Metafore & Metamorfosi (marzo)

SOMEONE LIKE ME...



I’ve been roaming around
Always looking down at all I see
Painted faces, fill the places I can’t reach
You know that I could use somebody
You know that I could use somebody
Someone like you,
And all you know,
And how you speak
Countless lovers under cover of the street
You know that I could use somebody
You know that I could use somebody
Someone like you
Off in the night, while you live
it up, I’m off to sleep
Waging wars to shape the poet and the beat
I hope it’s gonna make you notice
I hope it’s gonna make you notice
Someone like me
Someone like me
Someone like me, somebody
Someone like you, somebody
Someone like you, somebody
Someone like you, somebody
I’ve been roaming around,
Always looking down at all I see...

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A ballistic vest helps absorb the impact from firearm-fired projectiles and shrapnel from explosions, and is worn on the torso. Metal or ceramic plates can be used with a soft vest, providing additional protection from rifle rounds, and metallic components or tightly-woven fiber layers can give soft armor resistance to stab and slash attacks from a knife.

Armor Piercing Rifle:
Conditioned armor protects against 10.8 g (166 gr) .30-06 Springfield M2 armor piercing (AP) bullets at a velocity of 878 m/s ± 9.1 m/s (2880 ft/s ± 30 ft/s).

Pesava... (D)



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IL MANICOMIO DELLE LIBERTA'



La maggioranza deviante...
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CIOCCOLANDIA



...Con cacao o senza?
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LISTE PRO-TETTE



Quando il popolo vota... fallo felice!
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BERLU'



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PUTTANOPOLI



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ELEZIONI: REGOLAMENTO INTERPRETATIVO


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'NDR@NGHETA A BANDA LARGA



Quarantatre (milioni, ndr) al Somaro, dieci e due alla giraffa, poi ce ne stanno dieci e mezzo a Ciccio, seimila a Kieran, quattromila a Nic, quattromila a Pin...” Così Gennaro Mokbel parlava dal suo ufficio ai Parioli dei compensi della maxi-frode da distribuire.
Il “Somaro” è Carlo Focarelli, Marketing Director di Cmc Italia Srl. È colui che propone l'affare “Phun card” a Fastweb.
Ciccio” è Augusto Murri, contessino toscano, riciclatore per professione (assieme alla sorella Barbara) e cocainomane per passione (tanto che la mattina che gli agenti sono entrati nella sua casa per arrestarlo era talmente "fatto" da non riuscire a pronunciare il suo nome). Era lui che teneva i rapporti con Pierluigi Guarnieri, direttore generale della Egobank Sa (ora Banca Creditinvest) con sede a Lugano. E quando Mokbel lo tratta male lui si vendica bloccando la cassa, il fondo comune, un conto a lui intestato in cui ci sono 7-8 milioni di dollari depositati.
Memorabile la fine conversazione tra i due quando il contessino “Ciccio” blocca l'accesso ai conti.

Augusto Murri: “Holla?
Gennaro Mokbel: “Sono io, dimmi”.
A.M.: “Pronti”.
G.M.: “Pronti. Quando ci vogliamo vedere, come ci vogliamo vedere e dove ci vogliamo vedere? E soprattutto di che cosa mi devi parlare?
A.M.:“Ti devo parlà... perché! qui mi sembra che non c'è ... c'è qualcosa che non va”.
G.M.: “C'è qualcosa che non va?
A.M.:“Siccome io sono sempre la stessa persona”.
G.M.: “Ah, tu sei la stessa persona?
A.M.: “
G.M.: “'Ndo stai. Ma sei qua a Roma?
A.M.:“No
G.M.: “Ah, nun stai a Roma... tu sei sempre la stessa persona?
A.M.: “
G.M.: “Sì?
A.M.: “Tu non sei la stessa persona”.
G.M.: “Io nun so la stessa persona? Ma come cazzo ti sei permesso di bloccare soldi che non sono i tuoi?
A.M.: “Non ho bloccato niente... Chiedi al tuo contabile”.
G.M.: “No tu hai bloccato. Senti se voi parla co' sti strilli non ce sto mettete davanti a no specchio e strilla. Perché se io ti prendo, ti stacco la testa. Te devi solo...”
A.M.: “Viemme a stacca 'a testa ... viemme a stacca 'a testa ... t'aspetto, 'ndo stai? Dimme 'ndo sta il pezzo di merda. Dimme dove stai?"
G.M.: "Sto in campagna, testa di cazzo!"
A.M.: “Stai in campagna? Pezzo di merda... ma tanto a Roma ci vieni... ce sta la fila pe’ staccatte la testa. Fai I'oo… fai l’omo vie a parla con me!
G.M.:“Ma senti che sta a di 'sto 'nfame lurido... tu sei 'nfame fracico”.
A.M.: “Io so 'nfame? Te devi ricordà quando stavi in mezzo alla merda... Pezzo di merda che non sei altro
G.M.: “Io sarei il pezzo di merda...”
A.M.: “Fai l'uomo, vieni a parlare con me, tira fuori i coglioni e parla con me, faccia a faccia. Ti aspetto al ristorante mio, non mi muovo da qua... merda. In campagna... vengo a casa tua... io te ce do foco dentro quella casa... hai capito a ladro".
A.M.: “Ah sì, eh? ma che fai. Ma che fai. A frocio de merda. Viemme a prende!
G.M.: “Io frocio de merda?
A.M.: “Viemme a prende
G.M.: “...Ma che fai li bocchini, a 'nfame... te e quella troia de tu madre e quell'infame de tu padre”.




