Quando abbiamo deciso di passare alla clandestinità ho rotto con tutto! Abbiamo raccontato a tutti che andavamo a fare televisione in Italia. E tutti ci hanno creduto!
Subcomandante Insurgente Marcos
In questo momento c'è una grossa disputa, un contrasto tra il Governo Federale e l'EZLN. La disputa, il contrasto è per questa colomba. Il governo di Fox vuole trasformare questa colomba in un simbolo pubblicitario. Il governo dovrebbe sapere però quante cose si comparano perché si crede possano servire, ma quando è il momento di usarle non servono. Proprio questo sta succedendo alla pace pubblicitaria che sta offrendo il Presidente Fox: rischia di comprare un prodotto che al momento del bisogno non servirà!
La scelta del Partito Rivoluzionario Istituzionale è stata sempre quella della violenza. E' stata l'opinione pubblica internazionale, non quella nazionale, a sostenerlo. Il PRI già stava tentando di costruire la sua immagine, la sua credibilità di governo, non internamente ma trattando con la Comunità Europea, con gli Stati Uniti, magari anche con le “tigri” del sudest asiatico. Fondamentalmente, però, con gli Stati Uniti, Europa e Canada. Erano queste nazioni a concedere legittimità al governo, non l'opinione pubblica interna. Così, una volta sperimentata l'impossibilità di risolvere il problema con la via militare e non desiderando la via politica, il PRI aveva iniziato a dar vita a una guerra di bassa intensità, di logoramento graduale. Allora noi, giocando un po' su questa immagine della guerra di bassa intensità, replicavamo opponendo una rivoluzione di bassa intensità. Il tempo che ci serve non ci preoccupa, perché la svolta fondamentale è già avvenuta. In altre parole questo paese non sarà più quello di una volta, sarà migliore.
Fratelli e sorelle della società civile di Querètalo, fratelli e sorelle della società civile nazionale e internazionale che accompagnate questa carovana, cercherò di non dilungarmi molto, perché come già sapete, fra un po' arriveranno a prenderci per fucilarci nel Cerro de Las Campanas. E ora inizieremo a dare, completamente gratis, una lezione di storia all'autonominato governatore di Querètalo. Molto tempo fa, negli anni dell'intervento francese, il popolo messicano stava in piena lotta contro il governo conservatore di Massimiliano d'Asburgo. L'imperatore fu obbligato ad abbandonare Città del Messico e a cercare rifugio in qualche luogo controllato dalle forze conservatrici. Il governo di Querètalo stava in mano,allora come ora, a una persona reazionaria e lì trovò riparo l'imperatore Massimiliano. L'esercito di Benito Juarez, però, attaccò la piazza e iniziò l'assedio di Querètalo, in un giorno come oggi, il primo marzo del 1867, e decise così il destino finale di Massimiliano. Il quindici maggio dello steso anno l'imperatore, infatti, consegno la sua spada in segno di resa. Poco tempo dopo fu fucilato nel Cerro de Las Campanas, il diciannove giugno 1867, alle sette e quindici. Quindi, se Filiais Lojola conoscesse la storia dello Stato che dice di governare, saprebbe che un governo conservatore come il suo fu abbattuto da un esercito patriota come il nostro, e quelli che furono fucilati al Cerro de Las Campanas erano i conservatori come lui e non i patrioti come noi. Da parte nostra ringraziamo profondamente per il lavoro di propaganda su questa marcia che Filuias Lojola, con la sua superbia e stupidità ha realizzato. Senza i suoi latrati molti non si sarebbero accorti che la nostra marcia passava per Querètalo. Di fatto è stato lui a rendere inevitabili i nostri passi su questa terra! Fratelli e sorelle dobbiamo sbrigarci, perché è noto che se c'è qualcosa che fa paura agli zapatisti è la morte. Per questo abbiamo scelto la professione di guerrieri e non di governatori statali. Approfittiamo del fatto che non ci hanno ancora fucilato per inviare un saluto ai nostri fratelli zapatisti chiusi nelle carceri queretane, Sergio Ieronimo Sanchez e Anselmo Perez Roche, che non siano tristi perché presto saranno liberi e il loro posto in prigione verrà occupato da chi sta ora al governo senza nemmeno conoscere la storia dello suo Stato. Ahh mi stavo scordando, ora che ci stanno per fucilare non vogliamo che ci bendino gli occhi. Dal primo gennaio del 1994 in questo Paese è proibito bendare gli occhi alla gente!
Subcomandante Insurgente Marcos
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