Subcomandante Insurgente Marcos
La libertà è come la mattina. Alcuni aspettano dormendo che arrivi, ma altri la scoprono e attraversano la notte per raggiungerla.
Subcomandante Insurgente Marcos
Sur mes cahiers d'écolier
Sur mon pupitre et les arbres
Sur le sable sur la neige
J'écris ton nom
Sur toutes les pages lues
Sur toutes les pages blanches
Pierre sang papier ou cendre
J'écris ton nom
Sur les images dorées
Sur les armes des guerriers
Sur la couronne des rois
J'écris ton nom
Sur la jungle et le désert
Sur les nids sur les genêts
Sur l'écho de mon enfance
J'écris ton nom
Sur les merveilles des nuits
Sur le pain blanc des journées
Sur les saisons fiancées
J'écris ton nom
Sur tous mes chiffons d'azur
Sur l'étang soleil moisi
Sur le lac lune vivante
J'écris ton nom
Sur les champs sur l'horizon
Sur les ailes des oiseaux
Et sur le moulin des ombres
J'écris ton nom
Sur chaque bouffée d'aurore
Sur la mer sur les bateaux
Sur la montagne démente
J'écris ton nom
Sur la mousse des nuages
Sur les sueurs de l'orage
Sur la pluie épaisse et fade
J'écris ton nom
Sur la vitre des surprises
Sur les lèvres attentives
Bien au-dessus du silence
J'écris ton nom
Sur mes refuges détruits
Sur mes phares écroulés
Sur les murs de mon ennui
J'écris ton nom
Sur l'absence sans désirs
Sur la solitude nue
Sur les marches de la mort
J'écris ton nom
Sur la santé revenue
Sur le risque disparu
Sur l'espoir sans souvenir
J'écris ton nom
Et par le pouvoir d'un mot
Je recommence ma vie
Je suis né pour te connaître
Pour te nommer
Liberté.
________
En mis cuadernos de escolar
en mi pupitre en los árboles
en la arena y en la nieve
escribo tu nombre
En las páginas leídas
en las páginas vírgenes
en la piedra la sangre y las cenizas
escribo tu nombre
En las imágenes doradas
en las armas del soldado
en la corona de los reyes
escribo tu nombre
En la selva y el desierto
en los nidos en las emboscadas
en el eco de mi infancia
escribo tu nombre
En las maravillas nocturnas
en el pan blanco cotidiano
en las estaciones enamoradas
escribo tu nombre
En mis trapos azules
en el estanque de sol enmohecido
en el lago de viviente lunas
escribo tu nombre
En los campos en el horizonte
en las alas de los pájaros
en el molino de las sombras
escribo tu nombre
En cada suspiro de la aurora
en el mar en los barcos
en la montaña desafiante
escribo tu nombre
En la espuma de las nubes
en el sudor de las tempestades
en la lluvia menuda y fatigante
escribo tu nombre
En las formas resplandecientes
en las campanas de colores
en la verdad física.
escribo tu nombre
En los senderos despiertos
en los caminos desplegados
en las plazas desbordantes
escribo tu nombre
En la lámpara que se enciende
en la lámpara que se extingue
en la casa de mis hermanos
escribo tu nombre
En el fruto en dos cortado
en el espejo de mi cuarto
en la concha vacía de mi lecho
escribo tu nombre
En mi perro glotón y tierno
en sus orejas levantadas
en su patita coja
escribo tu nombre
En el quicio de mi puerta
en los objetos familiares
en la llama de fuego bendecida
escribo tu nombre
En la carne que me es dada
en la frente de mis amigos
en cada mano que se tiende
escribo tu nombre
En la vitrina de las sorpresas
en los labios displicentes
más allá del silencio
escribo tu nombre
En mis refugios destruidos
en mis faros sin luz
en el muro de mi tedio
escribo tu nombre
En la ausencia sin deseo
en la soledad desnuda
en las escalinatas de la muerte
escribo tu nombre
En la salud reencontrada
en el riesgo desaparecido
en la esperanza sin recuerdo
escribo tu nombre
Y por el poder de una palabra
vuelvo a vivir
nací para conocerte
para cantarte
Libetad.
