una cosa così facile, così bella perché è semplice... Molte cose vennero semplificate nel piccolo paese.
Per esempio venne abolita la guerra, perché tutti sanno che tanto la guerra serve solamente per far morire un sacco di gente, così si decise che i generali avrebbero sparato direttamente sui propri soldati, senza mandarli a morire ammazzati da qualche altra parte all'estero.
Perché complicarsi la vita se in fondo la vita è una cosa così bella perché è semplice... Molte cose vennero semplificate quella volta nel piccolo paese.
In fondo lo sappiamo tutti quanti che da qualche parte è già scritto il nostro destino: il figlio del presidente non farà lo spazzino, il figlio dello spazzino non diventerà presidente.
Alla fine di quell'anno la piccola chiesa del piccolo paese organizzò il grande Giudizio Universale. Perché aspettare Dio, perché aspettare l'eternità, se tutti abbiamo già le idee chiare su chi sono i buoni e chi sono i cattivi? La vita, in fondo, è una cosa così semplice...
La storia è un gioco, che qualcun altro ha già vinto. Napoleone Bonaparte.
Ascanio Celestini
Aurea Semplicitas
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