Nic” è Nicola Di Girolamo. Ha 49 anni ma sembra mio nonno, una faccia da puttino invecchiato (male) con tanto di pappagorgia, panzetta e pochi capelli. Ma è un genio! Oltre che avvocato è revisore dei conti (e già immagino che conti...), presidente del consiglio direttivo della Fondazione Porfiri (una Onlus riconosciuta con tanto di D.P.R.!) Vice Presidente dell'Associazione Promozione Tecnologie e Sviluppo Roma, Vice Presidente del consiglio direttivo di Europartners, membro come sindaco effettivo del Gruppo Net S.p.A. e dell'Assisi Project S.p.A. nonché Presidente del collegio dei revisori Nicola's Foundation Onlus (e tutto questo vale da solo a spiegare la pinguedine, la calvizie, il soma adiposo ed il precoce invecchiamento. Nonchè la predilezione per il lusso e la bella vita).
In gioventù è stato fascista del M.S.I., adesso aveva finalmente trovato la sua vocazione politica nel PDL, nelle cui liste s'è fatto eleggere senatore allo stesso modo con cui venivano nominati i senatori di Caligola, quelli a quattro zampe. Solo che per lui, invece del pedigree, si è resa necessaria una finta residenza a Bruxelles ( per la qual cosa ha commesso i seguenti reati: attentato ai diritti politici dei cittadini, falsa attestazione e dichiarazione a pubblico ufficiale, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici determinata dall'altrui inganno, concorso in falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, concorso in falsità in atti destinati alle operazioni elettorali, false dichiarazioni sulle generalità, ecc..).
Al senatore fanno capo i bonifici diretti alle società che in vario modo sono riconducibili, direttamente o indirettamente, alla sua persona o a quella del suo “socio”, Marco Toseroni, in arte (cioè nelle intercettazioni) “Pinocchio”.
La Società Antiche Officine Campidoglio, ad esempio (sede legale in via Filippo Corridoni 23 a Prati) riceve da una banca di Hong Kong un bonifico di 1.150.000 euro poi utilizzati per l'acquisto di una BMW X5, una Jaguar, una Porche, una Audi A8, una Ferrari e due imbarcazioni. Una delle imbarcazioni e la Jaguar sono ad uso del senatore.
Un'altra società ancora, la Metropolitan Properties llc, sempre facente capo al broker Toseroni e riconducibile a Di Girolamo, incassa oltre un milione di euro.
Il senatore Di Girolamo è il referente politico del sodalizio criminale. Attraverso di lui si cerca di partecipare alla vita politica del Paese. Mokbel ci aveva già provato assumendo l'incarico di segretario regionale per il Lazio del movimento politico di destra "Alleanza Federalista". A seguito di contrasti con il resto del gruppo dirigente, si era poi fatto promotore di una nuova piattaforma politica denominata "Partito Federalista", con sezioni in diversi municipi del Comune di Roma. Con “Nic” Di Girolamo ottiene finalmente un referente politico. In che termini stiano i rapporti di forza tra i due è ben esemplificato dalla seguente intercettazione di una conversazione del Mokbel con Franco Capaldo:
Lui è legato a me, no a doppio filo... a cento fili,... per me senza de me qua annava a prende lo stipendio ed è finito, non po' fa niente altro... Jo detto: se t’è venuta la senatorite è un problema tuo Nico’... A me non me ne frega un cazzo di quello di quello che dici tu... Puoi diventa’ pure Presidente della Repubblica, per me sei sempre il portiere mio... Tu sei uno schiavo mio... Da 'sto momento la tua vita è questa... Senato-viale Parioli [dove il distinto galantuomo Mokbel ha un ufficio], viale Parioli-Senato e a casa... poi da viale Parioli si decide... co' chi devi sta' a pranzo, co chi devi sta a cena, chi devi incontrà, ... chi dobbiamo vedé, i viaggi che se demo fa'... se lo capisci, bene ... sennò vattene pe' i cazzi tua, prendi un milione e cento, mettemo un altro, non c'ho tempo da perde'...”
Gennaro Mokbel può ben dire di essere di fatto l'artefice dell'elezione di Di Girolamo. Si è servito per questo di Roberto Macori e Giovanni Gabriele, nonché dell'appoggio politico di Franco Pugliese, legato alla cosca 'ndranghetista degli Arena.
Sono loro, Macori e Gabriele, ad aver provveduto ad “acquisire”, con la benedizione della 'ndrangheta, le schede elettorali in bianco presso le comunità calabresi di Stoccarda ed aree limitrofe, compilandole materialmente in favore di Di Girolamo.
Tant'è vero che quando Gabriele aggiorna Macori sull'ulteriore "acquisizione" di schede che ha appena finito di compilare, usa nell'intercettazione parole che dall'ordinanza vengono definite “inequivoche” e per questo provoca la reazione di Macori che lo invita ad esprimersi diversamente. “Ne ho scritte 40..., 50 le devo scrivere domani”, dice Gabriele. “Ma che scrivere, non si dice scrivere... Devi parlare di statistiche” gli replica Macori. Statistiche, le stesse che ama tanto Berlusconi.
Ma chi è Gennaro Mokbel, l'uomo al centro dell'inchiesta "Broker", il cervello del mega riciclaggio da 2,2 miliardi di euro?
Lui dice di fare l'imprenditore. Ha un passato di strane amicizie nella destra eversiva e contatti con la malavita. Quando Antonio D'Inzillo, il killer della banda della Magliana fu arrestato, venne trovato proprio in casa di Mokbel allora ventunenne. D'Inzillo venne poi condannato all'ergastolo per l'omicidio di Renatino De Pedis, ma di lui si sono perse le tracce in Africa.
Mokbel ha anche aiutato gli ex terroristi neri Francesca Mambro e Giuseppe Valerio Fioravanti, tanto che nell'ordinanza del G.I.P. si legge che Mokbel, “unitamente alla moglie Giorgia Ricci, continua a mantenere contatti, sia telefonici che di persona con vecchi esponenti dell'eversione di destra, in particolare Francesca Mambro, indicata come la "Dark", e Valerio Francesco Fioravanti, detto "Giusva". Lo stesso Mokbel, in diverse conversazioni intercettate, “ha detto di essere sempre stato molto vicino ai due soggetti, anche attraverso rilevanti sostegni economici”. Nelle intercettazioni emerge una conversazione tra Mokbel e Carmine Fasciani, definito dagli inquirenti “esponente della criminalità organizzata romana”: “...io non c'ho e non posso avè figli Cà... con mi moglie... hai capito?... perché quando (incomprensibile)... cioè io in dieci anni mi so pensato agli attori concludenti contro i Politici...Valerio e Francesca (Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, N.d.r.) sono (incomprensibile)... Dario Perretti e Stampera... te li ricordi tutti?... Leo!... li ho tirati fuori tutti io ...tutti con i soldi mia, lo sai quanto mi so costati Cà?... un milione e due...un milione e due...”