______
Sui miei quaderni di scolaro
Sui miei banchi e sugli alberi
Sulla sabbia e sulla neve
Io scrivo il tuo nome.
Su tutte le pagine lette
Su tutte le pagine bianche
Pietra sangue carta cenere
Io scrivo il tuo nome.
Sulle dorate immagini
Sulle armi dei guerrieri
Sulla corona dei re
Io scrivo il tuo nome.
Sulla giungla e sul deserto
Sui nidi sulle ginestre
Sull'eco della mia infanzia
Io scrivo il tuo nome.
Sui prodigi della notte
Sul pane bianco dei giorni
Sulle stagioni promesse
Io scrivo il tuo nome.
Su tutti i miei squarci d'azzurro
Sullo stagno sole disfatto
Sul lago luna viva
Io scrivo il tuo nome.
Sui campi sull'orizzonte
Sulle ali degli uccelli
Sul mulino delle ombre
Io scrivo il tuo nome.
Su ogni soffio d'aurora
Sul mare sulle barche
Sulla montagna demente
Io scrivo il tuo nome.
Sulla schiuma delle nuvole
Sui sudori dell'uragano
Sulla pioggia fitta e smorta
Io scrivo il tuo nome.
Sulle forme scintillanti
Sulle campane dei colori
Sulla verità fisica
Io scrivo il tuo nome.
Sui sentieri ridestati
Sulle strade aperte
Sulle piazze dilaganti
Io scrivo il tuo nome.
Sul lume che s'accende
Sul lume che si spegne
Sulle mie case raccolte
Io scrivo il tuo nome.
Sul frutto spaccato in due
Dello specchio e della mia stanza
Sul mio letto conchiglia vuota
Io scrivo il tuo nome.
Sul mio cane goloso e tenero
Sulle sue orecchie ritte
Sulla sua zampa maldestra
Io scrivo il tuo nome.
Sul trampolino della mia porta
Sugli oggetti di famiglia
Sull'onda del fuoco benedetto
Io scrivo il tuo nome.
Su ogni carne consentita
Sulla fronte dei miei amici
Su ogni mano che si tende
Io scrivo il tuo nome.
Sui vetri degli stupori
Sulle labbra intente
Al di sopra del silenzio
Io scrivo il tuo nome.
Su ogni mio infranto rifugio
Su ogni mio crollato faro
Sui muri della mia noia
Io scrivo il tuo nome.
Sull'assenza che non desidera
Sulla nuda solitudine
Sui sentieri della morte
Io scrivo il tuo nome.
Sul rinnovato vigore
Sullo scomparso pericolo
Sulla speranza senza ricordo
Io scrivo il tuo nome.
E per la forza di una parola
Io ricomincio la mia vita
Sono nato per conoscerti
Per nominarti
LIBERTA'
Paul Eluard
Anche se non fosse diventato un grande guerrigliero, penso che Che Guevara sarebbe stato comunque un grande uomo e dottore. Lui, che nel suo viaggio ha toccato con mano una realtà terribile nel suo continente, non esita un attimo a gettarsi nel fiume per festeggiare il suo compleanno con i lebbrosi, i più miseri. Senza pensare per un attimo alle terribili crisi di asma che il solo contatto con acqua fredda gli avrebbe potuto provocare, (non ci penserà mai). Si è sempre imposto il sacrificio, non è arretrato davanti a niente, coerente e forte fino alla fine. Ciao, M.
RispondiElimina"Si è sempre imposto il sacrificio, non è arretrato davanti a niente, coerente e forte fino alla fine."
RispondiEliminaCara Mary,
ecco ben riassunta l'essenza di quello che io intendo dire quando affermo che bisogna essere “persone degne". Eccolo qui il modello (etico-comportamentale) da seguire.
E' tanto difficile da comprendere? E' forse impossibile da praticare? Lo si ritiene, come modello-tipo, troppo "pesante" o poco “divertente”? O al contrario, come pure a volte mi è stato detto, è narcisista? Oppure ancora è noioso? O forse avrà dei problemi d'infanzia? Delle turbe? Sarà mica pericoloso? Certo si tratta di un modello (umano) fuori moda. Praticamente un “non-integrato”, di sicuro uno da psicanalizzare.
