Los que hacen las reglas

Io non creo niente, io posseggo! E noi facciamo le regole. Le notizie, le guerre, la pace, le carestie, le sommosse, il prezzo di uno spillo... Tiriamo fuori i conigli dal cilindro mentre gli altri seduti si domandano come accidenti abbiamo fatto. Non sarai tanto ingenuo da credere che noi viviamo in una democrazia, vero Buddy? E' il libero mercato e tu ne fai parte.
Gordon Gekko

Il G-20 s'è riunito per due giorni nelle amene campagne del Sussex per far uscire il mondo della “crisi più grave da generazioni”, come l'ha definita il padrone di casa, il cancelliere Alistair Darling. Chissà a quale crisi si riferiva, visto che ci sono paesi, addirittura continenti, che sono in crisi da secoli! Ma c'è da capirli, è vero che sono solo venti, ma rappresentano l'85% del Pil mondiale e adesso hanno un grosso problema da risolvere. Quello di riequilibrare il pianeta e migliorare le condizioni di vita dei restanti quattro quinti dell'umanità? Nossignore. Quello di dar vita ad un governo diverso del processo di globalizzazione, più equo, tollerante, democratico e solidale? Manco per idea. I lavori si sono concentrati sull'assillante (per loro) problema di come provvedere alla “riparazione e ripresa” del sistema finanziario.
Ho letto con grande interesse la relazione. Si prevede di agire in due direzioni: continuare a fornire liquidità finanziaria per non deprimere il sistema (altrimenti un banchiere o un finanziere depresso diventa infelice) e ricapitalizzare le banche per risanarne i bilanci (loro preferiscono dire per proteggere il nostro risparmio, sich). Insomma, si tratterà di metter mano (grazie ai soldi pubblici, cioè nostri) alla ripulitura dei conti delle banche dai titoli tossici accumulati nelle disinvolte speculazioni finanziarie.
Magari era questo il momento di parlare anche della remunerazione dei banchieri o della politica dei dividendi... Ma, ops, se ne sono scordati. E comunque non ce ne sarebbe stato il tempo. Però hanno concluso lo stesso che occorre un “trasferimento del rischio” dal settore bancario ai Governi. Beninteso, ad un prezzo equo e con un adeguato contributo da parte degli azionisti di controllo. Adelante, Pedro, con juicio...
Insomma, prima hanno concepito, partorito ed alimentato le "armi finanziarie di distruzione di massa", speculando su derivati e crediti cartolarizzati, quindi arrivando addirittura a creare una ricchezza inesistente e facendola circolare come fosse carta moneta, e ora, per "socializzare" le perdite vengono a dirci che esposti al rischio sono famiglie e imprese?
Però c'è da ammirarli, oltre alla finanza creativa hanno anche la fantasia linguistica. A leggerli viene da ridere, se l'argomento non fosse fin troppo serio. Nel comunicato di fine lavori del G-20 i toxic assets sono magicamente già diventati “impaired assets”, cioè attivi “impediti, danneggiati”. Giusto! Non a caso nella relazione di apertura si parlava di “riparazione e ripresa”... Adesso si chiarisce tutto. Insomma, una specie di cambio della guarnizione alla testata del motore... Ma il meglio l'ha dato il padrone di casa, il cancelliere Alistair Darling, quando li ha chiamati “legacy”!! Proprio così, “legacy”, cioè dei legati, come fossero un'eredità dello zio d'America!
Alla fine qualcuno, sprovveduto, potrebbe chiedersi: e per il resto del mondo? Tranquilli, a quello c'ha pensato la moglie di Alister Darling. Ha preparato con le sue deliziose manine una cinquantina di red-nose-cakes (dei dolcetti inglesi con la ciliegina sopra) offerti ai ministri in cambio di un versamento alla sua organizzazione di carità, la Comic (nomen omen) Relief Charity, per aiutare i bambini africani. E i bambini africani sentitamente ringraziano... (D*)

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