Non si sa da dove arrivino e di chi siano tanti soldi, ma sta di fatto che a Mokbel fanno capo, o sono comunque riconducibili, la Emme & Emme Srl, una società costituita ad hoc per comprare una gioielleria “senza insegna e ditta” ai Parioli, con l'obbiettivo di far rientrare diamanti dall'estero con un prezzo simulato di 80 mila euro mentre risulta una copertura assicurativa per 200 mila. A questa si affianca un'altra gioielleria, la Monil srl. E' il broker Toseroni che in una intercettazione spiega “le tecniche per raggiungere gli obbiettivi nella vendita dei diamanti: primo, vendere le società; secondo, non pagare... abbattere l'Iva. Si vanno a pagare le tasse... due, tre milioni, quelli che ci toccano e così vanno riciclati quelli che vanno riciclati... cinque, sei milioni di euro... C'avemo 13 milioni di diamanti... dobbiamo trovare una gemma di pari valore, ovvero più gemme di pari valore ad Hong Kong... A quel punto non paghiamo un cazzo... circolano i diamanti”.
E poi ancora una palestra a Ostia, attribuita falsamente ad una associazione sportiva, la Runa (roba da Thule-Gesellschaft, le solite stronzate da fascisti...), la Società Antiche Officine del Capidoglio (la stessa che poi fornisce le auto di lusso e gli yacht al senatore Di Girolamo), il ristorante Filadelfia, una società immobiliare, la M2 S.r.l. cui risultano intestati vari immobili a Cortina, ecc...
Nelle operazioni di riciclaggio, con una miriade di società disseminate da Dubai a Panama, Mokbel si è servito anche di uno strano consulente russo, Eugene Gourevitch, esponente di un istituto di credito centroasiatico. Russo di nascita, probabilmente kirghiso (ma c'è chi giura sia siriano), ha inspiegabilmente passaporto americano. Di lui non si hanno dati certi, non si sa quasi niente. Per ragioni che non sono del tutto chiare l’Fbi ha detto di non essere nemmeno in grado di arrestarlo, né di sapere dove si trovi. Potrebbe essere, dicono, in zone di guerra. Ma che ci fa un russo (o kirghiso, o siriano...) con un passaporto americano? Chi gliel’ha dato? E perché?
Si sa che gli Stati Uniti gliel'hanno rilasciato nel 1990, giusto all’indomani della caduta del Muro, in un momento in cui non si facevano certo concessioni facili di passaporti ai russi.
L'Unità d’Informazione e Vigilanza di Bankitalia, dietro segnalazione degli omologhi ciprioti, aveva già denunciato che due società, la Wolstin Ltd e la Crown Era Investments Ltd, venivano utilizzate da Gourevitch per riciclare soldi frutto di frodi carosello e traffici internazionali illeciti (armi, droga...), usando come bene di copertura soprattutto i diamanti. In questi casi una delle difficoltà principali è come superare i controlli doganali, ma anche dove, come nascondere i preziosi e come trasportarli. E qui il lavoro di Gourevitch si sposerebbe con l'attività della banda.
Ma come funzionava la truffa da due miliardi e 200 milioni di euro? Tramite le cosiddette “Phun card”. Le Phun card sono schede prepagate che offrono (dovrebbero offrire) a chi le acquista l'accesso a determinati siti Internet per un tempo determinato. Si tratta di siti porno, ma... ma... protetti da diritti d'autore. Per questo motivo la vendita delle carte è associata all'acquisto dei diritti di utilizzazione economica e in questo modo generano l'Iva. In gergo tecnico si chiamano servizi a valore aggiunto, nel nostro caso "servizi" per adulti, cioè seghe con l'Iva. L'idea venne proposta a Fastweb da Carlo Focarelli, un cinquantenne ternano, marketing manager della Cmc Italia Srl.
L'inizio ha un giorno preciso: è il 2 novembre 2002 quando Focarelli invia un'email a Bruno Zito, reponsabile Settore Grandi Aziende di Fastweb, per proporre l'operazione commerciale “Phun Cards”. Da quel giorno Zito sarà il suo referente nell'azienda, tanto che Focarelli gli regalerà un viaggio a Hong Kong. Cmc Italia Srl è già cliente di Fastweb con cui movimenta 50 milioni di euro e la proposta sembra invitante quanto semplice: Fastweb dovrebbe comprare schede pre-pagate da Cmc Italia e Web Wizard (una sua controllata) e poi rivenderle a una serie di società estere (LbbTrading, Premier GtobalTelecom, Fu Icrum Trading Us, ecc...). La destinazione finale sono i Caraibi. A questo punto basterà che le carte, in realtà “vuote”, risultino vendute all'estero a delle società fantasma ed il gioco è fatto.
Lo schema si dipana in un filo che parte dal Delaware approda a Roma e poi, via Londra, finisce alle Isole Vergini Britanniche e Hong Kong, in una girandola di società, schede telefoniche e soldi... Tanti soldi. Tutto ruota attorno alle società “cartiereCmc Italia e Web Wizard.
A detenere le licenze per emettere le carte telefoniche è la World Telecommunications Services, società del Delaware. A inizio 2003 la Wts cede alla Cmc e alla Web Wizard, entrambe di proprietà di Antonio Ferren, i diritti per la commercializzazione.
Tanto la Web Wizard che la sua controllante Cmc Italia srl, che a sua volta è controllata attraverso una società olandese, la Sworiba, attualmente risultano trasferite a Londra, ma gli indirizzi delle loro sedi legali sono inesistenti.
L'operazione a questo punto, come tutte le cosiddette frodi carosello, coinvolge numerosissime società fittizie in diversi paradisi fiscali perché in questo modo, facendo girare i soldi tra più Paesi, è possibile realizzare la frode.
Un semplice escamotage permette alla fine di chiudere a ritroso il cerchio dell'operazione: la società Novellist, acquirente ultima delle carte “vuote”, non paga i venditori. Questi ultimi possono vantare così un credito che viene girato alla Cmc Italia e Web Wizard, che a loro volta erano in credito verso Fastweb e Telecom Sparkle. La compensazione azzera tutto e l'Iva può essere introitata.
In questo modo, attraverso l'iva non pagata, viene creato il bottino. I soldi della mega truffa, oltre 190 milioni di euro, a questo punto vanno a finire tutti in due società panamensi, la Broker Management Sa e la Karelia Business Group Sa, e da qui rifanno il giro del mondo attraverso una rete di società e conti correnti.
Le società sono più di cinquanta con sedi a Nassau, Hong Kong, Panama, Rotterdam, Isola di Man, Uganda, Seychelles, Singapore, Lussemburgo, Dubai, Cayman, ecc... Una serie di scatole vuote create solamente per dirottare il flusso dei soldi attraverso una rete di prestanomi e referenti fino agli “utilizzatori finali”, cioè i componenti l'organizzazione, persone fisiche e giuridiche.
I soldi arrivano così al senatore Di Girolamo, Gennaro Mokbel, Bruno Zito (che però nega), Giuseppe Cherubini, Carlo Focarelli, ecc.. Come pure alle società Globalstream, Cfz Srl, Fastweb e Telecom Sparkle. Le persone fisiche se ne sono serviti per comprarci diamanti, beni di lusso e immobili, le società per avanzare crediti verso l'Erario (per una cifra stimata intorno ai 365 milioni di euro) e vantare al tempo stesso un incremento fittizio del fatturato con crescita degli utili “esentasse” in bilancio.
E' divertente a questo punto leggere gli atti dell'inchiesta.