Certo se oggi il Che dovesse avere a che fare con la massa di “stronzette” alla sex-&-the-city e con i “fighetti” inamidati e chic che si vedono in circolazione, verrebbe tacciato perfino di fascismo. Il rigore, la coerenza, l'etica, la morale, il sacrificio... tutta roba sicuramente fascista, come mi è stato detto.
Allora semplicemente dico: andate tutti a farvi fottere! Io preferisco stare con la gente umile, i lavoratori, le persone ricche di umanità, le persone ancora moralmente sane e pulite, quelle che hanno saputo conservare la propria dignità e mantenuto intatti valori e principi.
Invece quella che mi deve dire di quanto è stata generosa con i suoi (tanti) conviventi, salvo poi ritrovarsi a quarant'anni senza più mutande e dignità;
quella che deve viaggiare ogni due settimane e rompermi le palle coi suoi viaggi passati (fatti), presenti (in itinere) e futuri (programmati);
quello che ride, ride, ride perché si sente irresistibilmente simpatico e spiritoso, mentre è solo un cretino di quarant'anni e un idiota nato;
quella che, divorziata, non ha più sogni puri, sentimenti veri e passioni autentiche, ma si sente ancora tanto attraente e bella e intelligente e sa tutto di sé, di te, degli altri, della società, del mondo e dell'universo;
quella che fa la streghetta-fattucchiera del web ma lavora (si fa per dire) nella vetreria di papà,
quella che fa la superdonna ma non sa dov'è di casa,
quella che fa la vamp e l'ape regina,
quella che è figlia di papà (anche lei lavora co' papà) e fa la santona (zen),
quella che fa la santa, ma senza prendere il velo (bella coerenza).
Tutta questi esempi, che roba sono?
Mi vengono allora in mente il Che o il mio amico Marcos... Mi guardo attorno, ma come loro non ne vedo. Forse possono trovarsi giusto nella selva Lacandona o boliviana, oppure in società non ancora devastate dal progresso, non ancora private dei valori di Umanità.
Qui ormai non c'è più speranza. Contro il minestrone del supermercato è una battaglia persa. Possiamo solo rivendicare - noi pochi, pochissimi, forse soli – la nostra diversità, la nostra integrità, i nostri principi, la nostra intransigenza. E riservare alle persone spregevoli che incontriamo nella vita, reale o virtuale, tutto il nostro feroce disprezzo, un disprezzo totale e senza fine. Gridateglielo forte in faccia, fateglielo sentire. E' una forma di "ecologia", perché costoro stanno distruggendo l'habitat Umano!
Ciao, D.
AUGURO A TUTTI VOI UNA DIGNA RABIA!
Bel campionario di fauna umana, non ho mai visto sex and the city, ma posso immaginare le tipe tutte scarpe, borsette e parrucchiere. Narcisista, per me, è quello/a fissato con la propria bellezza, o presunta tale, e magari non sa che la bellezza è negli occhi di chi guarda. Per seguire questi modelli, è vero rari, ci vuole sacrificio e la nostra generazione ha avuto troppa pappa pronta. Per cui meglio far finta di niente e vivere seguendo i falsi modelli che ci propina una pubblicità falsa e patinata piuttosto che rimboccarsi le maniche e fare qualcosa per migliorare se stessi e il mondo. Fai bene a mandarli al diavolo. Ciao,M.
RispondiElimina"Figuriamoci se voglio leggere il monologo di Veltroni...I miei maestri, i miei punti di riferimento sono altri: Platone, Spinoza, Hegel, Schmitt... […] Quando si arriva a parlarsi attraverso i giornali e le lettere pubbliche è chiaro che ormai un rapporto è finito. Il resto sono cavoli loro... Berlusconi è una persona di pessimo gusto, si sa, è noto. Dubito che sua moglie possa averlo scoperto solo ora.”
RispondiEliminaMassimo Cacciari, 2007
Cara Mary,
Sax and the City, come puoi immaginare, manco io l'ho mai visto se non per qualche trailer di pubblicità qua e là. Idem per Disperate Housewife, Amici, Grande Fratello (manco la prima edizione), C'è posta per te, Fattorie, Isole, Stranamore e puttanate varie a seguire. Per la verità la televisione non l'accendo più per non dovermi incazzare, perfino con la pubblicità...
