Así estamos, comandante



Así estamos
consternados
rabiosos
aunque esta muerte sea
uno de los absurdos previsibles

da verguenza mirar
los cuadros
los sillones
las alfombras
sacar una botella del refrigerador
teclear las tres letras mundiales de tu nombre
en la rígida máquina
que nunca
nunca estuvo
con la cinta tan pálida

vergüenza tener frío
y arrimarse a la estufa como siempre
tener hambre y comer
esa cosa tan simple
abrir el tocadiscos y escuchar en silencio
sobre todo si es un cuarteto de Mozart

da vergüenza el confort
y el asma da vergueza
cuando tú comandante estás cayendo
ametrallado
fabuloso
nítido

eres nuestra conciencia acribillada

dicen que te quemaron
con qué fuego
van a quemar las buenas
las buenas nuevas
la irascible ternura
que trajiste y llevaste
con tu tos
con tu barro

dicen que incineraron
toda tu vocación
menos un dedo

basta para mostrarnos el camino
para acusar al monstruo y sus tizones
para apretar de nuevo los gatillos

así estamos
consternados
rabiosos
claro que con el tiempo la plomiza
consternación
se nos irá pasando
la rabia quedará
se hará mas limpia

estás muerto
estás vivo
estás cayendo
estás nube
estás lluvia
estás estrella

donde estés
si es que estás
si estás llegando

aprovecha por fin
a respirar tranquilo
a llenarte de cielo los pulmones

donde estés
si es que estás
si estás llegando
será una pena que no exista Dios

pero habrá otros
claro que habrá otros
dignos de recibirte
comandante.

Mario Benedetti

























Così siamo
costernati
rabbiosi
sebbene questa morte sia
uno degli assurdi prevedibili

ci si vergogna di guardare
i quadri
le poltrone
i tappeti
prendere dal frigorifero una bottiglia
comporre le tre lettere mondiali del tuo nome
sui tasti della rigida macchina da scrivere
che mai
mai ha avuto
un nastro così pallido

ci si vergogna di aver freddo
di avvicinarsi come sempre alla stufa
di aver fame e di mangiare
una cosa così semplice
di accendere il giradischi e ascoltare in silenzio
soprattutto se è un quartetto di Mozart

dà vergogna la comodità
e l'asma dà vergogna
quando tu comandante stai cadendo
mitragliato
favoloso
nitido

sei la nostra coscienza crivellata

dicono che ti bruciarono
con che fuoco
bruciano le buone
le liete novelle
l'irascibile tenerezza
che portasti e suscitasti
con la tua tosse
col tuo fango

dicono che cremarono
tutta la tua vocazione
meno un dito

basta per mostrarci la strada
per accusare il mostro ed i suoi aguzzini
per stringere così di nuovo i grilletti

Così siamo
costernati
rabbiosi
indubbiamente col tempo la plumbea
costernazione
ci andrà passando
la rabbia rimarrà
si farà più limpida

sei morto
sei vivo
sei caduto
sei nuvola
sei pioggia
sei stella

ovunque tu sia
se ci sei
se stai arrivando

approfittane finalmente
per respirare tranquillo
e riempirti di cielo i polmoni

ovunque tu sia
se ci sei
se stai arrivando

sarà un peccato che non esista Dio
ma ci saranno altri
certo che ci saranno altri
degni di riceverti
comandante.

Mario Benedetti

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