Pubblico Ministero: Lei le ha mai viste le Phun card?
Indagato Alberto Trondoli a.d.r. : Sì, Zito me la fece vedere.
P.M. : L'avete provata?
Trondoli a.d.r. : Zito mi fece una dimostrazione sul mio computer. (...) Sì, Zito mi portò un giorno...quando io assunsi la responsabilità di direttore generale e gli chiesi dettagli su questa operazione, lui alla fine mi portò una Phun card. Una scheda, che noi tra l'altro chiamavamo schede pre-pagate e non Phun card. Poi andò su un sito, a carattere porno, e mi fece vedere come si utilizzava il codice per entrare all'interno del sito. Il sito sostanzialmente era a pagamento e prevedeva la possibilità di utilizzare o una carta di credito o una carta prepagata. Lui inserì il codice, che era un codice alfanumerico, e poi potè entrare nel sito...

PM. : Lei non le ha più provate. Senta, lei ha menzionato poco fa che queste carte sono state viste anche da Trondoli, oltre che da De Angelidis. Lei ricorda di averla fatta verificare personalmente a Trondoli una di queste carte?
Indagato Bruno Zito a.d.r. : No. Mi ricordo che gliene diedi un po'. Poi...
P.M. : Ma quante ne aveva mandate Focarelli?
Zito a.d.r. : Mah, una ventina più o meno.
P.M. : Una ventina?
Zito a.d.r.: Sì.
P.M. : Quindi lei a Trondoli consegnò quelle che aveva inviato Focarelli?
Zito a.d.r. : Sì, me ne chiese una decina, insomma. (…)

