Saludos compañeros
de mi vida e de mi muerte,
forse un po' rincoglioniti
dalla coca e dalla suerte:
Felipe è diventato
un un pezzo grosso della Destra,
Sebastiano vende idee,
Ramon lattine di minestra,
Juliano ha il suo giornale
di previste previsioni,
Pancho è l'unico rimasto
sulla nuvola in calzoni.
E in fondo a quella strada
non ci sono mai arrivati,
per malinconia del tempo,
o, forse, il tempo li ha ingannati.
Avevan gli occhi stretti
a furia di guardare il sole,
il sole,
che non sorgeva mai sul mare.
Avevan mani grandi
a furia di abbracciare il mondo,
e il mondo
non si faceva mai abbracciare:
parlavano cantando
e innamoravano ragazze belle
e perse dentro i loro occhi
scintillanti come stelle,
compañeros.
Però non v'illudete,
non passiamo mai la mano,
nella luce del tramonto
più ne partono e più siamo.
Compañeri si è di dentro
e non abbiamo vie d'uscita:
è il sogno d'esser Uomo
in questa e non nell'altra vita.
Amore, Amore, Amore
metti un fiore alla finestra,
che continuino a vederlo
e che chinino la testa:
in fondo a quella strada
c'è un campo di mimose;
forse non ci arriveremo...
ma non cambiano le cose.
Abbiamo gli occhi stretti
a furia di guardare il sole,
e questo è solo un modo di guardare,
abbiamo mani grandi
a furia di abbracciare il mondo,
e questo è il solo modo
di abbracciare:
e siamo in ogni strada
in ogni angolo del tempo, vivi,
e ci riconosciamo da un sorriso
che non è mai spento...
¡SALUDOS COMPAÑEROS!
¡Saludos Compañeros!
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bellissima.....punto. R.
RispondiEliminaè una poesia ? o no?... è bella...punto
RispondiEliminaBella, poetica e soprattutto vera! L'importante è non passare mai la mano, tornare sempre in groppa, avere sempre un ideale come guida... D
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