Ad ogni modo il tipo (subumano) è quello.
Ricordo una certa Simona, con un'agenzia pubblicitaria a Firenze, che faceva post sulle scarpe decolletté con tacco a spillo, lustrini e accessori vari... e poi mi parlava di “marketing sociale” e delle insoddisfazioni della sua vita coniugale! Dovunque sia finita ora, spero abbia le sue belle scarpette ai piedi.
Ma non è che poi tutti i guasti vengono dalla tv o dalla pubblicità.
Un'altra, Caterina, si dà al fancazzismo scopofilo-tantrico-zen, reale e virtuale, perché s'annoia. Figlia di papà non ha un cavolo da fare tutto il giorno se non danzare, recitare, fare corsi di fotografia, teatro... e poi bere, scopare, leggere Mamani e bruciare stecche d'incenso e sandalo al grido di “mi ammoooor”.
Sono solo due esempi, ma ne potrei fare tanti altri. E volendo potrei passare anche dal web alla vita reale, che tanto cambia poco.
Ricordo una certa Franka (notare, Franka, con la “k”) che mi diceva di aver bisogno di un sacco di tempo per scegliere il gelato, perché "lei" è di gusti difficili. L'ho lasciata lì a scegliere... Io manco lo mangio il gelato! (come in tutte le cose, anche nel mangiare sono spartano)
Ecco a che punto è ridotta l'Umanità! Da una parte c'è chi manca del necessario e muore di fame, dall'altra c'è chi pensa alla danza del ventre, a scopare, a Mamani e... a scegliere il gelato!
Ho una tale rabbia, una tale incazzatura... Non credo più che questa società sia redimibile. Ha perso serietà, sobrietà, onestà, integrità, valori, principi, sogni, ideali... tutto! Non c'è più niente. Queste non sono nemmeno più persone.
Bellezza sarebbe invece trovare una persona vera, di quelle che dice il vecchio Antonio... Magari curva sotto il peso della sua coerenza. Una persona che sappia parlare (e non parlarsi addosso) e ascoltare (e non fare finta di farlo). Una persona che sappia dare valore alle cose che contano veramente, che sappia amare, sacrificarsi, spendersi completamente per acquistare tutto.
E che per far questo non abbia bisogno di leggere la vita dei santi o il messale, Mamani o Coelho, lo zen o Buddha, la psicanalisi o l'oroscopo. Non abbia bisogno di dire “caro/a”, “mi ammoooorrr” o “share the love”... Bellezza è una persona VERA e non una scatoletta vuota o piena di stronzate!
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RispondiEliminaEbbene sì, li mando al diavolo. Anzi a farsi fottere, che poi è la cosa che gli piace di più. Solo che non è sufficiente lo faccia solo io, non serve. Dovremmo essere in tanti, sempre di più, a farlo. Allora sì che ci sarebbe da sperare. Ma farlo costa sacrificio, in termini personali. Occorre essere coerenti, e questo ad alcuni costa tanto, troppo. Oggi nemmeno i preti sono coerenti (salvo portare sotto la neve fascine di legna alle vecchine... per lo spot dell'ottopermille!).
E allora i più si lasciano portare dall'onda, si adattano, si adeguano, illudendosi di poter comunque conservare una propria individualità.
E invece no, alla fine diventano come tutti gli altri.
Voglio si sappia che io, come il mio amico Marcos, sono per le antiche tradizioni, per il “fiore della parola”, e per me le parole hanno ancora senso: le puttane restano puttane (e non mi riferisco solo a quelle che lo fanno per soldi), i ladri restano ladri, gli stronzi restano stronzi e gli idioti rimangono idioti.
Io non ho ancora rotto lo specchio delle parole – come direbbe il vecchio Antonio – e ne conservo integro tutto il significato. Quanto a coerenza poi, sono come il cemento... Armato! Sono coerente fino all'osso! La mia coerenza fa paura...
Ciao, D.
AUGURO A TUTTI UNA DIGNA RABIA (altro che "share the love")