Sicuramente alla fine si sono fatti anche delle belle seghe... ma questo non risulta penalmente rilevante (e il gioco di parole non è affatto casuale). (D*)



I giudici dicono che la 'ndrangheta è entrata in Parlamento. E' un'affermazione terribile: proviamo a fermarci un momento e cerchiamo di capire cosa vuol dire. Significa che il potere mafioso ha messo piede direttamente nel luogo più importante, delicato dello Stato: quello dove il popolo si fa sovrano, dove la democrazia si realizza. E' questa la vera emergenza di cui dovremmo discutere. E' come un terremoto, una valanga, solo che la colpa non è del fato: non è stata una calamità.
Sapevamo tutto. La criminalità organizzata prima crea zone dove il diritto non entra, poi si espande, pervade l'economia, si appropria del Paese, e infine entra lei stessa nello Stato. Ci sono anni di inchieste, prove raccolte, fiumi di denaro che testimoniano l'immenso potere delle mafie d'Italia. Prima le cosche siciliane, poi le calabresi e campane hanno tolto al sud ogni possibilità di sviluppo e avvelenano l'intera economia.
Ma la vera emergenza non è questa. L'emergenza è che tutto questo passi come l'ennesimo scandalo silenzioso, al quale siamo rassegnati. L'emergenza è che tutto ciò non faccia sentire nel cuore, nello stomaco, nella mente di ogni italiano, qualunque sia il suo credo e la sua posizione politica, un'indignazione che lo porti a ribellarsi, a dire: "Ora Basta".

