Un piccolo Paese



C'era una volta un piccolo Paese, in cui viveva un piccolo Popolo. Il piccolo Popolo era governato da governanti piccoli piccoli. Però il piccolo Paese era anche una piccola democrazia, infatti c'era stata una piccola Prima Repubblica, che però era naufragata miseramente. Tutti erano stati arrestati, tutti sarebbero dovuti finire in galera, che però quella volta là non andarono a finirono in galera perché andarono tutti a mangiare fuori da “Lo Zozzone”, ché infatti è meglio andare a mangiare da “Lo Zozzone” che finire in galera.
Però il giorno appresso i piccoli governanti si misero attorno a un piccolo tavolino e dissero: “Basta con questa prima piccola Repubblica. Fondiamo una piccola seconda Repubblica.” Si dissero: che cos'è che proprio non funzionava? che non andava bene nella prima piccola Repubblica? E tutti erano concordi che la cosa che proprio faceva schifo è che tutti i governanti erano mafiosi e corrotti. Allora decisero che al governo non ci sarebbe stato solo un partito, come era stato nella piccola prima repubblica, bensì due partiti che si alternavano: il partito dei corrotti e il partito dei mafiosi. E chi era mafioso non doveva essere corrotto e chi era corrotto non doveva essere mafioso. Gli parve proprio una bella idea, erano così tanto contenti, che infatti la sera andarono tutti a cena fuori da “Lo Zozzone”.
Dal giorno successivo incominciarono ad alternarsi governi mafiosi a governi corrotti. Fino a che ad un certo punto, però, i mafiosi si fecero una legge tutta per loro. Era la legge che depenalizzava la mafia.
Figuriamoci allora il partito dei corrotti che stavano all'opposizione. Dissero questa è proprio una porcheria 'sta legge, non si fanno queste cose. Se ci voteranno a noi e andremo al governo noi, la prossima volta, quando andremo al governo, faremo una legge contro di voi: la legge sul conflitto d'interessi. Ovverosia, chi è mafioso non può andare al governo, e se il mafioso va la governo deve abbandonare la mafia. Sennò se ne torna a lavorare nella mafia, ché ormai è lecito, però non può andare al governo. O la mafia o il governo, scegliete.
Figuriamoci, i mafiosi s'arrabbiarono così tanto che la rabbia gli durò 5, 6 minuti, perché poi si dissero: “Oh.. Ma 'sta legge la vogliono fare chi? I corrotti? Ma quelli non la faranno mai questa legge. Figuriamoci...” E infatti, non la fecero mai.
A un certo punto della storia, nel piccolo Paese, i corrotti erano così tanto corrotti che alla fine sembravano mafiosi, e i mafiosi erano così tanto mafiosi che in qualche maniera erano dediti alla corruzione.
E il popolo era stanco, il popolo era esausto, il popolo non ne poteva più, il popolo le aveva viste tutte, il popolo. Il popolo era stato fascista e antifascista, comunista e anticomunista, demoscristiano e... basta. Demoscristiano è neutro, non esiste il contrario.
Il popolo le aveva viste tutte, di tutti i colori. Il popolo aveva fatto il saluto romano, il pugno chiuso, il segno della croce.
Il popolo aveva sventolato la bandiera nera, la bandiera rossa, la bandiera gialla, la bandiera bianca.
Il popolo aveva visto davanti ai suoi occhi e votato tutti i simboli: il fascio littorio, la croce uncinata, la croce di Cristo, la falce e il martello... e l'asinello, e la pecora che fa beeello, il lupo che se la mangia, il pastore che la sodomizza...
Il popolo aveva votato per il biscione, per la mortadella, per la quercia, per l'ulivo...
Il popolo era stanco, il popolo era esausto. Il popolo si arrabbiò, il popolo si ricordò che era popolo.
E quando il popolo si ricorda che è popolo, il popolo si arrabbia. E quando il popolo si arrabbia fa paura a tutti. Allora il potere cominciò a tremare, nel piccolo Paese.
Il potere tremò così tanto che il popolo sorrise e disse: “Ma è carnevale, scherzavo..” Il potere smise di tremare e disse: “Anch'io ho scherzato..”
E quella volta andarono tutti a cena fuori da “Lo Zozzone”...

Ascanio Celestini

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