Roberto Saviano
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Los jueces dicen que el 'ndrangheta ha entrado a Parlamento. Es una afirmación terrible: probamos a pararnos un momento y rodeamos de entender cosa quiere decir. Significa que el poder mafioso ha estado directamente en el lugar más importante, delicado del Estado: aquél donde el pueblo se hace soberano, dónde la democracia se realiza. Es este la verdadera emergencia de que deberíamos discutir. Es como un terremoto, un alud, sólo que la culpa no es hado: no ha sido una calamidad.
Supimos todo. La criminalidad organizada primera crea zonas dónde el derecho no entra, luego se expande, invade la economía, se apodera del País, y por fin ella mismo entra en el Estado. Hay años de investigaciones, pruebas recogidas, ríos de dinero que testimonian el inmenso poder de las mafias de Italia. Antes "le cosche" sicilianes, luego las calabresas y campanas han sacado al sur cada posibilidad de desarrollo y envenenan la entera economía.
Pero la verdadera emergencia no es ésta. La emergencia es que todo esto pasos como el enésimo escándalo silencioso, al que somos presentados. La emergencia es que todo eso no haga sentir en el corazón, en el estómago, en la mente de cada italiano, cualquiera sea el suyo creo y su posición política, una indignación que los puertos a rebelarse, a decir: "Ya Basta".


Roberto Saviano
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LA DEMOCRAZIA NEL PAESE DI BERLUSCONI



Con Berlusconi il nostro resta un assetto costituzionale in ordine, la Carta della Prima Repubblica non è stata abolita. Perché non c'è più bisogno di rifarla: la si può svuotare dall'interno. Se si impacchetta la Corte Costituzionale, se si paralizza la magistratura. La mia è soltanto un'ipotesi di dottrina: si può lasciare tutto intatto, tutto il meccanismo di pesi e contrappesi, e di fatto impossessarsene, occuparne ogni spazio. Alla fine rimane un potere "transitivo" che traversa tutto il sistema politico e comanda da solo.

Giovanni Sartori

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TATO

Cerchiamo di essere intelligenti... Tato



Questo è Salvatore Greco in arte Tato, classe 1977, avvocato e figlio di Greco Sen. Mario, secondo più giovane parlamentare della XV legislatura, già eletto (a soli 23 anni!) nel consiglio regionale della Puglia risultando così il più giovane parlamentare regionale d'Italia... Ed è quel mostro di preparazione che, intervistato da Sabrina Nobile per le Iene, ha sostenuto la scoperta dell'America sia avvenuta nel 1640!!
Adesso è coinvolto nell'inchiesta sul giro di escort (rectius puttane) di Giampaolo Tarantini, ma nostante tutto risulta candidato lo stesso nelle liste del centro-destra per la regione Puglia. Non ho dubbi: verrà eletto! (D)
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SILVIO, VAFFANCULO!



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PLAGIATI E CONTENTI



Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini?
Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto.
Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei.
Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente a causa del suo stile enfatico ed impudico.
In Italia è diventato il capo del governo.
Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.
Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare. - (Da "Pagine autobiografiche postume", 1945)

Elsa Morante

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IL PARTITO DELL'AMORE


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TUTTO TRANNE BERLUSCONI



Televisioni, solo illusioni
e Minzolini cretini,
Signorini propagandini,
Berlusconi: due coglioni.

La dittatura, la Libertà,
Il partito eccolo qua,
con i fascisti (è una cosa inaudita - La Russa)
e coi razzisti (e allora? - U. Bossi)
Corruttori (ghe pensi mi - Mr B)
e finti giornalisti.. (ma prenditi un'aspirina - Porro)

Tutto tranne Berlusconi,
tutto tranne Berlusconi...

L'amore trionferà
e qualche escort si scoccerà,
le veline a far le deputate,
a fare cosa, chi lo sa?

La Carfagna ci guadagna,
ma chi è che perde?
Chi lo sa!
Gli interessi, il conflitto,
se ne fotte e tira dritto.

Tutto tranne Berlusconi,
tutto tranne Berlusconi...

La leggina, il decreto legge,
il parlamento che sniffa e non protegge,
la trattativa che non arriva,
E Fozza Italia Pubblicitaia

Il televoto, il sondaggino,
l'informazione, omologazione,
il Grande Oriente in occidente,
la tesserina, la pidduina.

Tutto tranne Berlusconi,
tutto tranne Berlusconi...

Hanno la faccia come il culo,
o forse il culo come la faccia,
e di arroganza in abbondanza,
e lignoranza in maggioranza.

Svegliate gente, colore viola,
aprite la mente, studiate a scuola,
questa ballata è in conclusione
ma ora inizia... la Rivoluzione.

6 commenti:

  1. Sono sempre più numerosi gli italiani che nelle ultime settimane scendono in piazza per esprimere il proprio dissenso a questo governo e a tutti gli scandali a cui abbiamo assistito. Stiamo prendendo coscienza che la situazione è molto grave e che bisogna fare qualcosa per fermare l'illegalità e il malcostume. Sono sicura che anche domani il nostro "YA basta" sarà un grido forte e arrabiato che smuoverà qualcosa. Ciao, M.

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  2. Cara Mary
    le manifestazioni, i movimenti autorganizzati servono nella misura in cui riportano la gente in piazza, nelle strade, cosa che la politica, anche quella d'opposizione, non riesce più a fare.
    Servono perché la gente ha smesso di vedere ed interessarsi di quello che accade fuori la porta, sotto la finestra di casa... e preferisce guardare la televisione.
    La gente guarda il Festival o il Grande Fratello, si rifugia su Facebook o Secon Life col suo bel avatar, ma la realtà, quella che accade davvero, accade fuori dalla televisione e dalla rete.
    La televisione ormai è pastone per i porci e la rete nel migliore dei casi può essere uno “strumento”.
    Io non sono l'immagine di uno col casco e non vivo di facili consolazioni virtuali.
    La gente deve cominciare a prendere coscienza e mobilitarsi, deve rendersi conto che Berlusconi, quanto a concezione mafiosa e paramafiosa, a Provenzano & Co. gli fa un baffo!
    E' necessario maturare consapevolezza del fatto che, altrimenti, una società dominata dal minimalismo culturare e cerebrale, ci costringe tutti a sopportare questo cancro politico, questa metastasi istituzionale.
    Il metodo di alienazione usato dal berlusconismo ha infatti innescato un processo di decadimento che è culturale ed umano ancor prima che politico.
    Il problema, a ben guardare, ormai non è più nemmeno politico: è antropologico! Ormai io non temo più Berlusconi in sè, ma Berlusconi in me!! O nel mio prossimo.
    E se le manifestazioni e le mobilitazioni servono a recuperare almeno dignità e coscienza critica saranno comunque un successo.
    Questo è il paese in cui quando un cittadino, UN CITTADINO - giornalista accreditato, non accreditato, pubblicista, passante, quisque de populo - fa delle domande scomode, trova un Ministro della Difesa che lo va a prendere per la collottola e lo strattona! Siamo messi peggio dell'Iran!
    Presto si renderà necessario un cambiamento radicale, e la consapevolezza diffusa farà il resto.
    Il guaio vero è che il berlusconismo lascerà un paese da ricostruire, sotto il profilo politico, economico, culturale, sociale e morale, e a farlo non potrà essere un'opposizione che, se possibile, è anche peggio della maggioranza quanto a credibilità politica, levatura morale e consistenza umana.
    Bersani, Bertinotti e Berlusconi non differiscono nemmeno per le iniziali del cognome!
    Ciao D.

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  3. Ehhh...beh..esiste un momento nel quale le parole non riescono ad esprimere tutto l'inimmaginabile sbigottimento procurato da tali oscenità!
    Questo se la batte con "Mr Napoletone".
    Io li metterei tutti e due in una gabbia di leoni per vedere, incuriosita, di quale dei due, il povero malcapitato animale si ciberà per primo.
    Più che lui,comico quanto un teatrino di marionette (ne ha sparate talmente tante, che vergogna!)mi ha colpito osservare le posture di suo padre, che se la rideva quasi compiaciuto(!!).
    Beh, mi viene da concludere con un proverbio dei miei amici scozzesi che dicono:" The apple doesn't fall far from the tree"
    E che Dio ci aiuti, caro D, perchè mi sa che hai ragione: è questa la gente che viene eletta!
    "ITALIANIIIII, elettori, inquilini, coinquilini,casiliariii, votate Antonio La Trippa, ITALIANO vota La Trippa" (Totò)
    http://www.youtube.com/watch?v=ery3NjSjOOA

    Bacio dolce
    Till the next
    Inside

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  4. Lascia che ti dica qualcosa in più. Quello che vedi a tergo del pargol prodigio, tutto gongolante e orgoglioso, è suo padre Mario Greco, ex senatore di Forza Italia e magistrato di Cassazione, originario di Crotone e accusato, secondo quanto ha detto il pentito catanese Carmelo Sparta Leonardi ai magistrati di Palermo, di aver protetto i pentiti Giuseppe Chiofalo e Cosimo Cirfeta, autori del piano per destabilizzare i collaboratori di giustizia.
    Le indagini, a questo punto, dovrebbero essere dirette anche ad appurare come ha fatto a far laureare il figlio.

    Ma se parliamo di elezioni c'è da divertirsi.
    Per la serie "a volte ritornano" c'è Cosimo Mele, 50 anni, moglie e tre figli (ecco un altro che s'è già riprotto, purtroppo), lo stesso che da onorevole venne beccato nel 2007 mentre teneva un festino hard a base di cocaina con una "signora", o forse due (come dire, puttane sciolte o a pacchetti) in una suite dell'hotel Flora in via Veneto a Roma.
    Adesso s'è candidato per un posto di consigliere alla Regione Puglia. Bisogna capirlo, ha una carriera politica da ricostruire... deve mangiare e mantenere la famiglia. Lavorare stanca.

    Poi c'è il plotone dei condannati e degli inquisiti.
    In Campania c'è il candidato governatore del Pd, Vincenzo De Luca, che è indagato per falso e truffa. E poi c'è la moglie di Mastella, Sandra Lonardo, candidata nonostante il rinvio a giudizio. Nelle liste di "Alleanza di popolo", che appoggia l'aspirante governatore del centro-destra Stefano Caldoro, scende in campo come aspirante consigliere regionale Roberto Conte, condannato a giugno in primo grado a due anni e otto mesi di reclusione per concorso esterno in associazione a delinquere di stampo camorristico.

    Infine ci sono i "figli di".
    In Puglia è in lista con il Pdl Mario Cito, figlio dell’ex deputato e sindaco di Taranto Giancarlo, condannato a quattro anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Renzo Bossi, uno che ha l'indice di q.i. espresso con numeri negativi e irrazionali e che per diplomarsi con 67/100 ha dovuto fare l'esame tre volte, è stato candidato a Milano solo perché figlio dell'intelligentissimo Umberto Bossi, lo stesso che un tempo faceva le battaglie contro il nepotismo di Roma ladrona. Candidati sono anche Isabella Rauti figlia di Pino e moglie di Gianni Alemanno (che s'è presa l'aspettativa dal posto di dirigente ministeriale), Bobo Craxi figlio di Bettino, Pietro Sbardella figlio di Vittorio, Angelo Gava figlio di don Antonio, Ettore Zecchino figlio di Ortensio, ecc..ecc..
    Manca davvero solo Antonio La Trippa. E farebbe pure bella figura, visto il panorama.

    Ps highlander.
    I tuoi amici scozzesi (...e i tuoi antenati scozzesi) avevano ragione. Qui usiamo le ghiande al posto delle mele, ma il senso è lo stesso. Poi il tutto lo si completa con quel che diceva Francois Fenelon: la patria dei maiali è dappertutto dove ci sono ghiande. E infatti in politica siamo ormai al porciforme.

    Ps osculo (che poi sta per bacio).
    Come dice il mio amico Sup: "esta vez no hay política en el texto. Sólo sexo. Pura pornografía...y ponemos muuuchas X”
    Allora... Bacio. Bacio con la lingua o senza? Profondo alla francese o leggero con morsetti? Occhi chiusi o aperti?...
    Stop!! Questo è il topic per un altro post. :-)

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  5. Ps: osculo

    Ma la scelta è riservata alla Sua pregiatissima volontà, Mr Vargiak...
    Il popolo devoto, si adeguerà alla Sua decisione ;-))

    ------

    Feritevi, ferite,
    viperette mordaci,
    dolci guerriere ardite
    del Diletto e d'Amor, bocche sagaci!
    Saettatevi pur, vibrate ardenti
    l'armi vostre pungenti!
    Ma le morti sien vite,
    ma le guerre sien paci,
    sian saette le lingue e piaghe i baci

    (Giovan Battista Marino)

    Inside... very very Inside

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  6. Mar adentro,
    mar adentro.
    Y en la ingravidez del fondo
    donde se cumplen los sueños
    se juntan dos voluntades
    para cumplir un deseo.

    Un beso enciende la vida
    con un relámpago y un trueno
    y en una metamorfosis
    mi cuerpo no es ya mi cuerpo,
    es como penetrar al centro del universo.

    El abrazo más pueril
    y el más puro de los besos
    hasta vernos reducidos
    en un único deseo.

    Tu mirada y mi mirada
    como un eco repitiendo, sin palabras
    'más adentro', 'más adentro'
    hasta el más allá del todo
    por la sangre y por los huesos.

    Pero me despierto siempre
    y siempre quiero estar muerto,
    para seguir con mi boca
    enredada en tus cabellos.

    (Ramón Sampedro)


    Tu arcángel, D.

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